Si apre il sipario su Venezia 70. E neanche il tempo di dare il via a quest’ultima edizione della Mostra lagunare che già il Lido impazzisce per l’arrivo delle star. E che star! Ad inaugurare il festival, ecco infatti George Clooney e Sandra Bullock, protagonisti del bellissimo ed emozionante Gravity di Alfonso Cuaròn, in cui i due premi Oscar duettano sospesi nello spazio nel tentativo di raggiungere la propria stazione spaziale dopo essere stati colpiti da una pioggia di detriti. A colpire i due attori, qui alla Mostra, sono stati invece i flash dei fotografi e le urla dei fan che li attendevano alla banchina dove si è attraccata la loro barca. Clooney e la Bullock hanno firmato autografi e si sono concessi ai fotografi con la semplicità e la disponibilità che li contraddistinguono da sempre. E vedremo come si comporteranno stasera sul red carpet. Lì ad aspettarli ci sono già decine e decine di fan accampati dalle prime luci del mattino.
Un’apertura in grande stile quindi, che oltre a soddisfare i palati dei cinefili – Gravity è davvero un ottimo film – sta ottenendo anche i favori e il gradimento del pubblico. E questa sembra un po’ la cifra (o comunque l’obiettivo) di quello che sarà questa settantesima edizione della Mostra. Basta sfogliare il programma per rendersene conto: cinema d’autore e glamour, nuovi autori da tutto il mondo e grandi star, classici restaurati e alcuni film disponibili in streaming sul sito del Festival. Come ha dichiarato stamattina il direttore artistico Alberto Barbera, oggi l’obiettivo dei festival del cinema, e quindi di Venezia, è quello di ruolo guida, di antenna, di suggeritore nel panorama della società contemporanea bombardata di immagini e di notizie sul mondo del cinema. Non vogliamo essere solo una vetrina promozionale per i film – ha poi precisato il direttore – ma vogliamo soprattutto mostrare quelli che noi riteniamo essere i migliori prodotti cinematografici del momento.
Per festeggiare il suo settantesimo compleanno, la Mostra quest’anno ha tra le tante cose deciso di affidare settanta cortometraggi di massimo un minuto e mezzo ad altrettanti registi di ogni parte del mondo. Il risultato è Venezia 70 – Future Reloaded, un contenitore di poesia, un omaggio al cinema e al festival da parte di autori cinematografici di almeno tre generazioni differenti, partendo da James Franco, Isabel Coixet, Guido Lombardi, passando per Atom Egoyan, Davide Ferrario, Pablo Larraìn, e arrivando a maestri quali Monte Hellman, Abbas Kiarostami, Ermanno Olmi e Bernardo Bertolucci. Ed è proprio quest’ultimo che quest’anno presiederà la giuria del concorso ufficiale. Il regista de L’ultimo imperatore e dell’ultimo Io e te aveva inizialmente rifiutato l’incarico ma poi ha accettato. E’ faticoso fare il giurato – ha dichiarato senza mezzi termini Bertolucci. All’inizio ho rifiutato per questo motivo. Poi però, la primavera scorsa, mi è arrivata una lettera di Barbera e a quel punto mi sono sentito in dovere di accettare. Mi aveva garantito che ci sarebbero stati diciotto film in concorso, e invece sono venti. Vorrà dire che un paio di giorni dovremo vederci tre film. Forse quella lettera, alla fine del festival, la brucerò. Scherza Bernardo Bertolucci in conferenza stampa, è di buon umore ed ha anche le idee chiare su ciò che si aspetta da questa selezione e dalla sua esperienza di presidente di giuria: spero che le sorprese che ci riserverà la Mostra saranno al di là di qualsiasi mia speranza. Spero che vinca un film che mi sorprenderà molto. Anzi, spero di essere sorpreso anche dai premi che daremo. La nostra, di speranza, è che tra i premiati possa esserci almeno un italiano, confidando nei film di Emma Dante, Gianni Amelio e Gianfranco Rosi. Staremo a vedere. Intanto godiamoci questa Mostra. Siamo appena all’inizio.
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net