Abbiamo avuto il piacere di conoscere Maurizio Corrado all’evento dedicato ai makers della Fabbrica del Vapore, girovagando tra gli oggetti vegetali, i tavoli ammantati di verde e le sedie-tappeto d’erba della Natural Design Exhibition, sezione della mostra da lui personalmente curata. Il natural design rappresenta l’ultima tendenza in fatto di design sostenibile e Maurizio Corrado è uno dei maggiori esperti in materia. Lo abbiamo intervistato in veste di architetto, curatore, giornalista, saggista, ma anche di blogger e quindi voce autorevole che circola in rete su architettura, design e paesaggio. Le domande che gli abbiamo posto, risolvono alcuni dubbi sul design autoprodotto e sul ruolo fondamentale che questo riveste nella vita delle persone. Chi meglio di lui può saperlo?
(c) Natural Design Exhibition
Qual è l’aspetto del tuo lavoro che preferisci?
Tra le cose che ho capito di me, una è che sono un diffusore, seleziono e diffondo ciò che mi pare giusto, secondo un metodo che ha a che fare con la ‘simpatia’ intesa come la intendevamo fino alla fine del Cinquecento: elementi che vibrano insieme. Tutte queste attività, e altre che in realtà mi piacciono di più, come la letteratura e il teatro, prendono forma da questo unico principio.
Che ruolo dovrebbe avere il design nella vita delle persone?
Pare che il design serva a migliorare la vita, così ci hanno sempre insegnato a scuola. È vero, solo che spesso serve a migliorare solo la vita del produttore brianzolo con la fabbrichétta di turno. Il designer dovrebbe avere un ruolo importante, sviluppando coscienza e coraggio nel fare le proposte e non solo servilismo e codardia nei confronti della fabbrichétta.
(c) Aurelien Arbet and Jeremie Egry
Chi sono gli autoproduttori nel mondo del design?
Se guardiamo bene design industriale e autoproduzione stanno da parti opposte della barricata. L’autoproduzione dice, con un temine bruttissimo e cacofonico, un concetto semplicissimo: costruire da soli il proprio destino e i suoi strumenti.
Credi che sia corretto promuovere l’Italian Style attraverso la globalità della rete?
Naturalmente. Non è pensabile il contrario.
Quale pezzo di design dovrebbe essere presente in tutte le abitazioni?
Quello fatto dal cervello e dalle mani di chi abita.