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F1: I top e i flop del Gp di Singapore

Creato il 23 settembre 2014 da Simo785

A cura di Rita Cappiello

A Singapore più spettacolo al sabato in qualifica che in gara. Pochi i duelli in pista e la strategia torna ad essere protagonista. Lewis Hamilton approfitta del ritiro del compagno di squadra Rosberg, ma si deve conquistare la vittoria in pista. Al secondo posto un ritrovato Vettel con la sua Red Bull, questa volta davanti al compagno di squadra Daniel Ricciardo, che ha conquistato il terzo gradino del podio.

Top

Lewis Hamilton

Hamilton trionfa a Singapore e sorpassa il compagno Rosberg nel mondiale piloti

Hamilton trionfa a Singapore e sorpassa il compagno Rosberg nel mondiale piloti

Sotto i riflettori di Marina Bay trionfa Lewis Hamilton e conquista gara e primato in classifica, ora ha tre punti di vantaggio su Rosberg, che è stato costretto al ritiro per guai tecnici. La Mercedes, nonostante un’affidabilità un po’ ballerina, in pista non ha rivali, ma Lewis ha dovuto guadagnarsi la vittoria, visto che chi gli era immediatamente dietro ha tentato e infine attuato l’azzardo delle due soste, mentre in Mercedes son rimaste sulle tre. Con gomme supersoft già abbastanza usurate, Hamilton ha dovuto crearsi il gap giusto in pista che gli consentisse di uscire dal pit-stop in una posizione tale da poter riacciuffare la leadership. E’ rientrato in pista in seconda posizione alle spalle di un Vettel con le gomme finite e si è ripreso la testa con facilità.  A Singapore c’è stata la conferma che serve a poco litigare, fare il broncio, farsi dispetti e così via, perché, in questo sport, ciò che la pista toglie, la pista da… E ora per Nico e Lewis il bilancio della sorte sembra in pari.

Sebastian Vettel

Finalmente si è rivisto il Sebastian Vettel che conoscevamo. Una buona partenza e una gara perfetta, aiutato da una strategia aggressiva e rischiosa del team, ma soprattutto della sua abilità nel portare al traguardo, e al secondo posto, la sua Red Bull praticamente rimasta senza gomme. Nella lotta a tre per il secondo posto, tra lui, Ricciardo e Alonso, era senza dubbio lui quello messo peggio, perché aveva le gomme più usurate di tutti e in più non poteva usare il DRS al contrario degli altri due, eppure riesce a spuntarla. Veramente da applausi.  E’ sconvolgente vedere ancora certi commenti su questo pilota, soprattutto quando arrivano da “addetti ai lavori”.  Questa volta è davanti a Ricciardo, ma obiettivamente, visto quello che è stata la sua gara, è l’ultima cosa a cui uno va a far caso.

Felipe Massa e Williams

Di diritto nei top anche la Williams. Per gli Inglesi il week end di Singapore era iniziato con grande scetticismo. E in effetti un circuito come quello di Marina Bay ci si aspettava potesse metterli molto più in difficoltà di circuiti come Spa e Monza, dove avevano potuto mostrare la loro grande velocità,  invece hanno limitato i danni e alla grande, soprattutto con Felipe Massa, che, zitto zitto, è arrivato al traguardo quinto, davanti a chi era sembrato più performante delle Williams al venerdì.

Non si può dire la stessa cosa per Bottas, che ha pagato invece un po’ la strategia rischiosa, ma soprattutto la sfortunata foratura nel finale, che lo ha portato fuori dalla zona punti.

Sergio Perez ed Jean Eric Vergne

Mi sento di menzionare il Messicano tra i top di giornata, perché in una pista, che veramente non è il massimo per lo spettacolo e i corpo a corpo, lui ce ne ha regalati un paio. Alla fine, nonostante il contatto con Sutil e la rottura dell’ala anteriore, ha conquistato un preziosissimo settimo posto.

Sorprendente la prestazione di Jean Eric Vergne. Forse lui è stata la dimostrazione lampante che andare sulle tre soste era la scelta più giusta da fare,  tornato in pista dopo l’ultimo pit-stop, andava come un treno con la gomma fresca e si è conquistato un ottimo sesto posto, un risultato che va aldilà delle aspettative. Ed è ancora più sorprendente se si pensa che ha anche dovuto scontare una penalità di cinque secondi di stop & go per una scorrettezza in pista. L’impegno di sicuro ce lo sta mettendo tutto il Francese per cercare di assicurarsi un sedile nella prossima stagione, visto che è già stato appiedato dalla Toro Rosso per l’arrivo del giovanissimo Verstappen Jr.

 

Flop

Ferrari

Non che le aspettative alla vigilia andassero oltre il quarto posto conquistato da Alonso, ma le prestazioni del venerdì e del sabato, soprattutto nelle prove libere, avevano fatto sperare in un podio possibile e, a dire il vero, la gara si era messa anche nella direzione giusta. Poi sono salite in cattedra le strategie e le scelte nei pit stop hanno fatto la differenza.

E’ vero, col senno di poi siamo tutti bravi a giudicare e dire ciò che è giusto o sbagliato, ma il senno di poi tocca sempre ai tifosi della Ferrari, e la cosa ormai comincia a sembrare un po’ come un disco rotto.

Siccome la mia teoria è che a Singapore la scelta giusta e più redditizia era quella delle tre soste (però distribuite in maniera razionale nella gara), credo che con Alonso la scelta iniziale era quella giusta, anche se rimontando le supersoft, si erano comunque vincolati ad un ulteriore pit, scelta che invece si era lasciata aperta la Red Bull, montando la mescola soft. L’ingresso della safety car in pista ha fatto tornare la Ferrari sui suoi passi, le due Rosse rientrano ai box e montano gomma soft, seguendo la strada, e fosse la prima volta, della Red Bull. La scelta è secondo me sbagliata, perché le Ferrari rientrano in pista dietro le due Red Bull, con una mescola che non gli consentiva la prestazione, neanche nei giorni precedenti e ben sapendo che, su questa pista dove i sorpassi sono difficili, superare con gomma usurata era davvero impensabile. Una gomma fresca, invece, avrebbe fatto la differenza e non di poco, come ha dimostrato la Toro Rosso di Vergne.  Peccato essersi preclusi anche la minima possibilità di lottare per il podio.

Mc Laren

Un week end davvero da dimenticare per la McLaren che non brilla ne per prestazioni e ne per strategie. Gli Inglesi vanno via da Singapore con lo striminzito punto conquistato da Magnussen, arrivato decimo, mentre ancora peggio sono andate le cose per Jenson Button, che ha avuto problemi un po’ in tutto il week end ed è stato costretto al ritiro in gara.

L’abolizione dei Team Radio mirati ad aiutare il pilota

Non solo ad una restrizione drastica è seguita una retromarcia della Fia, visto che non erano stati considerati alcuni fattori e alcuni team sarebbero stati più penalizzati di altri, ma poi nella realtà si è visto che sono state rispettate poco anche le restrizioni effettivamente attuate e in radio si è sentito un po’ di tutto. Forse sarebbe stato più logico rimandare tutto alla prossima stagione.

Qualche altra nota dalla gara di domenica 

Tra chi lotta nelle retrovie, ma molto infondo, dobbiamo segnalare il piccolo passo avanti della Lotus, che ha portato entrambe le monoposto al traguardo, e questa già è una notizia. Per di più, per un certo periodo di gara, hanno lottato ai margini della zona punti e quest’anno, se è successo, è successo davvero raramente. 

Si spengono i riflettori a Singapore e stavolta, dobbiamo dirlo, lo spettacolo è stato più nello scenografico panorama notturno circostante che in pista, ma non sono mancati comunque i colpi di scena e qualche situazione di incertezza che ha mantenuto gli appassionati davanti allo schermo fino alla bandiera a scacchi.

Ora non ci resta che attendere il Giappone.


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