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ROMA – Figli nel matrimonio uguali ai figli fuori dal matrimonio e a quelli figli di incesto o violenza (nonostante il no di molti parlamentari): d’ora in avanti tutti i figli avranno pari diritti davanti alla legge. La Camera ha approvato il disegno di legge con 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astenuti. Il ddl diventa così legge, approvato senza modifiche dopo i cambiamenti fatti in Senato.
Finora un figlio nato fuori dal matrimonio aveva stessi diritti di uno nato all’interno di una unione sancita per legge fino alla morte dei genitori. In caso di decesso di entrambi, infatti, mentre un figlio nato in un matrimonio sarebbe stato affidato ai parenti più prossimi, quello nato da una coppia non sposata sarebbe stato affidato ai servizi sociali. D’ora in poi questo non avverrà più e anche i “parenti” saranno vera famiglia, riconosciuta anche giuridicamente, per il nascituro.
Molto soddisfatta la deputata di Fli, Giulia Bongiorno: “Abbiamo finalmente raggiunto un risultato storico in materia di diritti civili, archiviando norme odiose fondate su un anacronistico senso della morale. Spero che sia solo il primo di una lunga serie di provvedimenti coraggiosi, capaci di eliminare le profonde discriminazioni che esistono ancora nel nostro Paese”.
Contraria Paola Binetti, dell’Udc, che ha parlato di “una sorta di sdoganamento dell’incesto”. Proprio l’Udc aveva chiesto che venisse stralciata la norma sui figli nati da rapporti incestuosi o violenti. “Il tempo per far passare il provvedimento con un’unica modifica c’è. Ci impegniamo a ritirare ogni nostro emendamento”, ha detto Rocco Buttiglione. La richiesta di stralcio è stata però bocciata per 50 voti