Life is much more successfully looked at from a single window.
- tratto da The Great Gatsby, di F. Scott Fitzgerald
La vita si osserva molto meglio da una finestra sola: in quanti sono d'accordo con questa affermazione?
Nick forse uscirebbe in carne e ossa dal primo capitolo del romanzo di Francis Scott Fitzgerald per dirvi che le persone che guardano il mondo da una sola direzione ed eccellono in quella singola cosa che fanno sono in effetti le persone che hanno più successo nella vita. In poche parole, guardare le cose da "una sola finestra" darebbe la visione più chiara in assoluto di ciò che si sta osservando.
Nello yoga esistono tecniche che usano la concentrazione su un singolo pensiero, un suono, un oggetto, un singolo elemento che ci permetta di focalizzare su di esso tutta la nostra attenzione e acquieti così la nostra rumorosa mente, affollata da ben più di un singolo elemento.
La parola yoga significa "unione" e lo yogi è colui che riesce a trovare la neutralità fra gli opposti: il mondo è fatto di polarità (giorno/notte, maschio/femmina, bene/male, ecc) e questa cosa non si cambia. Accettare i "due" e riuscire ad elevarsi al punto da vedere "uno" è il talento di una mente neutrale e la chiave per essere felici, poiché gioia e dolore, alti e bassi della vita diventano parti della stessa medaglia con cui giocare e fare esperienza.
Una sola finestra: siamo d'accordo? In quanti direbbero: se guardo soltanto da una finestra, non mi perderò tutto quello che si vede da qualche altra, magari meglio posizionata, proprio sulla piazza principale?
Non so voi, ma io ci ho pensato. E mi sono data una risposta.
Perché pensare a tante finestre? Chi ha detto che la nostra casa deve averne tante piccole e non può averne solo una gigantesca? Entrerebbe persino più luce. E, in ogni caso, chi ha detto che dobbiamo chiuderci in una casa per affacciarci da una finestra?
Tendiamo a cercare all'esterno ciò che possa soddisfare i nostri bisogni. Cerchiamo il successo nel mondo esterno, aspettandoci di scorgere risultati da quella finestra, dal comfort della nostra casa, da tutto ciò in cui abbiamo investito, dalla struttura che abbiamo scelto perché le nostre prospettive avessero la forma che corrispondesse alla nostra visione. Ma siamo sicuri che sia la visione giusta?
Qual è la chiave del successo? Cosa ci rende felici e allo stesso tempo prosperi?
Ci sono due possibilità: possiamo mettere finestre fra quattro mura nel tentativo di fare entrare luce e vedere il mondo affacciandoci da lì, oppure possiamo realizzare che la finestra siamo noi.
Se spostiamo l'attenzione all'interno, se realizziamo che quella finestra dà su noi stessi e non all'esterno, la visione cambia.
Nelle grandi aziende (ho lavorato come consulente di comunicazione per un paio di multinazionali, chissà, forse solo per condividerne qui l'esperienza!) il principio della finestra è fondamentale: invece di finestra sentirete espressioni altisonanti come comunicazione interna e comunicazione esterna, personalità del brand, vision, ecc. Stiamo parlando però sempre di una semplice finestra, niente altro che una finestra.
Ogni azienda è infatti tale e quale a una singola persona: più c'è unione e unità di intenti, meglio funziona.
Praticando yoga stimoliamo il sistema nervoso e, attraverso la meditazione, eliminiamo le personalità multiple per lasciare esprimere la nostra autenticità e creatività. In altre parole: eliminiamo lo stress e la spazzatura che abbiamo accumulato nel subconscio assumendo ruoli di ogni tipo per anni. Come dire: tutte le impalcature e le fondamenta della nostra casa possono rivelarsi fragili di fronte a uno scossone, se sono solo ciò che abbiamo creato per rivestire un ruolo. Finestre comprese.
Cambiando la prospettiva, realizzando cioè che non abbiamo bisogno di costruire alcuna finestra perché la finestra siamo noi, la prosperità comincia a fluire.
Pensate a voi stessi come una finestra: tutto entra ed esce liberamente. L'aria circola, l'energia circola, le idee circolano, la creatività circola. Possiamo aprirci e chiuderci in base alle situazioni, con un semplice gesto, sensibili e intuitivi, in grado di riconoscere immediatamente se ciò che entra è profumo di fiori o polvere da lavori in corso ed agire di conseguenza, cogliendo le buone opportunità oppure difendendoci da quelle potenzialmente dannose. La visione sul mondo esterno non è filtrata da qualcosa che abbiamo costruito noi, nella convinzione che il giudizio dato dalla nostra mente fosse la discriminante, bensì è esattamente ciò che è, visto dalla nostra consapevolezza, da uno sguardo diretto dall'interno al mondo esterno.
"La vita si osserva molto meglio da una finestra sola": le persone di successo usano solo una finestra.
Al di là delle implicazioni nel romanzo di Scott Fitgerald, ambientato nell'America delle differenze di classe degli anni Venti (si potrebbe dire che è ancora attuale...), dove con questa frase Nick esprime il suo iniziale desiderio di appartenenza alla società, la citazione qui serve da ispirazione: il successo viene dalla consapevolezza, dall'unità, dalla non dispersione. Per successo, leggasi felicità: barcamenandosi fra gli alti e bassi della vita con uguale partecipazione neutrale e gioiosa, lasciando che le cose si muovano senza blocchi e ristagni attraverso la nostra finestra, le opportunità non possono che arrivare.
In altre parole: la chiave del successo è credere in noi stessi senza preconcetti su come le nostre inclinazioni troveranno un risvolto nel mondo e sviluppare una neutralità che ci fa essere intuitivi e ricettivi a tutto ciò che ci circonda in modo da cogliere le buone opportunità al momento giusto.
E ovviamente, una volta scoperte le nostre potenzialità e inclinazioni e trovato il nostro sbocco creativo, metterci l'anima con grande onestà, impegno e trasparenza: mai e poi mai vogliamo deludere noi stessi!
Cosa vediamo in noi stessi di talmente bello che il resto del mondo dovrebbe saperlo e fruirne? Apriamo la nostra finestra e comunichiamolo!