
Adesso che costringono gli autisti dell’Ast a viaggiare con i mezzi con il tagliando dell’assicurazione scaduto (con possibili ripercussioni sul piano della responsabilità penale in caso di incidenti stradali) ci siamo convinti definitivamente, nel caso ce ne fosse stato bisogno, che la “crisi” dell’Ast è strumentale e tendente a dimostrare la bontà dell’operazione Montante/Jonica per cui soltanto l’ingresso del neo Presidente di Confindustria (da solo o in compagnia di altri amici confindustriali) sia in grado di “salvare” l’Azienda con l’apporto di capitali freschi visto che i capitali ordinari sono stati dilapidati a partire dalla trasformazione del vecchio Ente Regionale in spa in poi…. attraverso una fallimentare politica di “grandeur” che ha soltanto ottenuto il moltiplicarsi di cda, inutili assunzioni e ripianamenti di asfittici bilanci….
Considerato che, per noi, l’assorbimento per incorporazione della Jonica Trasporti da parte dell’Ast è una sorta di “truffa del secolo” in salsa siciliana, cercheremo di agevolare l’instaurazione di una sorta di “maxi processo” che faccia luce sulla vicenda, a meno che…. facciano, in tanti, un bel passo indietro e annullino quanto fin’ora realizzato in direzione della “privatizzazione selvaggia” dell’Ast ricorrendo a stratagemmi e imbrogli di vario genere…..
Non sta certamente nelle facoltà di un Sindacato come il Sidast stabilire se la Regione Siciliana debba o meno considerare “strategico” il settore del trasporto su gomma o decidere o meno sull’eventuale privatizzazione del settore con conseguente scioglimento di Ast spa purchè ciò avvenga in maniera trasparente, attraverso gare ad evidenza pubblica e con clausole di salvaguardia in direzione della stabilità d’impiego dei dipendenti che, altrimenti, con l’approvazione della riforma del lavoro, potrebbero benissimo, “per motivi economici” essere licenziati e tacitati con una dozzina di mensilità….
Il primo a fare un passo indietro dovrebbe essere il Presidente della Regione seguito a ruota dall’Assessore al ramo giacchè, entrambi, si sono sottratti al dibattito all’Ars che avrebbe dovuto discutere la mozione Lupo/barba gallo ed altri sulla vicenda. Un passo indietro dovrebbero fare sia l’Ing. Emanuele Nicolosi, che Antonello Montante, in altre parole, gli ideatori dell’affare. Il primo perché porta gran parte delle responsabilità legate all’attuale crisi dell’Azienda e il secondo per non lasciare ombre sul proprio ruolo di massimo esponente degli industriali siciliani. Un passo indietro collettivo dovrebbero fare pure i componenti del Consiglio di Sorveglianza (che si sono dimostrati un po’ distratti, nell’occasione) e i componenti del Consiglio di Gestione con la sola eccezione del Vice Presidente, Avv. Giulio Cusumano e un passo indietro dovrebbe farlo pure quell’esponente del Governo Monti che ha considerato conforme a Legge l’operazione (da consulente a libro paga dell’Ast) ma che oggi, “garante della libera concorrenza” in quanto Responsabile dell’Antitrust, dovrebbe sconsigliare vivamente i protagonisti dal portare a compimento un vero e proprio delitto che potrebbe metterlo personalmente in serio imbarazzo….
Vogliamo sperare, pertanto, che tutti si rendano conto dell’opportunità di annullare l’operazione Jonica e che si possa iniziare un percorso nuovo (rifondendo 75000 euro all’Imprenditore Montante) che porti alla pubblicizzazione dell’Ast come ai bei tempi andati o alla privatizzazione fatta in maniera seria e trasparente.




