Ho anche ricevuto un suo messaggio dal cellulare (che pensavo non potesse usare in ospedale).
Quindi sta meglio, e se riesco domani verso le 11 (le 2 di notte per me) cercherò' di chiamarlo.
Ma se non avessi passato 2 ore o più al telefono a rompere, sarei rimasta in limbo.
Ci risiamo: succede qualcosa a mio padre, e nessuno si prende la briga di dirmi niente dall'Italia. La notizia mi arriva di seconda mano dalle Hawaii. Dalle Hawaii, perdinci, peggio delle poste italiane, dove per mandare una lettera da Milano a Bergamo, la fanno prima passare dalla Sicilia… Mio padre pare che abbia avuto un ictus stamane, e dall'Italia nemmeno un email, non un sms, niente. Posso capire mia madre, la preoccupazione (pero' dai, quando si e' in ospedale ad aspettare per ore, tempo per farmi una telefonata, o mandarmi un messaggio c'e', e fanculo la spesa, stai al telefono 1 minuto e pagherai un euro… mi pare una spesa sopportabile, no?) ma mia sorella che vive in Brianza ancora una volta si e' comportata con la classe e cortesia che sono il suo marchio inconfondibile. Si' perché vedete, mia sorella alle Hawaii, invece, e' stata debitamente informata di quello che stava succedendo nel giro di 5 minuti dall'accaduto, lei poi molto generosamente mi ha chiamato (ero fuori in giardino e solitamente durante il weekend il cellulare lo "perdo" per casa, tanto non mi chiama nessuno) perché pensava, parole sue, "che avrei voluto saperlo". No, perché un figlio non vuole sapere se un genitore e' in ospedale a rischio di vita, vero? Il cuore mi si espande di gratitudine per la sua umanità (alla Fantozzi, ma senza nessuna risata).
Oltre al mio dispiacere nel venire a sapere che mio padre e' in ospedale, con tutte i vari scenari che mi immagino, paralizzato, incapace di suonare (e suonare e' la sua vita), incapace di comunicare…. mi si riempie l'anima ancora una volta di tanta amarezza perché, porcazzalamiseria, di tutte le sorelle che mi potevano capitare, a me sono toccate Drizella e Anastasia, esempio di decenza e generosità!
Un deja-vu più classico non poteva succedere, perché si e' ripetuta la stessa identica storia successa quando mia madre aveva avuto l'ischemia 4 anni e mezzo fa: anche allora, la notizia mi era arrivata dalle Hawaii… E anche allora mi aveva scocciato infinitamente, ed era stato solo l'inizio. A questo punto avrei un paio di domande legittime da fare a mia sorella brianzola: al di la' di quello che pensi di me, siccome la situazione e' grave o potrebbe diventarlo, perché chiami una sorella e non l'altra? Per quale motivo a me le notizie devono arrivare di seconda o terza mano? Non potresti chiudere momentaneamente in un cassetto la tua grettezza e insensibilità naturali, e comportarti invece come una persona con un'anima?
Pensate che quando qualche settimana fa avevo saputo (dai miei, ovviamente) che Marta, la sorella che vive in Italia, aveva il figlio in ospedale, nonostante lo stringimento allo stomaco che mi assale se penso a lei, avevo messo da parte la mia ostilità e le avevo mandato un email di incoraggiamento… mentre lei, che vive col cellulare come un'estensione della mano, lei che fa' tutto col telefono, non e' riuscita a trovare 30 secondi per mandarmi un messaggio?
Mah.
Non ditemi che esiste il beneficio del dubbio, perché e' un'assoluta impossibilita' scientifica in questo caso. Mi rimangono in mente le parole di Jim che, dopo che gli ho raccontato la storia, mi ha detto "What did you expect from them?"E' vero: cosa mi aspettavo da loro? Le persone non cambiano, e se lo fanno e' perché il loro modo di essere e' diventato per loro scomodo e inconveniente… per il momento sembrerebbe che la stronzaggine che caratterizza entrambe (una e' stronza apertamente, l'altra invece lo fa velando tutto con sorrisi e abbracci e "lol" "yep" e "fabulous" a go-go, coprendo la vilta' delle sue azioni con il suo abbondante charm naturale) funzioni a loro favore, quindi continuerò ad essere "snobbata" messa in una posizione di inferiorità e minoranza…
Sono io che me la prendo oppure anche a voi 'sta storia puzza?
Ora aspetto di poter chiedere notizie direttamente a mia madre. Immagino non sia morto, o avrei forse ricevuto un'altra telefonata dal mezzo del Pacifico (mio padre so che riderebbe e si toccherebbe gli zebedei se leggesse questa frase…), quindi spero che tutto si stia sistemando. Non che comunque da qui possa fare niente.
Sono disgustata, anche perché mi torna in mente il fatto che avrei potuto andare a trovare i miei 2 anni fa con Violet, visto che non si sono mai conosciuti e a questo punto non succederà mai, e la sorella alle Hawaii aveva reso quella possibilità impossibile. Sempre con il suo charm passivo-aggressivo, perché quella e' la sua firma.
Ho poi una domanda finale che rivolgo a me stessa: oh, ma quante volte le devo perdonare? Perché mi sto un po' stufando.