Il periodico cattolico Vino nuovo mostra sconcerto. È musica di J.S. Bach.
È una discussione praticamente impossibile, quella su Bach, fa persino impressione, ma a mons. Luigi Negri, vescovo di Ferrara di lunga militanza ciellina, a quanto pare interessa tener vivo l’interesse sulla differenza tra il rigore ratzingeriano CL e il resto della Chiesa, che papa Francesco potrebbe trasformare.
Vero che la finalità della musica, per la chiesa cattolica, è servire la liturgia e comunque sempre ravvivare la fede. Negri è stato capace, poco dopo il proprio insediamento, di paragonare don Giussani a San Francesco.
Segue l’articolo della musicologa Roberta Pacifico su Vinonuovo
Bach e la barriera di Pomposa
di Roberta Pacifico | 29 luglio 2013
Non c’è una sola nota di Bach che non sia stata scritta “Soli Deo Gloria”. Con buona pace del divieto della Curia di Ferrara di eseguire in chiesa Sonate e Partite
I giornali, presi e compresi dalla Gmg e dalla nascita del royal baby, hanno dato poca attenzione a una notizia che invece ha suscitato la mia attenzione, anche se, di per sé, resta una notizia minore. Qualche giorno fa la curia di Ferrara ha deciso di vietare l’esecuzione di un concerto violinistico che prevedeva brani di Bach all’interno dell’abbazia di Pomposa perché non si tratta di musica liturgica. La cosa mi ha fatto saltare dalla sedia: da quando in qua si vietano concerti di musica classica in chiesa? Proprio un paio di settimane fa sono andata a sentire un Requiem di Fauré in una famosa chiesa di Milano, e alzi la mano quel musicista che non ha iniziato a fare le prime esperienze esibendosi proprio in chiesa.
Questa prassi dura da secoli, se vogliamo tener conto che la chiesa, oltre che luogo di culto, è sempre stata anche un centro aggregativo per la comunità e veicolo di cultura per un popolo che, altrimenti, non avrebbe avuto altro modo per accedervi. Esistono, ad esempio, alcune trascrizioni per organo delle opere liriche, segno che questa musica, nell’Ottocento, veniva tranquillamente eseguita in chiesa. In questo modo, le persone che non avevano la possibilità di andare a teatro potevano conoscere lo stesso le opere dei grandi compositori. Con ciò non voglio dire che si debba ritornare ad eseguire le opere, ma signori miei, stiamo parlando di Bach, e la decisione della curia di Ferrara mi sembra una chiusura senza senso. Monsignor Negri e i suoi hanno provato a giustificarsi dicendo che si sono attenuti a quanto prescritto dalla Congregazione per il Culto, che però rimanda alla discrezionalità del sacerdote sulla possibilità di far eseguire musica “religiosa”. In effetti, il programma previsto per la serata incriminata riguardava le Sonate e le Partite di Bach per violino solo, che sono alcune delle poche composizioni “laiche” dell’autore tedesco. Ma anche se non si tratta di musica esplicitamente “religiosa” resta assurdo a mio parere vietare l’esecuzione di una qualsiasi opera di Bach in chiesa. Provo a spiegare perché, sperando di non cadere in tecnicismi da musicologa.
Bach non ha scritto una sola nota senza che dietro non vi fosse un significato, un’idea da comunicare. È stato un grande utilizzatore della retorica musicale, in cui ogni figura è legata ad un significato. Bach inoltre legò la sua musica alla numerologia, dando a questa dei rimandi alla religione cristiana. Tutta la sua opera, anche quella non specificatamente sacra, ha quindi un significato religioso, e questo non lo dico io, che sono l’ultima arrivata, ma fiumi di studi a cavallo tra musicologia e teologia.
Proprio in riferimento alle Sonate e alle Partite per violino solo, possiamo notare come si dividano in tre Sonate e tre Partite, e questo è solo il primo richiamo alla Trinità. Sembra utile inoltre fare l’esempio della Ciaccona, il quinto tempo della Partita n.2. Un interessante studio della musicologa tedesca Helga Thoene dimostra come la Ciaccona bachiana sia intrisa di simboli che richiamano la liturgia latina e la Bibbia. La Thoene ha inoltre scoperto come all’interno della Ciaccona siano estrapolabili dei Corali, tipici degli inni religiosi della tradizione luterana.
La motivazione di questa presenza nascosta potrebbe essere dovuta al fatto che in quel periodo Bach era al servizio del principe Leopoldo a Cöthen, il quale era calvinista e aveva rigidi principi per quanto riguardava la musica liturgica, ma questa non è la sede per azzardare tesi di questo tipo.
Altri punti a nostro favore sono il fatto che Bach visse gran parte della sua vita professionale all’interno di chiese, lavorando come organista, e alla fine di ogni sua composizione mettesse in calce la sigla SDG, cioè Soli Deo Gloria, che attraverso un’analisi numerologica porta alle sue iniziali, JSB.
Alla fine di queste lunghe spiegazioni, resta la mia perplessità di fronte ad una tale presa di posizione della Curia e al conseguente arroccamento dietro le leggi della Congregazione per il Culto. A parte che questa chiusura può essere un pericoloso precedente, non capisco perché si debba andare a castrare un linguaggio, come quello universale della musica, che può invece aiutare ad avvicinare l’uomo alla fede, e favorire il dialogo. Il fatto è ancora più assurdo se si pensa che ad essere stata vietata non è certo stata una band di metallari, ma Johann Sebastian Bach.
A me sinceramente, viene in mente una sola immagine, in opposizione a questa chiusura che, ripeto, non riesco a spiegare: quel finestrino aperto di Papa Francesco appena arrivato in Brasile. Un finestrino che non impone barriere, chiusure, gradini, nonostante il pericolo. Che direbbe un Papa così di questa scelta della curia ferrarese? Darebbe importanza a questa differenza tra musica sacra e musica liturgica? E il Papa Emerito, così amante della grande musica, avrebbe applicato una simile norma su Bach? Io credo proprio di no, visto che più volte ha dichiarato che la musica di Bach è espressione di Dio.
Commenti
02/08/2013 18:58 Lycopodium
Spero proprio di arrivare a 86 anni suonati ed essere incapace come l’attuale Ratzinger.
Certo, l’ho sempre saputo, fumare alfa nuoce alla salute.
02/08/2013 14:20 Renzo
Ragazzi, non vi sembra di esagerare?
Non si sta parlando nè di fede nè di morale.
Quella di mons. Negri è una legittima scelta che un vescovo può prendere e della quale si può dissentire, ma niente di più.Non diamogli più significati di quella che può avere.
I motivi reali di questa decisione possono essere molti e vanno oltre l’autore della musica (che tipo di organizzazione, qual è lo scopo del concerto ecc. ecc).
L’autrice si scandalizza perchè si tratta della musica di Bach, ma non dice nulla del “contorno”.
01/08/2013 09:55 admin
@Alberto. Se c’è una cosa che non ci appassiona è il dibattito pro o contro mons. Negri. La ragione di questo articolo era la scelta in questione, che riguarda Bach e la definizione di musica sacra. Pensiamo che sarebbe più interessante per tutti se ci attenessimo a questo tema
01/08/2013 09:48 Alberto Farina
Che la Chiesa su diverse questioni si sia trovata in una situazione di stallo, mi sembra un fatto acclarato. La grandezza di Papa Ratzinger è consistita nel riconoscere questo stato di fatto e la propria incapacità, dovuta all’età e alla diminuzione delle proprie forze intellettuali e fisiche, nell’affrontarlo.
Il collegio dei cardinali ha voluto poi dare una forte discontinuità scegliendo un “papa pastore” al posto del “papa teologo”.
Non capisco quindi lo stupore per le mie parole…
Nei confronti di mons. Negri non ho motivi di risentimento. Ricordo solo che da studente dell’Università Cattolica, lo vedevo spesso circolare per i chiostri e i corridoi circondato da un codazzo di studenti ciellini; la cosa che mi colpiva era la volgarità del suo eloquio, ma queste sono questioni di stile sulle quali può avere fatto dei progressi.
Il problema sta nel fatto che quando leggo quello che dice s scrive ho seri problemi nell’accettare un approccio alle questioni affrontate caratterizzato da un’estrema rigidezza che talvolta ricorda il Sillabo ottocentesco e quindi non riesce a dare risposte reali ai problemi. Ma evidentemente è una difficoltà mia…
31/07/2013 22:36 Maria Elisabetta Gandolfi
Sull’inscindibile legame tra musica e Scrittura in Bach invito a leggere (e ad ascoltare l’audio musicale) nel testo a quattro mani del teologo C.Theobald e del musicista Ph. Charru in un numero del Regno di quest’anno: http://www.ilregno.it/it/archivio_articolo.php?CODICE=52629.
Sul divieto in particolare non mi pronuncio, anche se la leggerezza con cui ci viene propinata a tanti matrimoni l’Ave Maria di (Bach) Gounod mi fa sempre sorridere…
31/07/2013 14:48 NICOLA FLORIO
Bah!
Censurare Bach e permettere (ma non parlo di Ferrara o solo di Ferrara, perché è una realtà che non conosco) alcuni o tanti canti cd liturgici (parlo di liturgia e non di concerti) di autori moderni mi pare…. sconcertante.
Ritengo che il concerto in chiesa debba essere momento altro e alto di preghiera.
E quella musica (frau musika, per dirla con Lutero e con Alberto Basso) è adattissima (con buona pace di… tutti).
Lascio ben volentieri ad altri – ma potrebbero risparmiarsele – osservazioni sul progressismo (o il conservatorismo) di questo o quel vescovo, questo o quel papa.
Sperando che il divieto nasca da altro…..
31/07/2013 13:48 Lycopodium
Che volete dalla vita, cara Hadassah e caro Federico,
questi sono tempi grami,
accontentiamoci di sfuggire la mola, per il resto… pazienza.
31/07/2013 11:33 Federico Benedetti
A questo punto mi sentirei autorizzato anch’io ad esprimere giudizi “fortemente negativi” su chi si esprime con estrema arroganza nei confronti di vescovi e papi.
E’ sempre lecita la critica ad un comportamento, ma il rispetto per le persone andrebbe sempre mantenuto.
Negli interventi di Farina si intravede un’antipatia personale, probabilmente frutto di una pregiudiziale di origine “politica” che non gli fa onore. Mons. Negri è molto più “aperto” e più umile di lui ed è un ottimo pastore.
31/07/2013 08:13 Hadassah
“Quanto a Papa Francesco mi sembra che stia muovendo la Chiesa dalle secche nelle quali i pontefici precedenti, con i loro limiti e i loro pregi, l’avevano portata.” Senza parole.
“Ribadisco il mio giudizio fortemente negativo su Mons. Negri e il suo operato. Si tratta di un personaggio la cui arroganza non ha pari. Da essa dipende la sua totale incapacità di parlare se non per anatemi, impedendo quindi una vera comunicazione con i propri interlocutori.”
Voglio solo ricordare le indignazioni intermittenti e reiterate di fronte a qualsivoglia critica (anche rispettosa) nei confronti del card. Martini, con annesso richiamo all’offesa ad un Vescovo di Santa Romana Chiesa.
Qui siamo all’insulto, ma va bene così.
30/07/2013 21:18 Lycopodium
Intendiamoci Negri, o chi per lui, ha sbagliato.
Bach non si tocca e deve risuonare nelle chiese.
Ma, quando manca Bach, che vi risuonino canti e musiche, non dico pari, per lo meno non troppo esteticamente distanti.
Fuori e dentro le liturgie.
30/07/2013 16:06 Alberto Farina
Ribadisco il mio giudizio fortemente negativo su Mons. Negri e il suo operato. Si tratta di un personaggio la cui arroganza non ha pari. Da essa dipende la sua totale incapacità di parlare se non per anatemi, impedendo quindi una vera comunicazione con i propri interlocutori.
Quanto a Papa Francesco mi sembra che stia muovendo la Chiesa dalle secche nelle quali i pontefici precedenti, con i loro limiti e i loro pregi, l’avevano portata.
Non si tratta di fare il tifo per l’uno o per l’altro ma di esprimere opinioni secondo la propria sensibilità. Io mi rispecchio di più in Bergoglio, ma rispetto chi sentiva sintonia con Ratzinger, che pure ho considerato mio Papa, pur criticandone molte posizioni. Il problema non sono le persone, ma la linea che interpretano e il modello di Chiesa che intendono realizzare.
Banalizzando all’estremo: mi piacciono di più le scarpe nere di Francesco che i mocassini rossi di Benedetto (non per estetica ovviamente, ma per il messaggio simbolico che vi è dietro).
30/07/2013 15:54 alessandro
Si parla di “valori cristiani” (parola che mi pare inappropriata o quantomeno passibile di forti fraintendimenti, soprattutto qualora utilizzata in totale sostituzione delle parole che invece ci ha consegnato Gesu’: beatitudini, vita piena, gioia, misericordia, dono di Dio, fratellanza, …: ancor piu’ perche’ il continuo riferimento ai valori cristiani tante, troppe volte e’ divenuto simbolo di una fede declinata solo come morale, regole, cioe’ una di “non fede”, che fa a meno di cio’ che davvero e’ fondamentale).
Si parla di progressismo, conservatorismo, si fa riferimento all uno o all altro vescovo di Roma cercando di incasellarli..
Mi pare che in tutti questi casi si dimentichi sempre di confrontarsi sulla base di criteri evangelici, di aiutarsi nell’individuarli e di confrontarsi su questi..
ne propongo alcuni, rendendomi conto che posso sbagliare, ma che non ho letto nei commenti ne qui ne altrove in altre discussioni: questa o quest altra azione diviene testimonianza del cuore di Dio cosi’ come ci e’ stato comunicato dalla vita di Gesu’? apre alla testimonianza gioiosa della fede o comunica delle regole prive di speranza, fiducia e carita’? avvicina o allontana le persone – anche i “nemici” – dall’accesso all’incontro con Dio? fa incontrare alle persone una morale oppure pur attraverso i nostri tanti e diversi vasi di creta le mette in contatto con il volto di Dio?
30/07/2013 14:36 Hadassah
Ecco sistemato mons. Negri e il clero conservatore, etichettate pure le “aperture” di papa Francesco secondo il vecchio schema “conservatori” e “progressisti” dal quale non usciremo proprio mai.
Il dato evidente è che i frequentatori abituali di questo blog sono, infine, diventati “più papisti del Papa” dopo aver accusato altri, per otto anni, della stessa cosa.
Meglio tardi che mai. Fa piacere scoprire questo ritorno di simpatia per Roma, unito alla certezza che lo Spirito Santo, ravvedutosi, finalmente stia soffiando nella direzione giusta.
Dopo i più ratzingeriani di Ratzinger oggi abbiamo i più bergogliani di Bergoglio.
Io sto con don Bosco. W il Papa non W Pio IX.
30/07/2013 14:26 Federico Benedetti
Il Sig. Farina evidentemente non conosce la realtà di Ferrara.
S. E. Mons. Negri ha avuto il merito di aver posto in modo chiaro ed inequivocabile alcuni problemi e di aver proposto una testimonianza forte e significativa dei valori cattolici. I suoi interventi sono una vera benedizione, perchè con il suo modo di affrontare i temi e di sollevare i problemi il Vescovo obbliga tutti (laici, cattolici, politici, clero…) a confrontarsi e a dare risposte. Forse è proprio questo che dà più fastidio.
Parlare di “larghezza di vedute” o di “conservatorismo” significa ragionare per luoghi comuni e non comprendere le parole con cui papa Francesco ha parlato ai giovani a Rio di una fede che non può essere annacquata e che non deve aver paura di “disturbare”…
30/07/2013 10:15 Alberto Farina
Che mons. Negri non eccella per larghezza di vedute è noto a tutti. Certo che anche il povero Bach ne debba fare le spese fa un po’ impressione. Al di là delle disposizioni ecclesiastiche, questa rigidezza potrebbe essere letta come un riflesso (conscio o inconscio che sia) contrario alle aperture di Papa Francesco poco gradite alla parte di clero conservatore di cui il vescovo di Ferrara fa parte.
29/07/2013 14:24 Federico Benedetti
Credo che Mons. Negri abbia fatto bene a ricordare agli organizzatori degli eventi musicali della provincia che la chiesa di Pomposa è appunto una chiesa e non un teatro. Nella programmazione andrebbe tenuto in debito conto che si possono certamente proporre spettacoli musicali nei luoghi di culto, ma che questi restano luoghi di culto cattolici e che vanno considerato come tali. Se l’Arcivescovo è intervenuto è perchè in passato ci sono stati degli abusi.
La questione non riguarda la musica di Bach, ma l’opportunità di ospitare manifestazioni non religiose nei luoghi di culto.
Non condivido poi il tentativo di contrapporre le “aperture” del Papa alle “chiusure” della Curia: chiedere maggiore collaborazione quando si tratta di organizzare una manifestazione che interessa un luogo di culto non è chiusura.
29/07/2013 13:44 giuseppe
Scusate se abuso, ma… esplode nel modo più inatteso, direi more solito ormai. E meno male.
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