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Filippine: Padre Fausto, missionario italiano ucciso perche’ diventato scomodo

Creato il 17 ottobre 2011 da Wally26

Dalla pagina Facebook “Papa Benedetto XVI” e sito del PIME

Filippine: Padre Fausto, missionario italiano ucciso perche’ diventato scomodo

Il Pontificio Istituto per le Missioni estere perde un altro suo missionario a Mindana, nelle Filippine. Il padre 59 anni, originario del lecchese, è stato ucciso nella parrocchia di Arakan. «Padre Fausto Tentorio- si legge sul blog dei missionari del Pime  (Pontificio Istituto Missioni Estere) delle Filippine – è stato assassinato davanti alla sua parrocchia di Arakan, North Cotabato, Mindanao. Verso le 8 del mattino stava salendo sulla sua auto per recarsi a Kidapawan, 60 km dalla missione, per un incontro diocesano, quando un killer con casco in motocicletta si e’ avvicinato e gli sparato diversi colpi. Da oltre 32 anni Fausto lavorava a stretto contatto con gli indigeni del luogo, i Manobos, nella formazione e organizzazione delle loro piccole comunità montane. Cercava così di rispondere alle loro necessità e speranze quotidiane, lavoro e scuola, ma “rispondere” voleva anche dire affrontare forze molto potenti interessate piu’ ai beni materiali e interessi personali che a quelli di fratellanza locale e universale. Diversi anni fa era già stato oggetto di minaccia da parte di un gruppo armato appartenente al clan Bagani. In quella occasione fu protetto dagli stessi indigeni Manobos».

A partire dal 1955, con l’arrivo dei primi coloni, a queste popolazioni erano stati tolti migliaia di ettari di foresta, loro habitat naturale. La scomparsa della terra avrebbe portato anche alla scomparsa delle tribù. Con l’aiuto della CEI, di alcune ONG e di agenzie governative, era riuscito in questi anni a far sì che il governo riconoscesse la priorità dei tribali sulle terre ancestrali rimaste. Il lavoro era poi continuato con la nascita di cooperative agricole, educazione sanitaria e alfabetizzazione. Negli ultimi tempi il missionario era anche impegnato per fermare la diffusione dell’industria mineraria, altro elemento di distruzione delle popolazioni indigene. Proprio per questa sua attività a favore degli ultimi, p. Fausto era già stato in passato oggetto di minacce ed era scampato ad altri attentati. (PIME)

 Un profilo

Padre Fausto era nato il 7 gennaio 1952 a Santa Maria di Rovagnate e cresciuto in Santa Maria Hoe’, Lecco. Ordinato nel 1977 era partito per le Filippine l’anno seguente. Prima della missione in Arakan aveva lavorato in quella di Columbio, Sultan Kudarat, abitata da cristiani, musulmani e indigeni B’lang. La morte di padre Tentorio è un nuovo capitolo in quel volto del martirio che da tanti anni ormai contraddistingue la presenza del Pime a Mindanao. Prima di lui qui hanno donato la loro vita per il Vangelo già altri due missionari del Pime: padre Tullio Favali, ucciso nel 1985, e padre Salvatore Carzedd, ucciso nel 1992. Altri due missionari del Pime, in anni ancora più recenti, hanno subito un rapimento: padre Luciano Benedetti nel 1998 e padre Giancarlo Bossi nel 2007.

 Chi uccide i missionari?

Ma chi è che uccide i missionari a Mindanao? Avevamo provato a spiegarlo su Mondo e Missione qualche anno fa nel servizio speciale che su Mondo e Missione avevamo dedicato a questa regione nel 2007, subito dopo il rapimento di padre Bossi. Per raccontare una terra dove sotto il problema del fondamentalismo islamico in realtà se ne nascondono anche tanti altri.


Filed under: Economia, Educazione, Religione

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