Chiusa anche la seconda settimana ed il secondo Matchup per tutte le squadre iscritte al Fantabasket di Basketcaffè 2012/13. Andiamo nuovamente a vedere quali sono stati i protagonisti NBA nella 2° week della regular season e del fantabasket.
I Protagonisti
J.R. Smith – Un po’ a sorpresa J.R. balza al 2° posto stagionale ed al 1° settimanale grazie ad una serie di grandi prestazioni. Nelle prime 4 partite stagionali, tutte vinte dai Knicks, Smith ha tenuto medie di 17.5 punti, 5 rimbalzi, 3.3 assist, 2.3 rubate, con un solo turnover e 2.8 triple a partita, con il 45.6% dal campo ed il 100% ai liberi. Chi ha scommesso sul suo folle talento per adesso ha stravinto. Per lui 34 minuti di media pur partendo sempre dalla panchina.
Nicolas Batum – Un inizio di stagione straripante per il francese che lo porta al 2° posto settimanale ed al 4° assoluto grazie ad un gioco totale “lebroniano”, senza buchi alcuni nelle 9 statistiche su cui si basa il fantabasket: 19.3 punti, 6.2 rimbalzi, 3.2 assist, 2.7 rubate, 1 stoppata, 2.7 triple con il 44% dal campo ed il 77% ai liberi, con 1.7 turnover. Di talento a Portland ce n’è a bizzeffe, ora c’è solo da trovare la chimica.
Anthony Davis - Se mai ci fossero stati dubbi sulle sue capacità di incidere fin da subito, lui li avrebbe spazzati via dopo solo 3 partite. 17.3 punti, 8 rimbalzi, 1.3 rubate, 2.7 stoppate, il 53% dal campo ed il 78% ai liberi, perdendo solo 0.7 palloni a partita. Sta dando ampia ragione a chi ha speso una scelta molto alta per un rookie, mossa solitamente rischiosissima. La cosa più spaventosa? Fa tutto questo in soli 27 minuti di media… Questo qua non lo ferma neanche una commozione cerebrale!
I Matusa ed i Pischelli
Tim Duncan – L’ennesima conferma che Popovich è uno stregone che pratica le arti oscure e che Duncan è uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Inizio dominante di Timmy che pur viene gestito e gioca solo 30 minuti a gara: in questi, insegna basket e porta 18.9 punti, 9.7 rimbalzi, 2.3 assist, 1.4 rubate, 2.4 stoppate, il 53% dal campo ed il 79% ai liberi, perdendo solo 1.4 palloni. Infinito, immortale, illuminante… Chiamatelo come vi pare! 36 anni, 3° assoluto in stagione dopo 7 partite giocate.
Paul Pierce – Una settimana fa mi era stato ripetutamente offerto The Truth in cambio di Anthony Davis, scambio che ho ripetutamente rifiutato, pensando che oramai il capitano biancoverde 35enne fosse agli sgoccioli della carriera. Premesso che, date le prestazioni del rookie meraviglia posso dire di aver fatto bene a rifiutare, Pierce mi sta stupendo, riuscendo a mantenersi sui suoi soliti altissimi livelli: 20.8 punti, 6.8 rimbalzi, 3.3 assist, 1.5 rubate, 2.2 triple a partita. Da rivedere solo quel 39% dal campo, ma gli basta per essere il 22esimo giocatore assoluto in classifica stagionale.
Michael Kidd-Gilchrist – Detto del Monociglione, un altro rookie che sta sfavillando è MKG dei Bobcats. Il paragone tecnico e statistico con Gerald “Crash” Wallace è più che adatto. Wallace ci mise 4 anni per adattarsi al gioco NBA e trovare minuti giocabili, ma nel deserto Charlottiano quest’ultimo problema non esiste per MKG, che sta tenendo medie di 12.2 punti, 7.6 rimbalzi, 1.6 rubate e 2.2 stoppate con il 48% dal campo ed il 76% ai liberi in 30 minuti a gara. Che Jordan ne abbia finalmente azzeccata una? 32° posizione in classifica per Michael.
Damian Lillard – Che fosse pronto subito si sapeva, e difatti Coach Stotts gli ha tolto qualsiasi tipo di catena lasciandolo in campo per 38 minuti di media in 6 gare, in cui Lillard fattura 18.8 punti, 3.3 rimbalzi, 7 assist ed 1.3 rubate, con 2.2 triple, il 43% dal campo e l’83% ai liberi. I 3.2 turnover a gara sono QUASI pochi per un rookie che gioca così tanti minuti… 39° in classifica che fa sognare i tifosi dell’Oregon…
Le Sorpresone
Larry Sanders - Come ogni anno in NBA e nel fantabasket ci sono giocatori che spuntano fuori dal nulla (o quasi) ed iniziano a giocare a livelli altissimi. Ryan Anderson, Jeremy Lin ed Ilyasova sono esempi dell’anno scorso e quest’anno uno degli indiziati è Larry Sanders, che sta emergendo dal caos che è la frontline di Milwaukee. Grazie alle deludenti prestazioni fin ora di Dalembert e proprio di Ilyasova, Sanders, al 3° anno in NBA, sta convincendo Skiles a dargli 27 minuti a gara, sempre partendo dalla panchina, minuti in cui mette a tabellino 12 punti, 9.6 rimbalzi e ben 2.6 stoppate di media, con il 66% dal campo e l’83% ai liberi. Se continua di questo passo, Skiles sarà forzato a farlo partire in quintetto. Difficile che mantenga queste percentuali, ma se avete bisogno di rimbalzi e stoppate, e Sanders è ancora free agent nella vostra lega, correte a prenderlo. È 25° assoluto in stagione.
Andrei Kirilenko e Jamal Crawford – Entrambi sono sorprese “di ritorno”, giocatori ben conosciuti e target molto desiderati al fantabasket degli anni passati, che negli ultimi anni erano un po’ spariti dai piani alti a causa di prestazioni poco esaltanti. Il lockout, e l’esperienza europea per uno ed il cambio di ambiente per l’altro, hanno ridato linfa vitale a questi esemplari magnifici. AK47 è tornato ai vecchi fasti del giocatore totale: 11.2 punti, 7.7 rimbalzi, 4.2 assist, 1.7 rubate, 2.0 stoppate con il 57% dal campo ed il 71% ai liberi. È lui l’arma segreta di Minnesota che ha iniziato la stagione con un record di 4-2 pur senza Love e Rubio. Crawford è tornato il killer dalla panchina di sempre: 20.3 punti, 1.3 rubate, 2.4 triple con il 50% dal campo e l’89% ai liberi, aiutando i Clippers al presente record di 5-2. Sono 20° e 24° in classifica stagionale, rispettivamente.
Le Delusioni
Russell Westbrook – Piccola delusione di inizio stagione, è partito molto in sordina ma sta rapidamente riscalando le posizioni. Per ora è il 40% dal campo ed i 3.4 turnover che lo classificano com 72esimo stagionale, ben lontano dalla top10 (o top5) in cui è stato draftato.
Deron Williams - Inizio così così anche per Williams: 16 punti, 2.2 rimbalzi, 7.2 assist con 4.2 palle perse e la quasi totale assenza di statistiche difensive lo relegano alla 130° posizione in classifica stagionale.
Josh Smith – Con la partenza di Joe Johnson ci si aspettava un’ulteriore esplosione da parte di Smith che per adesso non è arrivata. I 13.8 punti ed i 7.3 rimbalzi sono ben al di sotto delle sue potenzialità, e sebbene i 3.3 assist, le 2 stoppate e la palla rubata a gara sono succulente, ciò che sta uccidendo i proprietari di Smith sono i 3.0 turnover e le percentuali: il 39% dal campo ed il 14% ai liberi (avete letto bene) rappresentano il lato oscuro dell’ala degli Hawks. Per ora è 323esimo in classifica ma non ci resterà molto a lungo.