Magazine Internet

Facebook censura noi e l’informazione!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Facebook : il social network più famoso del mondo, dove milioni di utenti ogni giorno scambiano notizie, aggiornamenti, foto, messaggi e iniziative ha deciso di metterci un bel bavaglio!

Il nostro post sull’infibulazione è stato bandito e censurato. Nessuno può più condividerlo, neanche senza immagini come anteprima.

Un pezzo che parla delle mutilazioni genitali,  una delle barbarie più atroci che da sempre le donne di alcuni Paesi subiscono sul proprio corpo affinchè vengano mutilate nell’intimo, nell’animo e nella dignità, affinchè vengano private della propria sessualità. Milioni di bambine  in tutte le parti del mondo subiscono questa pratica crudele e atroce.

In Italia il dato è allarmante! Il Paese che lotta tanto contro il burqa e contro la mentalità musulmana ha il primato in  Europa : vengono effettuate circa 3000 infibulazioni l’anno.

Nel nostro pezzo c’era solo informazione e soprattutto denuncia, affinchè ogni donna e bambina nel mondo venga liberata dall’oppressione fisica e mentale che la mentalità patriarcale, maschilista e religiosa troppo spesso impongono.

Il coerente popolo di facebook ha deciso che il nostro pezzo offende il pudore.

Pudore? Noi la chiameremmo piuttosto ipocrisia, come quella di chi da sempre nega la violenza sulle donne , di chi ancora non ammette le atrocità che le donne in tutte le parti del mondo subiscono da sempre.

Ci sono migliaia di pagine che segnaliamo da mesi e anni, con contenuti pornografici che vengono spacciati per comicità e ironia. Gruppi e pagine pieni zeppi di immagini di donne in tutte le posizioni con genitali in bella mostra, e nonostante le nostre continue segnalazioni sono lì da sempre.

Ci sono anche centinaia di pagine razziste, omofobe, fasciste e naziste con contenuti che andrebbero denunciate per apologia del reato, pagine che insultano gente con handicap, pagine con minori svestiti, e a pensarci bene facebook non tutela neanche i minori pensate che un/a ragazzino/a sotto i tredici anni non può iscriversi al social-network ma cambiando la data di nascita ecco che bambini di pochi anni entrano in un posto che non è di certo dei migliori per la loro età.

Cosa dovremmo pensare allora? Che non è una questione di immagini e pudore ma di contenuti, semplicemente vogliono tappare la bocca a persone che stanno dando una notizia scottante.

Le immagini erano forse un po’ forti, ma immaginiamo almeno per un attimo il dolore che quelle povere bambine (ma anche ragazze più adulte) subiscono senza anestesia, con lame fredde che scavano nella parte più intima di un essere umano.

Cerchiamo per un attimo di metterci nei panni di queste bambine o donne, la rabbia e il dolore di un’esecuzione che non ha un motivo se non quello di svuotare le donne, di renderle macchine da parto, di rendere le donne esseri senza desideri, intimità e piacere.

Avere un rapporto sessuale dopo aver subito l’infibulazione crea atroci dolori, e pensiamo anche che in quelle zone dove l’infibulazione viene maggiormente utilizzata  gli stupri -causati soprattutto dalle guerre e dall’ignoranza- raggiungono numeri altissimi.

Il dolore, la sofferenza e l’umiliazione che una donna subisce, per il popolo di facebook sono un argomento da censurare! I visitatori (medi) di quel contenitore che è facebook sono scioccati e disgustati al vedere vagine torturate, lo sono un po’ di meno a vedere vagine depilate a puntino e pornografiche, eh si viviamo proprio in un bel posto.

Quelle foto dovrebbero essere uno schiaffone a chi ancora è ingnaro/a a chi ancora dorme non curante delle sofferenze.  È bello far finta di vivere in mondo dove tutto va bene vero? Ma non è così, e per fortuna le quasi 600.000 visite che abbiamo avuto in meno di due giorni ci hanno fatto capire che esistono persone che vogliono sapere ,conoscere e far conoscere queste barbarie che avvengono nel 2012 e non solo nel “Continente nero” ma nel centro di chirurgia estetica sotto casa nostra!

Facebook ci censura? Noi lo posteremo fino alla nausea, la stessa nausea che proviamo per coloro che in cambio di soldi svolgono una tortura così atroce in un paese “evoluto” come il nostro!

Non ci tapperete la bocca e non riuscirete a censurarci! Ci volete schiave? Ci avrete ribelli!

Faby e Pina



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :