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Fair play: dal calcio alle Olimpiadi

Creato il 16 agosto 2012 da Amoon74to @mondogaio

Fair play: dal calcio alle Olimpiadi

L'importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente - P. De Cubertin

Quello che mi ha colpito di più nelle recenti olimpiadi è lo spirito e il rispetto verso l'avversario. Si, in uno sport praticato ad alti livelli e dove il risultato è affidato a giudici esterni ci possono essere delle contestazioni, ma non ho mai visto gesti sconsiderati o strascichi polemici al termine di una gara olimpica. Anzi, terminata una qualsiasi gara sono rimasto favorevolmente colpito dal fatto che ciascun atleta si complimentasse con il preparatore dell'avversario.

E poi che dire degli spalti: tifosi di nazionalità diverse tutti seduti insieme, e senza transenne a separarli, ognuno a tifare per la propria squadra.

Fa male vedere che nel calcio italiano tutto ciò non accade. Troppi soldi in gioco? Forse, ma è inaccettabile che al termine della partita di Supercoppa tra Napoli e Juventus, il Napoli sconfitto rinunci, polemicamente, a presenziare alla premiazione dell'avversario.

Così com'è assurdo che Zeman, allenatore della Roma, metta becco nelle sentenze che riguardano altre società di calcio e altri colleghi allenatori (Conte, allenatore Juventus). E' assurdo infine che la Juventus continui a parlare di 30 scudetti vinti dal momento che ci sono sentenze che parlano chiaro.

Rispetto per le proteste civili, ma sarebbe utile che si rispettasse per primo l'avversario e la sconfitta. Ecco impariamo a perdere: solo così si diventa forti. E questa credo sia una lezione di vita, non solo di sport.

Amoon


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