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Federico Buffa Meet&Greet; – Intervista

Creato il 10 marzo 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Venerdì sera, in quel di Milano, si è tenuto un incontro speciale per tutti gli appassionati di basket a stelle e strisce: Federico Buffa Meet&Greet! Una lunga chiacchierata su tutto quello che è il mondo NBA con chi questo mondo ce lo racconta splendidamente e da moltissimi anni, attraverso i microfoni Sky. Protagonisti della serata, organizzata da ‘Rivista Ufficiale NBA’ e ‘Special Milano’: Mauro Bevacqua, Gianluca Basile e per l’appunto, Federico Buffa, assoluto dominatore della scena! Tantissimi i fans presenti all’evento (più di 200), così tanti da costringere gli organizzatori a ben due turni di questions&answers, per dar l’opportunità a tutti di interloquire con l’avvocato.

Si parte con un flashback:  Italia – Usa 95-78 dell’agosto 2004, storica vittoria azzurra sugli Stati Uniti con mattatore della serata proprio Gianluca Basile, autore di ben 25 punti. Il Baso racconta brevemente le emozioni vissute ed alcuni retroscena di quello splendido match, per poi lasciar spazio alle domande dei tanti accorsi, più che altro per Mr. Buffa. Svariati gli argomenti trattati dall’avvocato: dai nuovi Lakers di Mike Brown ed Ettore Messina, ai ‘suoi’ Clippers. Fede si sofferma su coach Messina, parlando del suo ruolo nella franchigia più chiacchierata di LA e sottolineando quanto l’italiano sia davvero importante nel sistema giallo viola, pur mantenendo un profilo basso. L’avvocato lo accosta al Tex Winter ultima versione aggiungendo che, in più di un’occasione durante il match, è lo stesso Brown a rivolgersi direttamente a Messina domandando: “e adesso cosa chiamo?!”. Quando si passa ai Clippers, Fede cambia sguardo e non può che sfornare una delle sue battute inarrivabili mentre spiega il ruolo che aveva Chaucey Billups nei Clips: “Billups come San Francesco, sapeva parlare agli animali!

A fine serata, l’avvocato – disponibile come sempre – ci ha concesso una breve intervista, rispondendo a tutte le nostre domande.

Partiamo dal giocatore del momento a tutti gli effetti, Jeremy Lin, cosa ne pensi? Effetto mediatico o talento incompreso sino a poco tempo fa?

Un gran giocatore non  di certo, o quanto meno non ancora. Penso sia un giocatore da NBA, il che è già un gran complimento. Bisogna partire dal presupposto che, appena sbarcato,  l’NBA lo considerava uno che è andato avanti a Red Bull e birra, ma non aveva mai realmente giocato una partita. La cosa interessante di questo ragazzo, secondo me, è che il passaggio da bianco a nero l’ha gestito bene. E’ di sicuro un giocatore da massima Lega, medio, con alcune cose che fa bene e alcune  molto male. Per esempio è un buon attaccante di pick&roll e un pessimo difensore di pick&roll. Ma le cose che puoi insegnare a lui sono ancora tante. La curiosità  è: al 1 luglio 2012 è free agent. Cosa fa New-York? Lo paga in relazione a cosa è o che giocatore è? Ci sarà anche quel problema e finora non se l’è posto nessuno!

Capitolo Lakers: come pensi stia procedendo la cura Brown? Noti delle assonanze tra il vecchio LeBron James ai Cavs e il Bryant visto sinora con lo stesso coach?

I Lakers visti sinora sono ottimi  difensivamente, molto meno dall’altra parte del campo. Difendono il loro canestro, ogni azione, come se fosse l’ultima di gara 7 per vincere l’anello. E questo è un bene per caoch Brown. Davanti, invece, sono più che prevedibili: hanno solamente quattro set offensivi e non cercano mai la seconda opzione. Questo sistema, che non esplora le soluzioni, tende a finire con palla a Bryant. E lui non te la dà certamente indietro!

Questione LeBron-Bryant: il problema è molto più avanzato a mio parere. Con 5 anelli al dito ragioni in un altro modo. James ha un’ansia da prestazione che Kobe non ha. Bryant vuole vincere e vuole la squadra con la testa per il match, il più possibile. Non credo  sia offeso dal sistema, anzi, vuole vedere tutti alla stessa pagina.  E’ quello che non ha visto finora, e questo lo rende nervosetto. Lui vorrebbe di sicuro giocare una pallacanestro più organica, ma si accorge che questa squadra è troppo prevedibile, non avendo nessun giocatore di pick&roll centrale e che inizia l’azione sempre nello stesso modo. Secondo me questo non lo aiuta, però non escluderei che alla fine questo qua diventa il capocannoniere più antico della storia NBA, una delle poche cose che non è ancora riuscito a fare. Ma lui vuol vincere il 6°,perché si ritira solo lì. Quindi va avanti ad oltranza.

Stagione 2012: Chi è secondo te l’MVP finora e chi pensi siano le papabili vincenti ad Est e Ovest?

Il mio MVP è Chris Paul perché è romantico, perché ha cambiato la cultura, ma tanto so che non lo voterà nessuno. L’MVP tecnico è testa Durant, croce LeBron. James sta giocando la sua miglior stagione dall’inizio della sua carriera, ma l’altro in questo momento determina di più. Se chiedete nell’NBA credo che in questo momento vi direbbero, a leggera prevalenza, KD!

Sulle vincenti, dico che i Bulls soffriranno di qualcosa e non andranno in finale ad Est, qualcosa gli girerà storto. Secondo me non han fatto la variazione tattica che dovevano. Ovvero, han preso un ottimo giocatore di squadra, un po’ spremutino, come Rip Hamilton e non hanno considerato l’ipotesi che nelle ultime due tre partite di una serie, tu vuoi togliere la palla dalle mani di Derick Rose. Dagli un altro trattatore della palla, non costringerlo a giocare lui contro il mondo. Quindi non mi stupirei che a livello di semifinale, incontrassero una squadra tipo la partita dell’altra notte (Chicago – Orlando) in cui ti accorgi che a loro manca qualcosina. E se dovessero verosimilmente incontrare i Magic che ti allargano la difesa così tanto, potrebbero anche andar fuori pur essendo più forti complessivamente. Quindi Miami vince l’Est, mentre dall’altra parte io credo che Oklahoma City sia più forte dei Bulls, ma troverà una serie dove rischierà di esser eliminata per un semplice discorso: vivono di prepotenza offensivamente, e un sistema difensivo molto organizzato. San Antonio, per fare un esempio, potrebbe ridurre i tempi in cui battono gli avversari dal palleggi, mettendoli in difficoltà. Vediamo chi sono i Lakers dopo il 15 marzo e poi si potrà dire con più precisione.

A proposito della deadline del 15 marzo, chiudiamo con l’ultima domanda: ci dici dove va Dwight Horward?

Resta lì perché non arriva l’offerta che loro si aspettano, tutti vorrebbero prenderli per la gola all’ultimo. A mio parere ci sarà un accordo ‘sign & trade’ con Dan Fegan. Bisogna sempre pensare che a decidere sono gli agenti. Dan Fegan a questo punto fa l’accordo con Orlando dicendo: “Noi andiamo dove vogliamo e vi concediamo il privilegio di farlo sign & trade.” E questo è un classico rapporto di buon vicinato. In pratica, se adesso non c’è l’accordo che ci si aspetta, tutto resta invariato. In caso contrario, Howard uscirà dal contratto, facendo ‘sign & trade’ alle condizioni che gli servono. Per lui, infatti, è fondamentale firmare con Orlando che può dargli di più, per poi andare da un’altra parte e farsi rilevare quel contratto. Se va via come free agent, le condizioni contrattuali che possono offrirglia a Orlando sono impareggiabili. Quindi ci sono tutti gli elementi perché possa andare così! Oh, poi magari sbaglio e in questi giorni chiudono la trade!


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