Per noi, a Montecarlo, c'era la nostra amica e stilista Arabella Isca.
Impressioni ed emozioni di un incontro straordinario.
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Nell’ambito del ciclo di conferenze della Fondation Prince Pierre, alla presenza di S.A.S. Alberto II Principe di Monaco e di S.A.R. la Principessa Carolina presidente della fondazione, Karl Lagerfeld è stato il protagonista dell’incontro di venerdì 28 marzo.
L’evento, sold out da mesi, si è svolto a Montecarlo al Théâtre des Variétés che, accogliente e raccolto, ha reso ancora più emozionante l’incontro con uno dei personaggi chiave della moda contemporanea, accolto da un lunghissimo e caloroso applauso da parte di un pubblico in trepidante attesa.Sotto il fuoco incrociato delle domande di Françoise Gamerdinger e François Chantrait, che hanno condotto magistralmente l’incontro, ci racconta la sua carriera, iniziata grazie al primo premio ottenuto al concorso Woolmark a Parigi, ex-æquo con un’ altra figura di primaria importanza, Yves Saint Laurent.
Lavora per Pierre Balmain, Jean Patou, Chloé e Fendi per approdare infine alla creazione della sua linea omonima, nonché alla direzione artistica della maison Chanel che, ci dice, è oggi il luxury brand più venduto al mondo, da indossare, però, con la massima disinvoltura, per evitare di cadere nella volgarità.Personaggio poliedrico, non solo stilista, ma anche fotografo, regista ed editore. Si definisce un lettore onnivoro, e in tre lingue, che nel corso degli anni ha raccolto un’immensa biblioteca costantemente alimentata con le opere più disparate. Lo stesso Lagerfeld ha rivelato di essere una persona estremamente curiosa, interessata a tutto, e che non si ferma mai. È questo forse uno dei segreti della sua longevità non solo artistica, sebbene, con un pizzico di civetteria, lo stilista non dichiari mai la sua vera data di nascita. A questo proposito il suo punto di vista è ancora una volta originale e affascinante: la giovinezza è fondamentalmente un concetto astratto. Con il suo consueto gusto per la provocazione, aggiunge che si ringiovanisce mano a mano che si invecchia, e che solo la maturità ci permette di acquisire quella consapevolezza necessaria a capire ciò a cui più teniamo, focalizzando al meglio le nostre capacità per realizzarlo.
Nel corso dell’incontro, Karl Lagerfeld ha aggiunto inoltre che chi inizia a lavorare nella moda deve saper trovare la propria voce con i propri mezzi, e che il talento, quando è vero talento, è sempre destinato ad emergere. Ci rivela di essere affascinato dall’istante, in un mondo in costante cambiamento: la moda è effimera, solo lo stile dura. La genialità consiste nel riuscire a conferire una valenza universale ad un capo, come per esempio è avvenuto ad opera di Coco Chanel per il little black dress e la little black jacket, quest’ultima recentemente rivisitata da Lagerfeld, secondo cui una delle capacità fondamentali nella moda è quella di saper adattare le diverse idee al proprio contesto storico.
Sono uscita da questo incontro particolarmente carica di energia e con la dedica del grande Lagerfeld sotto il braccio, vergata sul suo ultimo libro “Le monde selon Karl” (Flammarion), una raccolta di citazioni e aforismi che abbracciano la moda, lo stile, il lusso, la celebrità…
Sicuramente un libro da leggere e rileggere, per non dimenticarsi mai che, in fondo, “la moda è un gioco da fare seriamente” (Karl Lagerfeld).Photo Credits: © Charly Gallo/Centre de Presse de Monaco