Titolo: Sherlock Holmes – Gioco di Ombre
Regista: Guy Ritchie
Durata: 129 minuti
Anno: 2011
Genere: Giallo, Azione
Produzione: Silver Pictures, Lin Pictures
Attori: Robert Downey Jr., Jude Law, Noomi Rapace, Rachel McAdams, Jared Harris, Stephen Fry, Paul Anderson, Kelly Reilly, Geraldine James, Eddie Marsan.
Voto:
Trama:
Il Professor Moriarty, dotato di un’intelligenza pari a quella di Holmes e con una predisposizione al male ed una totale assenza di coscienza, potrebbe mettere in grande difficoltà il rinomato detective. Quando il Principe d’Austria viene trovato morto, tutte le prove raccolte dall’Ispettore Lestrade, indicano come causa della morte il suicidio. Eppure Sherlock Holmes deduce che il Principe è stato vittima di un omicidio, un omicidio che è soltanto il primo pezzo di un puzzle ben più grande e sinistro messo a punto dal Professor Moriarty.
Recensione:
Sono una persona che del cinema ama il Dolby Surround, sentire le esplosioni, i colpi di pistola e di cannone, le urla, anche i più piccoli rumori di sottofondo come se fossero esattamente accanto a me. Questo per immedesimarmi nelle pellicole, per renderle più vere, per emozionare.
Beh, questo Sherlock Holmes è stato emozionante.
Holmes, così come nel primo film, è un personaggio assolutamente fuori dagli schemi, che si discosta quasi completamente dai falsi stereotipi perpetrati da anni di film diplomaticamente discreti, è un uomo eccentrico, un po’ svitato e dalla personalità intensa, impossibile da non ammirare; per contro abbiamo Watson, realistico e paziente, a cui tocca fare da balia al suo compare per non doverlo vedere morto.
Ho apprezzato diverse cose in Gioco di Ombre, e dopo il già citato Dolby Surround, la morte di Irene Adler, che personalmente ho trovato irritante fin dai primi minuti del precedente film. Non me ne vogliate, ma detta proprio sinceramente, se l’è cercata.
Il film si snoda attraverso ragionamenti che possono apparire capziosi, sparatorie e avvincenti inseguimenti, senza dimenticare diversi intermezzi di comicità pura in cui i due protagonisti si vengono a trovare; stratagemmi geniali e scenari riprodotti fedelmente, suggestivi e realistici, personaggi primari e secondari eccellenti che non cadono mai nel patetico o nell’eccessivo, è un film completo e che tiene attaccati allo schermo minuto dopo minuto, con una risata o il sudore freddo lungo le tempie.
Sempre eccezionale l’interpretazione di Stephen Fry, caratterizzato da eleganza e ironia in qualsiasi situazione, non avrebbero potuto scegliere attore migliore per interpretare il fratello di Holmes.
L’unica “pecca”” che mi sento in dovere di rimostrare è stata la mancata respirazione bocca a bocca che ho atteso ad occhi a spalancati e che poi non c’è stata. Guy Ritchie, che tu sia maledetto se non getti un’esca slash per poi fuggire all’ultimo, eh? Anche se poi il ballo tra Holmes e Watson è stato decisamente apprezzato dalla sottoscritta, così come le occhiate cariche di significato o l’intricato rapporto che intreccia i due protagonisti in una tela non perfettamente comprensibile.
In sostanza, andatelo a vedere, non ve ne pentirete.