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F1: la Ferrari trionfa in Malesia con Vettel

Creato il 29 marzo 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Vettel si aggiudica il Gran Premio di Malesia, ponendo fine al lungo digiuno suo e della Ferrari.

La Ferrari ritorna sul gradino più alto del podio dopo 667 giorni. Sebastian Vettel trionfa nel secondo Gran Premio in Malesia. La Ferrari F15 T si dimostra una monoposto in grado di sconfiggere l’invincibile Mercedes. Sul podio non si sentivano suonati nello stesso momento gli inni tedeschi e italiani dal 2006, ultimo anno alla Rossa di Michael Schumacher. Vettel è il primatista sul circuito malese con quattro vittorie superando il suo idolo Michael e il rivale di sempre Alonso. Il tedesco vince il suo quarantesimo Gran Premio a solo una vittoria da Senna. Disastro Red Bull e McLaren.

La vittoria è il coronamento di un weekend ad alte prestazioni, ma era difficile immaginare un risultato simile visto lo strapotere Mercedes. Anche questa volta era in pole position Lewis Hamilton. L’emozione di Vettel rappresenta l’importanza di questo successo, che incorona la Ferrari come la principale rivale per le imbattibili Frecce d’Argento.

Dopo aver passato il traguardo, il tedesco prima esulta nel Team Radio, liberandosi della pressione accumulata la scorsa stagione, poi si scioglie in un pianto liberatorio prima di salire sul podio. Qui imita Schumacher, dirigendo gli inni e rispondendo alle critiche di chi ha sempre messo in dubbio le sue capacità e le sue vittorie, merito esclusivo della Red Bull, secondo alcuni.

Il Gran Premio

La corsa è stata molto complicata e, oltre all’abilità dei piloti, la gara è stata determinata dalle strategie dei box. Questa volta è stato il muretto Ferrari a mettere sotto scacco quello Mercedes. La Rossa di Vettel ha effettuato due soste e, a dispetto delle previsioni dei tecnici tedeschi, le prestazioni non sono calate. Hamilton invece, con tre soste, non è riuscito a raggiungere il tedesco. La Ferrari domina il Gran Premio lasciando Kimi Raikkonen al quarto posto, con una grande rimonta dopo la partenza dall’undicesima posizione e la successiva foratura.

I momenti più importanti della gara sono al 23esimo e al 37esimo giro: nel primo caso, Vettel riesce a sorpassare Rosberg e a raggiungere la prima posizione, dopo la sosta ai box di Hamilton; nel secondo caso, effettuato il pit stop, Sebastian Vettel rientra davanti a Nico Rosberg e dietro Hamilton. Tuttavia, le Mercedes devono ancora effettuare una sosta e rimangono staccate nonostante l’inseguimento alla Rossa, andando a occupare gli altri due gradini del podio.

La Ferrari è tornata grande grazie a molte novità. James Allison ha creato una monoposto in grado di gestire le gomme come nessun’altra, come le Lotus che due anni fa fecero bene con Raikkonen. Proprio grazie a queste capacità di gestione della gomma, oggi la Ferrari è riuscita a tenere il passo delle Mercedes. La Power Unit, che fino all’anno scorso era in netta inferiorità, ha guadagnato 10 km/h, la Rossa è oggi la macchina più veloce sul dritto. Un altro punto di forza della F15 T è la facilità con cui si guida e il minor numero di correzioni da eseguire durante la corsa rende la monoposto più affidabile nei sorpassi e nei giri in cui bisogna gestire le gomme. In ultimo, la squadra è stata rinnovata con Maurizio Arrivabene e James Allison.

All’arrivo ogni squadra è arrivata con i propri piloti in accoppiata, disegnando la situazione delle scuderie. Le Williams sono la terza forza e piazzano Bottas e Massa al quinto e sesto posto. Seguono i giovani della Toro Rosso, ottima la prestazione complessiva del diciassettenne Verstappen, che nelle qualifiche si è piazzato sesto, perdendo solo una posizione in gara. Red Bull e McLaren registrano, invece, un weekend disastroso. La scuderia austriaca con problemi ai freni e una Power Unit debole non convince e rimane appesa per miracolo alla zona punti. La situazione del team “cannibale” degli ultimi anni è rappresentato dallo sguardo di Adrian Newey al momento del doppiaggio dell’ex Vettel su Ricciardo e Kvyat. Ancora peggio è andata agli inglesi della McLaren Honda che ritirano entrambe le monoposto per problemi di potenza al motore. Alonso era riuscito a raggiungere la zona punti per la prima volta nella nuova stagione per i britannici. Al momento del ritiro parla innervosito con i suoi ingegneri e, osservando la gara dal paddock, ancora una volta si sarà chiesto se la sua scelta sia giusta: la Ferrari vola, la McLaren arranca. Deludono anche le Sauber, che dopo aver fatto bene in Australia, perdono Ericsson e piazzano Nasr, miglior esordiente brasiliano di sempre, solo dodicesimo.

Ordine di arrivo

1. Sebastian Vettel 2. Lewis Hamilton 3. Nico Rosberg 4. Kimi Raikkonen 5. Valterri Bottas 6. Felipe Massa 7. Max Verstappen 8. Carlos Sainz 9. Daniil Kvyat 10. Daniel Ricciardo 11. Romain Grosjean 12. Luiz Felipe Nasr 13. Sergio Pérez 14. Nico Hulkenberg

Classifica piloti

Lewis Hamilton 43 (Mercedes) Sebastian Vettel 40 (Ferrari) Nico Rosberg 33 (Mercedes) Felipe Massa 20 (Williams) Kimi Raikkonen 12 (Ferrari) Felipe Nasr 10 (Sauber) Valterri Bottas 10 (Williams) Daniel Ricciardo 9 (Red Bull Racing) Nico Hulkenberg 6 (Force India) Max Verstappen 6 (Toro Rosso) Carlos Sainz 6 (Toro Rosso) Marcus Ericsson 4 (SauberDaniil Kvyat 2 (Red Bull Racing) Sergio Pérez 1 (Force India)

Classifica costruttori

Mercedes 76 Ferrari 52 Williams 30 Sauber 14 Toro Rosso 12 Red Bull Racing 11 Force India 7.

Tags:F1,Felipe Massa,Fernando Alonso,ferrari,Formula 1,Germania,Hamilton,Italia,Kimi Raikkonen,malesia,risultati Formula 1,Rosberg,Vettel

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