Non c’è pace per il povero Felicetto Maniero e la sua consorte Marta Bisello. Sono talmente chiacchierati che li vedono in ogni dove.
E’ l’effetto fiction? Probabile.
Non è ancora finito l’eco di quell’articolo del Corriere della Sera di Brescia (ricercatissimo ancora oggi dalla gente e cancellato su ordine di un magistrato bresciano), che Maniero sembra essere comparso improvvisamente a Silea, in provincia di Treviso.
Allucinazioni, realtà o semplice operazione di marketing? Non è difficile da immaginare che la terza opzione sia più aderente alla realtà.
Siamo vicini alle elezioni amministrative e quale miglior modo, per trovare risalto nella cronaca locale ma non solo, se non lanciando l’allarme della presenza del boss dell’ex Mala del Brenta nel proprio paese?. E’ quello che deve aver pensato Gianluca Busato, il candidato sindaco di Veneto Stato o forse ha creduto veramente che dietro a una villa da un paio di milioni di euro ci fosse, nascosto da un nome fittizio, Felice Maniero.
Fatto sta che per tre giorni le pagine si sono colorate di questo giallo di provincia, subito svelato quando il Gazzettino è riuscito a intervistare questo presunto Maniero. “ Sono pronto a querelare tutti, mai mi sarei sognato di dovermi difendere da una cosa del genere”
Questa è la risposta dell’accusato: Nello de Lion, che con la moglie ha ribadito: «Io sarei Felice Maniero? Ma stiamo scherzando? Sono un uomo di specchiata onestà: Maniero l'ho visto solamente in televisione e con questi venetisti non ho nulla a che fare - spiega sbalordito - vivo a Silea da 30 anni, in una casa normale, e smentisco tutto nel modo più categorico».
Eppure il fantasma del “cotoea” si continua ad aggirare ed agitare per il Veneto. E non poteva mancare neanche la sua risposta alla provocazione di Busato.
Perché diciamocelo, a Felice piace che si parli di lui.
L’ego di un criminale è notevole, se poi trattasi di quello della Riviera del Brenta, beh ancora di più. Fosse per lui non si nasconderebbe, parlerebbe del più e del meno in qualche talk show come opinionista. E’ questo quello che manca a lui. Se no non si spiegherebbe perché ultimamente stia dando voce così spesso a fatti che più o meno lo riguardano.
A cose che potrebbe anche glissare, invece no.
Invece arriva anche a fare qualche mezza minaccia, a interpretarla male, ribadendo che lui vive: “ad almeno 500 chilometri dal Veneto» e ha detto di riferire a Busato che abita «non in via Tiepolo, ma sotto casa sua».
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. E se con Busato si è comportato così, con noi ha fatto parlare i magistrati.
Bravo Maniero, hai sempre trovato il modo di usare la giustizia da par tuo, che fossero magistrati, gente della Dia o della Criminalpol.
Ma il tempo è il vero giudice per tutte le cose. E noi tempo ne abbiamo per aspettare, per cercare e magari trovarti. E quel giorno non saranno domande di comodo, buone per farci un libro e una fiction, che faremo.
Quel giorno vedremo quanto sei rimasto uomo e quanto sei marionetta.
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