Magazine Diario personale
evacuation aircraft infant children - evacuazione aereo infant bambini
Creato il 17 luglio 2013 da Valeskywalker @valeskywalkerQueste sono le quattro parole che ho pestato furiosamente su vari motori di ricerca interna a siti di aviazione e su google nei giorni scorsi, dopo aver visto le immagini dell'evacuazione dei passeggeri, inclusi genitori e mamme con infants e bambini piccoli, dall'aereo schiantatosi all'aeroporto di San Francisco qualche giorno fa.
Perche' aldila' delle istruzioni date durante il briefing di decollo ( " in caso di depressurizzazione prima dobbiamo mettere la nostra maschera e poi quella dei bambini," "giacchetta di salvataggio per la creatura e' sotto il nostro sedile o ci viene consegnata insieme alla cinturetta aggiuntiva", "sulla scheda plastificata c'e' un disegnino della posizione di atterraggio in emergenza con un infant sulle ginocchia"), che cosa di dovrebbe fare davvero, in quei pochi minuti dal momento in cui l'aereo e' atterrato male ma siamo ancora tutti vivi e dobbiamo uscire fuori al piu' presto, avendo con noi dei bambini piccoli che non sono in grado di camminare o di seguire delle istruzioni, che sicuramente hanno paura e piangono, non ce lo spiega nessuno.
Sull'argomento, nell'oceano di internet nelle lingue a me conosciute (inglese, francese ed italiano, invito chi mi legge e sa il giapponese o il tedesco a fare a sua volta una ricerca) non ho trovato quasi nulla, tranne due reports della Flight Safety Foundation che illustrando due esercitazioni (evacuazione con infants da porte sulle ali e da porte in testa e coda con scivoli) e i reports della FAA circa vari incidenti aerei, dove e' analizzata ogni evacuazione (tipo e numero di passeggeri, quali porte erano aperte e quali no, comportamenti a bordo etc) e da questi materiali ho evinto alcune cose, alcune ovvie, altre meno
Comincio con le buone notizie, visto che sono una di quelle persone che hanno paura di volare:
le probabilita' di essere coinvolti in un incidente aereo sono di 1 su 3,4 milioni considerando le 78 maggiori compagnie aeree del mondo, 1 su 10 milioni considerando le 39 migliori (e piu' note). Le probabilita' di rimanerci secchi sono di 1 su 4,7 milioni sul campione di 78 compagnie aerre e 1 su 19,8 milioni sul campione delle 39 migliori. Su questo sito potete verificare i dati relativi alle principali compagnie aeree suddivise per continente.
Tralasciando le compagnie aeree di nicchia, quindi nell'eventualita' di ritrovarsi in incidente aereo, le possibilita' di cavarsene fuori vivi sono quaai il 50% e tutti gli esperti sono unanimi nel dire che questo quasi 50% dipende in piccola parte dalla fortuna e in gran parte dall'azione adatta dei passeggeri (un evacuazione dovrebbe durare al massimo cinque minuti, poi i fumi possono intossicare chi e' ancora a bordo e impedire la vista per uscire).
Cose ovvie ma tanto ripeterle male non fa:
- andare in aereo indossando abiti di materiali non sintetici, che potrebbero sciogliersi o prendere fuoco.
- niente nelle tasche (penne, monete etc), qualsiasi cosa che nel caso di posizione di emergenza potrebbe farci male premendo contro il nostro corpo)
- scarpe comode, meglio se suola di cuoio e tomaia di pelle, zero tacchi, sandali o ballerine di plastica
- capelli legati se si hanno i capelli lunghi
- mettere tutto il non strettamente necessario nella cappelliera e tenere lo strettamente necessario nella reticella attaccata al sedile davanti: in caso di forti turbolenze o atterraggio di emergenza borsette e sacchetti, sciarpe e bloc notes possono comportare serie difficolta' di movimento o ferire.
- durante "il balletto" degli assistenti di volo, visualizzare per davvero le uscite di emergenza: spesso quelle piu' vicine potrebbero essere dietro la tenda che separa la business dall'economy .
- chiedete conferma della presenza dei giubbetti di salvataggio per i bambini sotto i vostri sedili, date un occhiata alle istruzioni riportate sopra su come farle indossare al bambino.
LA CINTURA DA INFANT E ALTRI SISTEMI DI SICUREZZA
L'utilizzo e l'efficiacia della cinturetta per tenere il bambino sulle ginocchia e' da sempre dibattuta: nei voli interni americani non e' utilizzata, in quelli europei si, nei voli internazionali sempre. Ci sono studi che dicono che il bambino nella cinturetta muore facendo da airbag umano al genitore, quelli che dicono che se il genitore riesce a tenere bene la brace position (piegato in avanti col bambino sdraiato sulle propria ginocchia in orizzontale, tenendolo con un braccio lungo il corpo e la testa , la propria guancia contro la guancia del bambino, e l'altro braccio sotto le propria ginocchia), la cinturetta aiuta la manovra.
Tutti sono d'accordo che sarebbe meglio mettere l'infant dentro un seggiolino per auto, ma che effettivamente la maggioranza dei sedili hanno misure non compatibili con i seggiolini. Passano gli anni e ancora ne' quelli che fanno i seggiolini ne' quelli che fanno i sedili per gli aerei hanno avuto voglia di mettersi d'accordo una volta per tutte su delle misure standard.
I bambini piu' grandi hanno la cintura in vita come gli adulti e onestamente non saprei dire se mia figlia, che non ha ancora tre anni ce la farebbe a stare in brace position da sola...per questo penso che alla fine mi dotero' del famoso CARES, che purtroppo in Europa costa il doppio che negli Stati Uniti, ma cerchero' di trovarlo usato...un bambino fino a 20 kg nel CARES e' ben allacciato come dentro un seggiolino auto ed e' per forza di cose nella posizione corretta per atterrare d'emergenza o meno.
EVACUAZIONE
Nei due report che ho citato hanno utilizzato dei bambolotti del peso e della statura di infants da 0 a 6 mesi, da 6 a 18 e da 18 a 24 mesi. Le prime esercitazioni sono state eseguite senza fumo, la quinta ed ultima con fumo ma il tempo di evacuazione e' stato identico, a riprova che una volta presa confidenza con l'aereo, non e' rilevante vedere bene o meno.
Questi due testi mi hanno fatto fare mente locale su alcune cose
- i bambini si possono prendere in braccio verticalmente o orizzontalmente, nel primo caso con una mano proteggendo collo e testa con una mano mentre nel secondo proteggendo collo e testa con l incavo del braccio. Le persone che hanno partecipato all'esercitazione hanno realizzato che fosse piu' pratico tenere orizzontalmente i bambolotti fino a 6 mesi, quelli piu' pesanti in verticale.
Io mi dico che d'ora in poi viaggero' sempre con l'ergo allacciato in vita cosi' ci posso mettere in due secondi la creatura piccola dentro e tirarmi su gli spallacci e ho entrambe le mani libere per slacciare la grande e portarla per mano all'uscita o mettermela sulle spalle e tenerla con le sue gambe agganciate nelle mie braccia, da sotto, fino all'uscita.
- nell'uscire dalle porte sulle ali, che sono piu' strette, i partecipanti hanno riscontrato difficolta' a passarci attraverso con i bambolotti sopra i 18 mesi, ma contemporaneamente hanno esitato a passare i bambolotti alle persone gia' all'esterno nelle prime esercitazioni, non conoscendo a chi affidavano i bambolotti. Questa esitazione rallenta l'evacuazione e diminuisce quindi le probabilita' di sopravvivenza di chi e' ancora all'interno dell'aeromobile.
Meglio far sempre due parole col passeggero piu' in forma fisicamente vicino al proprio posto a sedere
-nell'uscire dalle porte in testa e coda, provviste degli scivoli gonfiabili, molti si appoggiano con una mano per sedersi, diminuendo la forza con cui tengono il bambolotto e quindi la sua sicurezza, e soprattutto rallentando l'evacuazione: e' molto piu' veloce saltare dalla porta sullo scivolo anche se farlo con un bambino in braccio richiede uno sforzo mentale notevole.
Mi devo mettere a saltare sul letto con mia figlia in braccio o nell'ergo, prima di partire, tanto per vedere che effetto mi fa
La lettura delle analisi dei vari incidenti aerei disponibili sul sito della FAA ha confermato la necessita' di saltare sugli scivoli e passare i bambini all'esterno ad altri quando sono bambini troppo grossi per portarli insieme con noi, e mi ha fatto anche riflettere su quest'altra cosa: in quasi tutti gli incidenti refertati c'erano a bordo madri che viaggiano da sole con uno, due, tre bambini: coloro che si sono salvati tutti sono sempra stati quelli in cui o il bambino piu piccolo e' stato portato dalla mamma in un body carrier e quindi lei aveva le mani libere per accompagnare con se' gli altri, oppure lei e' uscita con il piccolo in braccio e l'altro o gli altri figli sono stati accompagnati fuori da altri adulti ANCHE DA ALTRE USCITE.
Avere il sangue freddo di affidare i propri figli ad estranei in una direzione opposta alla mia non mi verrebbe naturale, pero' mi rendo conto che ha una sua logica.
Bene. Non ho nessuna voglia di mettere alla prova questa conoscenza teorica, ma la prossima volta che saliro' in aereo dovrei avere un 5% in meno di panico rispetto al solito, e mi auguro lo stesso di voi :-)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
L’Italia, dopo Irlanda e Stati Uniti….
Irlanda e Stati Uniti nel giro di un mese hanno fatto diventare il dibattito sulle unioni civili in Italia una discussione da XX secolo. Leggere il seguito
Da Cristiana
DIARIO PERSONALE, OPINIONI -
Sotto il cielo di un’estate di Tirana
A queste latitudini l’estate è iniziata a maggio e si è interrotta bruscamente con gli acquazzoni di giugno, con buona pace delle All Star blue navy, ormai... Leggere il seguito
Da Annagiulia
CULTURA, DIARIO PERSONALE -
Viaggio in Gran Canaria: cosa vedere
La Gran Canaria è per circonferenza l'isola più grande delle 8 isole dell'arcipelago delle Canarie, situato nell'Oceano Atlantico a 210 km dalla costa... Leggere il seguito
Da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI -
Bomba al neutrone usata solo nello yemen?
Non ascolto e non vedo televisione, non seguo le radio quindi non so se il mainstream del grande fratello abbia divulgato la notizia che il 25 maggio nella... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Vacanza a Los Angeles e dintorni con Boscolo
Ho visto in Tv lo spot di Viaggi di Boscolo e subito mi è venuta una gran voglia di partire per una nuova vacanza alla scoperta dell'America orientale: Los... Leggere il seguito
Da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI -
Vagabonda del Dharma
I miei genitori, preda dell'euforia post '68, hanno deciso di non battezzarmi e di crescermi a pane e strozzapreti. A due anni mia nonna mi ha portato l'acqua d... Leggere il seguito
Da Giupy
DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO, TALENTI