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Festival di Venezia – Lindsay Lohan dà forfait. In concorso il tedesco Die Frau Des Polizisten e Joe con Nicolas Cage

Creato il 31 agosto 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Oltre che di Nicolas Cage, doveva essere anche il suo giorno. Ma così non è stato. Linsday Lohan non si è presentata a Venezia. Protagonista di The Canyons di Paul Schrader, presentato oggi fuori concorso e molto atteso per le sue annunciate scene bollenti, la giovane diva americana ha dato forfait all’ultimo momento deludendo i molti fan accorsi al Lido per accoglierla sul Red Carpet.
Bret Easton Ellis, lo sceneggiatore del film, sembra non aver gradito l’assenza dell’attrice e un suo post su Twitter contro l’attrice ha scatenato l’ira dei suoi sostenitori che l’hanno difesa in tutti i modi. A rincarare la dose ci si è messo il regista Schrader, qui al festival anche in veste di presidente della giuria per la sezione Orizzonti, che in conferenza stampa, pur evitando di parlare della vita privata della Lohan, ha dichiarato: è un’attrice di talento ma imprevedibile, non è stato assolutamente semplice lavorare con lei, fortunatamente sono contento di non essere più un suo ostaggio. Parole pesanti che confermano quanto non di buono si dica a Hollywood sull’attrice, che pare abbia reso la vita impossibile a più di un suo collaboratore.
Ma per un divo che manca all’appello eccone un altro che invece potrebbe inaspettatamente scaldare il Lido. Un divo solitamente non abituato ad un palcoscenico come quello del festival lagunare. Parliamo di James Deen, noto pornodivo statunitense che ha diviso il set proprio con la Lohan nel film Schrader, dove i due sono protagonisti di un rapporto tormentato nel mondo di Hollywood. Le fan deluse per l’assenza dell’ex star di Mean Girls potranno almeno rifarsi gli occhi con la sua presenza.
Ma veniamo al concorso di Venezia 70. Quest’oggi sono stati presentati Die Frau Des Polizisten del tedesco Philip Groning e Joe di David Gordon Green. Se quest’ultimo ha ricevuto un’accoglienza tiepida ma non negativa, raccogliendo comunque qualche applauso alla proiezione per la stampa e gli apprezzamenti per l’interpretazione di Nicolas Cage, il primo non ha assolutamente scaldato la platea. Anzi. Considerato sulla carta uno dei pretendenti per il Leone d’Oro, il film di Groning è apparso eccessivamente pretenzioso (per non dire presuntuoso) nell’infinito – dura quasi tre ore – ritratto diviso in sessanta episodi della complicata vita di una coppia dei nostri giorni. Violenza, laceranti dissidi interiori e momenti contemplativi sono messi insieme dal regista in una confezione visiva accattivante che però non trova solide basi nella sceneggiatura, debole e superficiale. Un riconoscimento finale sembra una chimera, ma si sa, ai festival tutto è possibile.

foto Federica De Masi © Oggialcinema.net

di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net


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