Secondo il Financial Times è Mario Draghi a portarsi a casa il titolo di “persona dell’anno 2012″. Il titolo è dovuto, secondo il giornale, al suo ruolo centrale nella gestione della crisi dell’euro.
“Mario Draghi è stato la guida spingendo insistentemente i governi e le banche central ad adottare le misure necessarie per preservare l’euro”
Il Financial Times non manca di citare come “protagonisti vitali” anche Mario Monti e Angela Merkel, e riserva per loro parole di elogio. Ma il presidente della Bce è stato la colonna portante, e le parole che gli hanno valso questo riconoscimento sono state quelle pronunciate lo scorso luglio alla vigilia delle Olimpiadi di Londra “nell’ambito del nostro mandato, la Bce è pronta a fare tutto quello che serve per preservare l’euro. E credetemi, sarà abbastanza”.
Ad oggi Draghi si dimostra fiducioso per la ripresa dell’economia. La ripresa sarà lenta, ma è già iniziata. “Siamo assolutamente consapevoli che la situazione economica in diversi Paesi, non solo Spagna e Grecia, è molo seria, e non stiamo per niente sottovalutando la difficoltà di questa situazione. I Paesi che hanno avuto successo negli aggiustamenti di bilancio e nelle riforme hanno mitigato gli effetti recessivi di breve termine delle politiche di bilancio. I Paesi in grado di gestire questo mix di politiche hanno la possibilità di ridurre le difficoltà che derivano dal risanamento”