“Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.”
(E’ un po’ lungo, fatevelo durare).
In questi pochi mesi ci siamo ormai resi conto che la situazione dell’Italia è paragonabile a quella di un malato di cancro già in cachessia preagonica, quello stato patologico irreversibile dove, uno dopo l’altro, gli organi attaccati dalla malattia collassano e rinunciano a svolgere la loro funzione e alla fine l’intero organismo muore. Failure, dicono gli inglesi. Fallimento. Ogni settore del nostro sistema produttivo sembra metastatizzato. Altro che gamba in cancrena.
Ora però, e la cosa pare francamente incomprensibile, Mario Monti è il medico che gira per il reparto dei terminali dicendo a tutti che il cancro è curabile e che basterà lasciarli senza cibo e deprimerli un po’ con qualche programma televisivo lacrimogeno, per guarirli. A qualcuno dice perfino che è già guarito e che sta benissimo e che il suo malessere è solo un’illusione. O è pazzo o sta prendendoci in giro o è un maledetto sadico, direte.
A questo atteggiamento folle e contraddittorio, come se non bastasse, si aggiungono le sconcertanti millanterie e le colossali bugie che Monti sta raccontando in sede nazionale ed internazionale sugli effetti dei suoi provvedimenti. Effetti in pratica assolutamente recessivi e contrari, lo ribadisco, a qualsiasi prospettiva di crescita. Quella crescita che sembravano volere tanto i mercati.Il comportamento inadeguato e deludente dell’ossimoro del consiglio che straparla e crede di avere la bacchetta magica per risolvere la crisi e sembra prigioniero di un delirio di onnipotenza, e i giudizi sempre meno positivi su di lui ed il suo governo, rappresentati in modo spietato in quell’indicatore dell’attività fisiologica del mercato che è l’andamento di Borsa e nei grafici dello spread che ha ricominciato inesorabilmente a salire, significano per molti che il mercato e la finanza non credono alla nostra possibilità di uscita dalla crisi e che quindi Monti ha fallito.
Quel che è peggio è che la sensazione ormai diffusa è che Monti sia stato scaricato dai suoi protettori, dai committenti, da coloro che lo hanno imposto come deus ex machina. Lo stanno scaricando perché si è rivelato un incapace, perché si è lasciato prendere la mano dal compito e sta sbroccando, quindi non è più affidabile, oppure il prof. Mario Monti ha già compiuto la missione e non ce ne siamo accorti e si sta facendo solo un po’ di teatro di contorno?
Sergio Di Cori Modigliani ha riassunto in questo modo la cronistoria degli ultimi mesi:
“L’8 gennaio del 2012, Mario Monti va a Londra. Le cose vanno male, molto male in quel momento. Da fonte certa sappiamo che si incontra con il governatore della Banca d’Inghilterra, con il responsabile di Goldman Sachs in Europa, e con alcuni maestri venerabili di logge massoniche inglesi con i quali strappa un accordo: garantisce la svendita di gioielli nazionali attraverso abili dismissioni, l’incorporazione e l’ingresso attraverso la ricapitalizzazione di banche italiane dentro fondi a rischio sotto l’ombrello di Black Hawk investment garantito dalla Royal Bank of Scotland e da Goldman Sachs che ne è il custode. In cambio, ottiene la promessa che la finanza inglese abbatterà lo spread tra i bpt italiani e quelli tedeschi portandolo da 420 a 195 e provvederà affinchè il pacchetto di controllo di Unicredit finisca nelle mani degli arabi che investono a Londra e BancaIntesa finisca nelle mani di un colosso finanziario anglo-tedesco. Come garanzia mette a disposizione diverse tonnellate d’oro della riserva strategica nazionale. Torna a casa tutto contento e presenta dei conti stabiliti su quelle decisioni. Previsione di Monti: al 30 marzo 2012 lo spread sarà intorno a 220, Unicredit in borsa varrà all’incirca 5,5 euro e BancaIntesa intorno ai 2 euro. Le banche italiane riceveranno soldi dalla Bce che investiranno una parte in bpt nazionali e l’altra nei fondi derivati suggeriti dagli inglesi. Dopo una ventina di giorni va in Usa dove vede gli omologhi americani. Si presenta come l’ago della bilancia europea e garantisce agli americani che fungerà da ammortizzatore in funzione anti-Merkel smontando l’asse tedesco anti-Obama. Torna a casa tutto contento, con la truppa mediatica asservita che esalta il grande condottiero.
Passano quarantadue giorni. Lì avviene qualcosa che io ignoro. [...]
Mario Monti litiga con tutti. Ma non si sa perché.
Gli inglesi sono imbufaliti. Gli americani lo detestano. E da dieci giorni è entrato in rotta di collisione anche con la Francia e con il Fondo Monetario Internazionale.
L’Italia è di nuovo drammaticamente isolata. Invece che finire a 200, lo spread sale a 400.
Unicredit, invece di volare con il vento di poppa crolla ai minimi storici, idem BancaIntesa.
Tutti i dati macro-economici presentati come previsione a tre mesi dal governo in data 15 giugno 2012 si rivelano sbagliati clamorosamente.
Corrado Passera inizia a fare dichiarazioni opposte e contraddittorie a quelle di Monti.
Mario Monti corre in Cina a metterci una pezza e lì si inventa l’applauso di Obama rischiando un grave incidente diplomatico. Da quel momento in poi tutti gli indici economici italiani virano in assoluto negativo e cambia di 180 gradi la comunicazione ufficiale da parte della BCE, del Fondo Monetario Internazionale, del Wall Street Journal, del Financial Times, di Asia Times, rispetto al nostro paese. Come mai? Che cosa è successo? (fonte)
La faccenda dell’oro sarebbe clamorosa, se confermata, ma forse intaccare le riserve auree non è così fattibile, per fortuna.
Secondo me la missione di Mario Monti, al di là di cosa possa essersi rotto tra lui ed i suoi interlocutori stranieri, era soprattutto quella di ottenere dai partiti – questi avventizi che occupano abusivamente da anni il concetto di Politica come governo della nazione – il pareggio di bilancio in Costituzione, ossia di aprire la strada alla privatizzazione selvaggia e favorire lo smantellamento dello Stato Sociale. Per conto della Finanza e delle Multinazionali psicopatiche, naturalmente, che hanno messo gli occhi sulle ultime cose di valore che possediamo. Per magari acquisirle a prezzo di saldo e farle fallire per eliminare concorrenti.Mario Monti l’ha ottenuto, il pareggio di bilancio in costituzione, nel silenzio assoluto, il 18 aprile scorso (uniche astenute Lega ed IDV), con la complicità di B. che ha tenuto a cuccia i suoi pierfidi mediatici; con la complicità del PD, il soccorso rosso benemerito della reazione più retriva e con quella della Casta della politica dei nominati, troppo intenta a contare gli schei e a fare vacanze in barca, ottusa dalla coca, dagli appartamenti, dai gioielli e dalle puttane per pensare al bene della nazione. La classe politica più corrotta e bulimica di ricchezze e meno competente di tutta la nostra storia. Con personaggi simili a quelli che nell’Argentina menemiana si chiamavano “alzamanos”, quelli che alzavano la mano in Parlamento e basta.
Ora però pare che il testo dell’articolo 81 riformato sia stato scritto in modo da essere ampiamente interpretabile. All’italiana, insomma. Secondo questo articolo dell’Espresso, fermo restando i pericoli ai quali andrebbe incontro il nostro welfare e il ruolo stesso di controllore del mercato che ha attualmente lo Stato, a causa del divieto di mettere in pratica politiche keynesiane di sviluppo, l’odiato provvedimento potrebbe permettere ancora conti truccati e giochetti vari, inefficaci per le politiche di rigore di Angela Merkel. Insomma potrebbe essere non abbastanza truce ai nostri danni, secondo i committenti.
E’ questo il motivo per il quale stanno scaricando Monti? Perché non è riuscito a tenere a bada i cani della politica? Perché ha pensato a pavoneggiarsi nei salotti buoni mentre i soliti marpioni sistemavano le cose a modo loro perché nulla cambiasse a loro svantaggio? Perché il contabile ha fatto i conti senza gli osti della politica?
In ogni caso ora forse Monti non serve più. Che la sua missione sia compiuta, lo dimostrerebbero altri indizi.
Da qualche giorno, a fare da contrappeso allo sputtanamento sistematico della corruzione di alcuni partiti, è ricominciato il fitto lancio di fumogeni mediatici (a cura della sinistra di Vichy) dello stucchevole caso Ruby, oppure dei soldi dati alla mafia negli anni 70 da B. perché vittima di minaccia di sequestro. Tutte notizie che dicono una cosa per nasconderne altre dieci e molto più importanti e gravi. Tutte cose che dovrebbero far male a B. ma in fondo non gliene fanno nemmeno tanto. Ormai il gioco, cari signori, è scoperto.Nascondere, per esempio, che se l’imputato paga milioni ad una minorenne che dice di non avere fatto sesso con lui, può solo voler dire che l’imputato l’ha ammirata farlo con altri, magari altre ragazzine minorenni. Si chiama pornografia infantile ed è un reato peggiore della prostituzione minorile. Ma a noi fanno credere che si possano dare 47.000 euro al mese ad una squinzia che fa il mestiere solo per la sua bella faccia e che sia una cosa normale assumere un boss mafioso come guardia del corpo. Come fare le vacanze in barca.
Insomma si sta preparando il ritorno in pompa magna dei politici di prima, i nefasti A.B.C. e AB normal vari, perché chi aveva solo bisogno del cambio della costituzione per invadere le ultime roccaforti di welfare rimaste ed argentinizzarci, ora non è più interessato a chi governerà l’Italia. Potrebbe perfino ritornare B., o risorgere Mussolini dalla tomba, non gliene frega niente. Il mercato non vuole la crescita ma solo il caos.
Il caos tra politica ed antipolitica, ad esempio. Il Grillo espiatorio, il riciclaggio di partiti sporchi, il cambio di nome, come se bastasse quello per rifarsi una verginità ormai perduta. Il caos.
E’ la shock economy, è merda pesante, non un té per signore. Se avessero avuto veramente bisogno di un paese in crescita ed in salute non avrebbero messo un Dottor Morte in sala rianimazione e ci avrebbero liberato prima di B.
Il puttaniere non era in grado di scardinare la Costituzione. Troppo invischiato nei suoi casini. Ci voleva uno che compisse il miracolo, uno con la faccia da prestidigitatore dell’Ottocento e l’emotività di un robot del futuro. Mario9000 ha premuto il pulsante dell’autodistruzione, forse non beccherà la gratifica promessa perché s’è allargato troppo e noi rimarremo qui, ad attendere che finisca l’ultima goccia di ossigeno.