Nella continuità c’è una discontinuità: almeno in Giappone Vettel non ha dominato l’intero week-end.
Ma alla fine sul gradino più alto del podio c’era sempre lui. Sabato Webber era riuscito a sopravanzarlo in qualifica, al semaforo Grosjean aveva saltatao tutti portandosi in testa e restandoci autorevolmente per metà gara. Le due Red Bull adottavano tattiche di gara differenti, unico modo per Webber per cercare la vittoria, ma, dopo un cambio-gomme ritardato il tedesco si ritrovava davanti e nessuno era in grado di raggiungerlo più.
La differenza l’abbiamo veduta in pista: Vettel ha passato Grosjean con veemenza e rapidità, Webber ci ha impiegato alcuni giri.
Ecco chi è Sebastian, colui che non aspetta. Ieri avrebbe potuto laurearsi campione e ha fatto di tutto per riuscirci ma Alonso, arrivando quarto, ha prolungato l’attesa per il titolo.
Il ferrarista, dopo un gran premio e mezzo, è finalmente riuscito a sorpassare Hulkenberg.
Questa volta Raikkonen non è riuscito nell’impresa di andare sul podio, si è limitato a un buon quinto posto di rimonta con due grandi sorpassi in gara, su Gutierrez e Hulkenberg.
Proprio questi ultimi hanno fornito un’altra ottima prova, il messicano per la prima volta ai punti, il tedesco confermando ciò che aveva fatto sette giorni fa in Corea.
La Sauber sta approfittando del finale di stagione per mostrare i buoni piloti che ha in casa, papabili forse per qualche sedile un po’ più performante.
In India basterà un quinto posto a Re Sebastian per rimettersi in testa la corona per la quarta volta di fila.
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