Forse bisognerebbe mettere un limite di legge all’ipocrisia o fare come nei contratti per le chiavette internet: dopo due giga di stronzate sei fuori, non ti colleghi più. Il limite dovrebbe essere quello dopo il quale l’ipocrisia diventa ridicolo, farsa atellana e finisce per degradare l’immagine del Paese e degli suoi sfortunati cittadini. Così mentre un governo a cui non basta essere socio di Berlusconi, ma ha l’ansia di divenire complice dei suoi amici, cerca un capro espiatorio per l’espulsione illegale di Alma Shalabayeva e di sua figlia, rimandate nelle fauci di Nazarbayev, si apprende che il console italiano in Kazakistan è andato a far visita alla donna per accertarsi delle sue condizioni. Mamma mia che attenzione.
Povero console usato dai cialtroni di Roma, ma ancora più poveri noi che dobbiamo sopportare un comunicato del ministero degli Esteri nel quale si dice che la Farnesina ha attivato i propri canali diplomatici con il dittatore Nazarbayev (speriamo non si tratti di nipotine di Silvio, notoriamente grande amico di affari e bisbocce dell’autocrate asiatico) e sarebbe persino riuscita ad ottenere un impegno scritto in cui le autorità kazache giurano e spergiurano di rispettare «tutte le prerogative e i diritti della signora». Quelle per l’appunto che le autorità italiane si sono messe sotto i piedi.
Davvero quando la faccia dei Letta, degli Alfano e delle Bonino che naturalmente ritiene inutili le dimissioni anche a fronte dii una figuraccia, comincia ad assumere la rotondità dei glutei, bisogna mettere un limite. Perché diventa una presa in giro aggravata dei cittadini.