I corpi delle vittime composti nel prato esterno dell'Università
I soccorsi a uno dei tre feriti
Il momento dell'arresto del killer
OAKLAND (California) - Sette morti, tre feriti. E' il bilancio, non ancora definitivo, dell'ennesima strage folle all'interno di una piccola università americana, ad opera di un suo ex studente. Scenario della tragedia, (avvenuta lunedì mattina alle 10.30 ora della California, ore 20.30 in Italia) un'aula della Oikos University, una piccola università indipendente d'ispirazione cristiana a un passo dall'aeroporto internazionale di Oakland, in California. Il collegio, che si rivolge alla comunità americana coreana cristiana, offre una laurea in teologia, musica, infermieristiche e medicina asiatica, secondo il suo sito web. Il killer si era alzato durante una lezione di cura, aveva sparato a uno studente al petto a bruciapelo e poi aveva cominciati a sparare almeno altri trenta colpi agli altri occupanti dell’aula. Cinque studenti sono morti sul posto, altre due all’ospedale. Il presunto killer è un ex studente quarantenne, One L. Goh, coreano che avrebbe sparato all'impazzata. La polizia locale ha ricevuto la prima telefonata sulla sparatoria alle 10.50. Subito le squadre speciali e le teste di cuoio della Swat hanno circondato la scuola e fatto evacuare la zona. Poco dopo, su twitter, sempre la polizia ha annunciato che le vittime erano 5. Dopo un po', purtroppo, la notizia che i morti erano sei. E poi, ancora, in un macabro crescendo, il nuovo bilanci: sette. Più tardi, l’uomo si è consegnato alla polizia in un supermercato Safeway di Alameda, California, ad alcune miglia dal luogo della strage, appena fuori Oakland, dopo che un addetto alla sicurezza lo aveva notato e fermato. Goh aveva subito detto di dover parlare con la polizia perché “aveva ucciso parecchie persone”. Il killer era un ex studente di infermieristica della scuola, anche se si sa se l'uomo fosse stato espulso o aveva spontaneamete abbandonato gli studi.