A Berlusconi si possono rimproverare molte cose, prima fra tutte di non aver attuato tutte le riforme di stampo liberale che aveva promesso e che, dal 1994, non ha saputo attuare. Però non gli si possono nemmeno addossare tutte le colpe. Molte cose non sono state concretate non per l’opposizione degli avversari, ma per l’ostruzione dei suoi stessi sostenitori. Non bisogna dimenticare che il PdL è nato innanzitutto per contrastare le sinistre e, per sfruttare il porcellum – come del resto aveva fatto il PD che aveva aggregato anche Rifondazione ed altri partiti minori – ha dovuto annettere anche movimenti che poco avevano a che fare con Forza Italia, tipo l’UDC di Casini e AN di Fini, che gli si sono rivoltati contro.
Quindi Berlusconi, pur avendo responsabilità di governo, doveva anche mediare tra le formazioni che lui stesso aveva contribuito ad aggregare che non sempre erano disposte ad appoggiare le sue iniziative e che spesso erano spinti da interessi personalistici. Non è stato possibile attuare un vero federalismo come chiedeva la lega Nord, alleata di governo pur non confluita nel PdL, per le resistenze degli ex-AN, non è stato possibile abolire gli ordini professionali ed attuare delle vere privatizzazioni, RAI innanzitutto, (e non quelle fasulle proposte poi da Monti), non è stato possibile abolire gli enti inutili, province in primis, sempre e solo per le fronde interne. Gli stessi senatori e deputati di ambedue gli schieramenti hanno fatto fronte comune quando si trattò di diminuire il loro numero, o di riformare la Costituzione modificando il bicameralismo e di attuare il presidenzialismo. Non parliamo poi della diminuzione della spesa pubblica.: ognuno aveva il proprio orticello da coltivare ed un nutrito numero di elettori da seguire ed accontentare….
Quindi il debito è aumentato, però mai come durante la gestione Monti ed ora Letta, immagini vere del gattopardismo: cambiare tutto perché nulla cambi. A tutto questo bisogna anche aggiungere la fasulla imparzialità di chi siede molto in alto, e che privilegia sempre e soltanto determinate persone.
Infine c’è la riforma della giustizia, e qui so già che si penserà che la riforma Berlusconi voleva farla solamente per pararsi il didietro. Ma la riforma non serviva solo a lui, serve anche a noi.
Sono stanca di una magistratura inquirente: le indagini facciamole fare a chi è preposto a tale incarico, ossia Polizia e Carabinieri. Sono stanca di una magistratura che, nonostante anni fa con un referendum sia stato scelto diversamente, continua a non pagare per i propri errori. Sono stanca di una magistratura che ha delle sigle “politiche”: la legge è una, ma loro non sembrano rendersene conto e ti giudicano più per le opinioni che per i fatti. Sono stanca di una magistratura che deve sempre dire la sua su ogni argomento, che si tratti delle cure con le cellule staminali o della chiusura dell’ILVA o che decide che Dolce e Gabbana sono colpevoli di “danno morale” per aver detto che la pressione fiscale in Italia è eccessiva., ossia per aver asserito semplicemente la verità e per questa cosa condannati a risarcire il Fisco con 500 milaeuro. E chi hanno messo come nuovo presidente della Consulta? Gaetano Silvestri. A parte che tempo addietro era tesserato con il PdS prima e DS poi (anche se attualmente non risulta iscritto al PD), ma è proprio quel magistrato che firmò per la distruzione delle intercettazioni telefoniche di Napolitano… quindi un vero esempio di parzialità.
Adesso a Berlusconi rimproverano di aver governato per circa due anni con i comunisti.
Ribaltiamo la situazione: i comunisti per due anni hanno governato con il suo appoggio, solo che “loro”, chissà perché, sono coerenti, mentre Berlusconi sarebbe un traditore. Certo, pure io avrei preferito andare a votare, però c’era l’incognita M5S, che spaventava tutti e due gli schieramenti…. Belusconi era stato fatto cadere con la scusante dello spread alto. Ora Letta, per salvarsi la sedia, dice che il vero pericolo è l’instabilità politica. Gira e rigira, certa gente è disposta a tutto pur di mantenersi il posto.
Intanto il grande tagliaborse di regime, che con il consenso sempre della magistratura di cui sopra ha appena scippato un bel gruzzolo alla Fininvest, decide di ridimensionare gli organici di Repubblica e dell’Espresso, ma non licenziando i giornalisti, bensì prepensionandoli, cioè mettendoli a carico della collettività che sta già pagando abbastanza per questo governo a dir poco scellerato. Già, perché i soldini che ha scippato, lui, come un bravo paparino, li ha già destinati ai figlioletti.