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Fiorello, il Profilattico e l’Africa.

Creato il 06 dicembre 2011 da Paolo

Fiorello,  il Profilattico e l’Africa.Non mi trattengo dallo scrivere due righe sulla dichiarazione di Famiglia Cristiana a riguardo della bella serata di ieri sera di Fiorello su Rai1; ho rivisto con piacere infinito Jovanotti, Malika Ayane, Giorgia, Benigni, il grande Bolle e quel tenero ( e fuori posto) dinosauro che è Pippo Baudo. Vi chiederete perchè scrivo su questa show: sono indignato dalle dichiarazioni di Famiglia Cristiana, anzi Incazzato. Leggete sotto il trafiletto che ho preso da Repubblica.it. In Africa, nel continente dove vivo, muoiono milioni di persone a causa di quel maledetto flagello che è l’Aids e, con tutto questo, la chiesa si permette di contestare (e proibire) l’uso del profilattico. Spero che un giorno, neanche tanto lontano, la chiesa (scrivo chiesa volutamente con la c minuscola)  risponda davanti ad un Tribunale Internazionale per crimini contro l’umanità. Il proibire l’uso del profillatico, nel Continente africano in primis, è un fatto gravissimo, orribile, al pari di un omicidio. Fiorello, con leggerezza e simpatia, ha ricordato a tutti quanto sia importante anzi fondamentale l’uso del condom per proteggersi  (e proteggere) dalle malattie trasmissibili sessualmente (tra cui l’AIDS). Senza volgarità, ripeto con leggerezza centrando il target a cui era rivolto il suo appello: i pischelli (come li chiama), il gruppo più vulnerabile su questo tema. VERGOGNA! E un piccolo consiglio a FC: preoccupatevi piuttosto della pedofilia nella chiesa , che ha distrutto la vita di migliaia di bambini.

 ”Fiorello, finale di cattivo gusto”. Questo il titolo di un corsivo firmato da Giorgio Vecchiato, pubblicato oggi dal settimanale Famiglia Cristiana che fa riferimento al momento della serata in cui Fiorello ha parlato del profilattico, facendo pronunciare la parola a tutto il pubblico, dopo la notizia, dei giorni scorsi, di una circolare che in Rai avrebbe vietato l’uso del termine nelle trasmissioni dedicata alla Giornata della lotta all’Aids. “Sull’Aids, sulla prevenzione, sui mali dell’Africa e su quelli di aree più evolute, sui risvolti morali e religiosi, insomma su problemi vitali per il divenire umano – si legge sul settimanale – si discute da gran tempo, nella pubblicistica corrente come nelle sedi più elevate. Dibattito teso e spesso drammatico, condotto comunque con argomentazioni che spaziano dall’etica alla medicina, fino ai dogmi della fede. Trasformare una simile dialettica in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. E’ goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d’abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c’è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla”.

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