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Femminicidio, il maltrattamento estremo del corpo delle donne

Creato il 25 novembre 2012 da Ladyblitz @Lady_blitz
Femminicidio, il maltrattamento estremo del corpo delle donne

ROMA – Ogni tre giorni, anche meno, una donna viene uccisa. Si parla di femminicidio perché il dato sulle donne uccise dagli uomini, spesso mariti, compagni o ex, è molto più alto di quello di altri omicidi, tra uomini o tra donne (meno ancora di donne che uccidono uomini), al punto da diventare un vero e proprio fenomeno sociale.

Aumentano anche i maltrattamenti, dicono i dati di Telefono Rosa: in crescita del 3% rispetto all’anno scorso. Questi maltrattamenti avvengono soprattutto in coppia. Alcuni dicono “per amore”. Senza capire che il termine è sbagliato. Come si può definire “amore” il sentimento che porta a fare del male?

Per questo si è arrivati a parlare di ergastolo per il femminicidio, considerato come reato particolare. Subito alcuni si sono indignati: ‘come si fa a parlare di femminicidio? Allora si dovrà parlare specificamente anche di omicidi di omosessuali, di anziani, di bambini…’

Peccato (e davvero è un peccato, un dolore) che i dati dicano che sono le donne tra le vittime preferite degli assassini. Forse se l’omicidio di bambine diventasse un fenomeno rilevante come quello delle donne il 25 novembre non si celebrerebbe la Giornata contro la violenza sulle donne, ma quella contro la violenza sui bambini.

Chi attacca l’attenzione che ultimamente si sta dedicando alla violenza sulle donne dovrebbe domandarsi: se io avessi un figlio maschio e una figlia femmina, per quale dei due avrei più timore? Li lascerei entrambi tornare a casa soli la notte sui mezzi pubblici?

Una certa fragilità femminile è, nel bene e nel male, costituzionale. Fisica. Se una donna dà uno schiaffo ad un’altra donna è cosa ben diversa da uno schiaffo dato da un uomo ad una donna. Una questione fisica, appunto. Di peso specifico, di stazza, di muscoli.

Ma a volte sembra che in questo Paese l’unica diversità della donna vista, osservata, spesso anche umiliata siano il suo seno, i suoi fianchi, il suo sedere. Un corpo femminile, appunto. Solo fino a quando fa comodo. Altrimenti è uguale a quello dell’uomo. Ma il corpo delle donne è un’altra cosa.

 


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