Secondo uno studio condotto dal Dipartimento Politiche economiche della CGIL, il federalismo municipale, approvato ad inizi marzo in via definitiva, porterà un aumento delle tasse per oltre 16 milioni di cittadini.
I più colpiti, manco a dirlo, saranno i lavoratori dipendenti e i pensionati dei circa 3.500 comuni che decideranno di aumentare le addizionali IRPEF.
Il D.lgs. 292 prevede, all’art.5 la possibilità per i comuni di aumentare l’addizionale Irpef. Di tale possibilità ne potranno usufruire i comuni che non hanno istituito la predetta addizionale ovvero che l’hanno istituita in ragione di un’aliquota inferiore allo 0,4 per cento.
Secondo lo studio, si tratta di una misura che riguarderà tutti i comuni: “i comuni si avvarranno di questa facoltà per recuperare almeno parte di queste minori entrate”. In particolare, i comuni che probabilmente aumenteranno le addizionali sono circa 3.500 comuni: il 44% del totale dei comuni italiani, che vede coinvolti oltre 16 milioni di cittadini.
La possibilità di tali aumenti coinvolge tutte le regioni, soprattutto quelle a Statuto speciale, sugli scudi Trentino Alto Adige (327 comuni coinvolti) e Sardegna (297 comuni), mentre tra quelle a statuto ordinario, i “picchi” si registrano in Lombardia (804 comuni), Piemonte (514 comuni) e Campania (194 comuni)”.
“A Milano, ad esempio, se si dovesse introdurre l’addizionale comunale (che oggi non c’è) fino allo 0,4% nel 2012, l’aumento delle addizionali per i lavoratori dipendenti e per i pensionati sarebbe mediamente attorno ai 120 euro annui.
Stessa cosa dicasi per Venezia: l’aumento medio, sempre per i lavoratori dipendenti e i pensionati, sarebbe mediamente di circa 85 euro annui. A Verona, dove al 2010 già si applica un’aliquota dello 0,3% (circa 64 euro medi annui), l’aumento dello 0,1% (fino al tetto), sarebbe mediamente di 24 euro per i lavoratori dipendenti e ei pensionati.
A Firenze (0,3% pari a circa 67 euro medi annui), stessa situazione di Verona, l’aumento medio sarebbe di 26 euro. In altre grandi città, come Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo, si paga già un’addizionale comunale (dai 75 euro di Palermo fino ai 225 euro di Roma) più alta dello10,4% e diventa molto difficile, in queste condizioni diminuirla, paradossalmente anche solo fino allo 0,4%, nei prossimi anni”.