[Film] 300

Titolo 300
Titolo originale 300
Anno 2007
Paese U.S.A.
Durata 117′
Regia Zack Snyder
Sceneggiatura Frank Miller (fumetto originale)
Musica Tyler Bates
Cast Gerald Butler, Lena Headey, Dominic West, David Wenham

E possibile imparare la storia da un tamarrone in mutande che urla “Spartaaa!” pure quando gli chiedi che ore sono? La risposta ovviamente è no, ma dalle polemiche sollevate da questo film, forse ho inserito un “ovviamente” di troppo.
Non è storicamente accurato, è razzista, è offensivo, è esagerato, ha trama e tematiche banali; ne sono state dette di tutti i colori, in realtà l’unica cosa da notare è che si tratta di un fumettone tamarro con protagonisti tamarri, senza alcuna pretesa di essere altro, tantomeno una lezione di storia.

Le imprecisioni storiche sono talmente tante e così evidenti da mostrare con estrema chiarezza che ci troviamo di fronte ad un film fantasy e non ad una ricostruzione storica.
Gli Spartani non andavano in battaglia in mutande, i persiani non erano un popolo di orchi rimasti senza lavoro dopo la caduta di Mordor (e che nel frattempo hanno pure trovato occasione di organizzare una loro personale Love Parade), a Sparta c’erano due Re, non uno solo, ed avevano una funzione analoga a quella dei Consoli della Roma repubblicana, gli efori non erano degli O.G.M. creati con materiale genetico prelevato a Nosferatu e all’Imperatore Palpatine. Insomma penso non sia necessario andare avanti, ci siamo capiti.

Anche le accuse di razzismo sono un pò forzate: chi dovrebbe sentirsi discriminato, gli orchi di Mordor? E’ evidente che il film utilizza la componente visiva per rappresentare la dicotomia tra “buoni” e “cattivi”, forse la porta all’estremo, ma è indubbio che se da un lato abbiamo gli Spartani, buoni e giusti e quindi mostrati come belli, fighi e invincibili, dall’altro ci sono i Persiani, che in quanto avversari hanno una connotazione malvagia e di conseguenza un aspetto orrendo e lascivo.
Le accuse di razzismo trovano una smentita nel fatto che anche il traditore Efialte, greco, ha un aspetto rivoltante, confermando che la rappresentazione visiva è assoggettata alla connotazione morale dei personaggi.
Dopo tutto, i poeti che cantavano l’amore cortese non facevano nulla di sostanzialmente diverso: alla musa ispiratrice di turno, a causa della sua bellezza, venivano attribuite tutte le più alte qualità morali e spirituali, come se bellezza esteriore ed interiore fossero saldamente legate; questo film utilizza il medesimo concetto.

"Viulenzaaaaa!" Ehm, cioè, volevo dire "Spartaaaaa!"

C’è poi chi critica la storia e la banalità dei temi trattati: considerando che entrambe le cose sono abbastanza evanescenti, penso non valga nemmeno la pena di attaccarle. I discorsi sulla libertà sono semplicistici, la trama si basa più sull’azione che non sui pochi veri dialoghi (pieni di frasi ad effetto, comunque), ma anche questa non è una pecca, bensì una cosa voluta.
Dopo tutto, quanti leader politici, fin dall’alba dei tempi, si sono serviti del concetto di libertà per mascherare tutt’altro? Utilizzarlo in un film per poter mostrare un pò di testosterone bellico, dopo tutto fa meno danni.
E se diverse scene sanno di già visto e sentito (qualcuno ha detto Braveheart o Il Gladiatore?), pazienza, tanto sono lì di contorno.

La realizzazione tecnica comunque è ineccepibile, specialmente per i particolari effetti di illuminazione che caratterizzano tutta la pellicola. Fondamentalmente si tratta di un fumetto animato, o di un videogioco non interattivo, dove si è posto l’accento sull’aspetto visivo spingendolo al massimo e subordinando ogni altra cosa a questo scopo.
A me personalmente non è che sia piaciuto un granchè, preferisco film di tutt’altro genere; questo è decisamente troppo tamarro e fracassone per i miei gusti, c’è troppa azione fine a sè stessa e nulla più di questo.
Ma sicuramente non ha meritato le polemiche che ha suscitato:chi pretendeva di trovarci realismo storico e grandi spunti di riflessione avrebbe dovuto osservare bene la locandina, che in questo è molto eloquente: un tamarrone in mutande.