Però non volevo fare i soliti fagottini ripieni con le solite cose... non so, volevo variare un po' e fare qualcosa di più insolito, quanto meno dare un tocco di esoticità. Esaminando attentamente frigo e dispensa per vedere cosa avevano da offrire, ho finito per creare un compromesso tra solito ed insolito, e con mia grande soddisfazione.
Per i fagottini:
- 10 foglie di cavoloverza, quelle interne, tenere ma grandi abbastanza da poter contenere un ripieno
- 4 prese di riso carnaroli (occhio che ho scritto "prese", non "pugni")
- 150 g di tonno al naturale, sgocciolato
- 200 g di fiocchi di latte
- parmigiano grattugiato quantità a piacere
- 20-30 g di pistacchi freschi tritati grossolanamente
- curcuma in polvere
- olio evo, sale, pepe nero al mulinello
- 30 cl di latte
- 1 noce di burro
- 1 cucchiaio colmo di farina
- parmigiano grattugiato a piacere
- sale, pepe nero al mulinello e noce moscata
Come prima cosa, preparare la béchamelle profumandola con la noce moscata e arricchendola col parmigiano, coprirla con della pellicola alimentare a contatto e tenerla da parte.
Privare le foglie di verza delle costole centrali più dure e scottarle per non più di 2 minuti in acqua bollente. Scolarle e lasciarle ad asciugare.
Preparare il ripieno mescolando insieme il riso crudo, il tonno, i fiocchi di latte, il parmigiano, i pistacchi, sale, pepe, curcuma e un giro di olio evo. Mescolare tutto per bene, e con questo composto riempire le foglie di verza, avvolgendole a formare dei fagottini.
Prendere una pirofila da forno, imburrarla se necessario e cospargere sul fondo qualche cucchiaiata di béchamelle. Disporci i fagottini di verza in bell'ordine e ben serrati tra di loro, e coprire con la restante béchamelle. Mettere qualche fiocchetto di burro in superficie e infornare in forno già caldo a 200° ventilato per circa 30 minuti, dando una botta di grill alla fine per fare la gratinatura.
Lasciar riposare qualche minuto prima di servire, per poter porzionare meglio (e non ustionarsi l'esofago!).
L'attributo "arabesque" m'è venuto mentre li mangiavo: il profumo della curcuma, il sapore dei pistacchi che conferivano quel che di croccante, mi hanno fatto volare la mente ai territori arabi di cui questi ingredienti sono originari. I pistacchi erano quelli di Bronte, ma si sa che la Sicilia si porta dietro tanti tesori della dominazione araba, per cui l'associazione viene molto spontanea.
Comunque questi fagottini erano decisamente buoni e abbastanza insoliti. Obiettivo raggiunto!