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Fate l’amore, non la guerra!

Creato il 12 novembre 2013 da Ilbocconianoliberale @ilbocclib

Questo era uno dei motti che più si urlava nel Sessantotto, quando gli hippie gridavano di interrompere la guerra in Vietnam, invitando invece a copulare beatamente pe’ i campi fioriti.

Una decina di anni dopo, invece, erano “caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte”, come Guccini ebbe a cantare sugli anni di piombo, quando i giovani, i giorni in cui non erano ricoverati per infortuni da guerre in piazza, erano a far guerre in piazza.

Trent’anni dopo, ragazzine di “famiglie bene” si prostituiscono, e diventano nuove “ragazze squillo”, a Milano, a Roma, ovunque. Si grida allo scandalo, ai costumi in rovina, il sommo sacerdote Caifa si straccia le vesti, si rimpiangono i bei tempi andati di quando c’erano “gli ideali politici”. 

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Io, più che gli “ideali politici” che portarono alla guerra ed ai pestaggi fra studenti, penso che a quel lontano motto sessantottino si avvicinino più delle ragazzine che scoprono e indagano la propria sessualità, anche con malizia, ma senza la bestialità violenta e distruttiva di un periodo celebrato e rimpianto solo perché troppo lontano per essere ricordato con obiettività.

Andrea Inversini


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