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F1, manca solo l’aritmetica per Lewis

Creato il 03 novembre 2014 da Simo785

a cura di Marius

hamilton

Le due gare conclusive si avviano ad essere un pro-forma, Lewis Hamilton ha “solo” ventiquattro punti di vantaggio su Nico Rosberg ma è difficile immaginare una rimonta da parte del biondo della Mercedes.  Anche in terra texana, ad Austin, Hamilton ha dimostrato di meritarsi il titolo con la quinta vittoria di fila, la trentaduesima in carriera, record di vittorie per i sudditi di Sua Maestà la Regina Elisabetta II, e ha relegato ufficialmente Rosberg al ruolo di seconda guida.

Il futuro non è scritto ma la logica dice che Hamilton ormai ha il mondiale in pugno; nonostante delle qualifiche da urlo Rosberg è stato in grado di tener dietro il britannico solo per mezza gara, poi Hamilton è uscito con tutta la sua determinazione, solo il fato avverso potrebbe fermarlo.

L’ordine di arrivo del Gran Premio delle Americhe ha sancito una volta per tutte che Daniel Ricciardo è la terza forza dell’attuale Formula 1 e che è pronto per traguardi più ambiziosi.

La pista, anche se progettata da Tilke, ci ha regalato divertimento e pathos in particolare verso la fine, con la battaglia tra Vettel, Vergne, Magnussen, Button, Maldonado, Grosjean, Raikkonen; puro divertimento con sorpassi, sportellate e controsorpassi; gli americani non hanno di certo sentito la nostalgia di Indy o Nascar.

Vettel, pur partendo dalla corsia dei box, si danna l’anima per recuperare e con gomme fresche in fondo giunge fino alla settima posizione, il massimo possibile in queste condizioni.

Ferrari come al solito, mediocrità e imbarazzo. La nota positiva per Maranello è che mancano solo due puntate alla fine dello strazio.


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