Intervista a Giulio Scaccia, giornalista, grande esperto di F1 e redattore del barfrankie.com
Come e quando è nata la tua passione per la F1?
Un’immagine di Giulio Scaccia sul circuito di Monza
Ero in vacanza e a casa dei miei e su Famiglia Cristiana c’era un inserto sulla F1. Era il 1978. Avevo 12 anni. Mi piacquero la Lotus e la Ferrari 312 T3. Mi facevano simpatia Ronnie Peterson e Gilles Villeneuve. Subito dopo vidi mezza gara a Zeltweg e poi la prima gara intera, il Gran Premio d’Italia dove morì il povero Ronnie Peterson. E comunque come Villeneuve faceva la parabolica per tenere dietro Andretti saltava agli occhi anche ad un totale inesperto dodicenne. Roba da stropicciarsi gli occhi.
Chi è stato il tuo primo idolo?
Gilles Villeneuve, scontato dirlo.
Qual è stato il gran premio che a cui sei più legato nei tuoi ricordi?
Montecarlo, 1981. Alan Jones in testa e in difficoltà. Villeneuve all’attacco con Poltronieri che urla “ Villeneuve avanza a passo di carica”. E poi il sorpasso davanti ai box. Tutto il resto è poesia. Fortunato chi lo ha vissuto. E io mi ritengo tale. Anche Montecarlo 1982 non scherza, ma il cielo era plumbeo per la morte di Gilles. Incredibile Dallas 1984. In tempi recenti Suzuka 2000 con Schumy che faceva in derapata sulla pista umida l’ultima chicane con dietro Hakkinen… ma ce ne sono tanti. Ci sono state edizioni a SPA in Belgio che andrebbero incorniciate.
A poter inserire una regola o variarne una esistente nel regolamento di questa stagione, cosa faresti?
Cancellerei questa Formula 1. E cancellerei la maggior parte dei nuovi circuiti progettati da Tilke, a parte Sepang. Più chiaro di così…
Rosberg o Hamilton, chi la spunterà secondo te nella lotta per il titolo?
Nico Rosberg è un ottimo pilota, Lewis Hamilton probabilmente è quello che in giornata è il più veloce in assoluto. E’ fortissimo. Chi pensava che Hamilton facesse un sol boccone di Nico non sa di corse e di F1. Rosberg è forte e oltre alla velocità ha un carattere che può essere definito “resiliente”. In sintesi flessibile e adattivo. Ha avuto sempre compagni scomodi ma ne è uscito sempre bene. Penso che vincerà Nico Rosberg, più continuo e con più testa rispetto a Lewis. Dovesse vincere l’inglese, onore delle armi al tedesco.
Secondo te torneremo a vedere a breve un pilota italiano alla guida di una monoposto di F1?
Non credo. La qualità non è eccelsa, mancano i soldi e la Ferrari cannibalizza tutto. E gli ultimi che abbiamo avuto, penso a Fisichella e Trulli, i primi che mi vengono in mente, non mi si venisse a dire che erano campioni. Discreti piloti, nulla di più. Tra i giovani occhio a Kevin Giovesi. Ha talento da vendere, ho avuto il piacere di conoscerlo. Se non brucerà le tappe per troppa fretta (lo ha già fatto) può avere un futuro. Inoltre al talento unisce solidità economica alle spalle.
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