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Finita l’era di Emilio Fede

Creato il 30 marzo 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Finita l’era di FedeMentana saluta un collega e il mondo dell’informazione piange o tira un sospiro di sollievo a seguito  della notizia che Emilio Fede lascia la conduzione del telegiornale quotidiano e non entrerà più nelle case degli italiani. Quante volte si è parlato di lui anche per la sua indubitabile vicinanza con Silvio Berlusconi e ora è finita. A 80 anni è caduto. Una vita nelle news di Berlusconi e oggi vive il primo giorno da licenziato.

Finita l’era di Fede
La notizia del clamoroso licenziamento dello storico direttore del Tg4  e la  sostituzione  con Giovanni Toti, direttore responsabile di Studio aperto è di quelle imprevedibili. La “detronizziazione” segna probabilmente il declino di Emilio Fede, già indagato per favoreggiamento della prostituzione, per le feste organizzate ad Arcore e per il concorso in bancarotta fraudolenta con Lele Mora.  La goccia che ha fatto incrinare il lungo sodalizio è giunta pochi giorni fa quando è emerso che avrebbe tentato di depositare 2,5 milioni di euro in una banca svizzera, ma i funzionari si sarebbero rifiutati di eseguire l’operazione.

Un “complotto” accusa pubblicamente Emilio, “per toglierlo di mezzo” ma non si arrende, “mi faccio un periodo di vacanza,  poi voglio sentire il Cavaliere per avere una spiegazione. Io sono il Tg4: quella è la mia vita, ripeto non è un addio, è soltanto un arrivederci”.

A ben guardare la storia di Emilio Fede è la storia del tg4,  iniziata nel 1989 quando Mediaset si chiamava Fininvest e prima in Rai dove il successo lo rende popolare, amato, soprattutto dal pubblico femminile, poi la battuta d’arresto in seguito al vizio del gioco d’azzardo che gli chiude definitivamente le porte della Rai.

Finita l’era di Fede
Berlusconi lo accoglie e Fede ne diventa il cantore, colui che ne elogierà tutte le gesta. Tra innamoramento e macchietta. Il vangelo di Emilio Fede si carica di commenti e parole di assoluta difesa di Berlusconi al punto che Berlusconi sta alla politica come Emilio Fede sta all’informazione. Il più acceso sostenitore berlusconiano, persino comico  nel suo afflato acritico, negli ultimi anni. Ora dopo ora  segue  le sorti del governo Berlusconi come se fosse il finale di un film strappalacrime e non si fa scrupoli nel divulgare il suo dolore a scapito dell’obiettività giornalistica. Diviene l’’ultrà per eccellenza. L’Irriducibile con la “i” maiuscola: “Prima di vedere Berlusconi finito io avrò superato i 120 anni. Lui ha una forza pazzesca. Spero che si ricandidi, non posso pensare ad altro. Se lui dovesse uscire da questo ruolo, lascerei la cosa a cui tengo di più al mondo dopo la famiglia: il mio lavoro. Lo lascerei perché mi dovrei confrontare con un paese diverso. Oppure gli chiederei di ospitarmi nella sua villa ad Antigua”.

Finita l’era di Fede
Ora può fare entrambe le ipotesi. Compie 80 anni nel mezzo di una bufera giudiziaria, ha tenuto duro fino all’ultimo scossone, come il suo idolo,  ma ora anche il Tg4 volta pagina, finisce un’epoca e forse si aprirà una nuova era per l’informazione italiana.

 


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