Un week and, un pretesto per dare il via ad una preziosa pesca di ricordi, di quelli che abboccano copiosi uno dietro l’altro. Noi, sempre pronti a glorificare quella spensieratezza dei vent’anni che a volte fingiamo addirittura non sia mai svanita, complice quella stravaganza che da sempre c’ha contraddistinto.
Eppure un bel giorno, chissà quando, l’austerità deve aver fatto a pugni con quella spensieratezza avendo la meglio. Ma non scaviamo a fondo questa volta, o ci toccherà passare in rassegna tutti i guai, drammi e problemi che il destino ci ha gentilmente piazzato nel curricula vitae.
Così, oggi che tutto è cambiato, abbiamo deciso di rincontrarci in una location che non ci appartiene, lasciando che quelle giornate all'insegna della “leggerezza” riaffiorassero alla mente in un campo neutrale, su di un palcoscenico che non avesse ancora mai provato il nostro frenetico calpestio.
Con i nostri visi meno rilassati ma pur sempre così espressivi, ora più maturi, abbiamo finto per un attimo di essere sempre gli stessi. Gli stessi di allora seppure in un’altra città. Una città che ha saputo catturarmi occhi, cuore e papille gustative. A Firenze, dove per la prima volta davanti a quel Duomo (Cattedrale di Santa Maria del Fiore) e sotto quell’imponente cupola ad opera del Brunelleschi - la più grande cupola in muratura mai costruita - ho esclamato: “La perfezione esiste!”.
Tre giorni. Tre consigli. Per un week and di relax, shopping e buon cibo.
Dove mangiare?
Dino Ristorante
Via Ghibellina 47R - Firenze
Info e prenotazioni: Tel 055-241452
Sito Web: www.ristorantedino.it
Assolutamente da provare: Zuppa di cipolle. Noto per essere "il piatto dei piatti" della cucina francese ha invece origini fiorentine. Fu uno dei piatti preferiti di Caterina Dei Medici, sposa di Enrico D'Orleas, che trasferitasi in Francia fece inserirlo nel menù di corte assieme ad altri numerosi piatti della sua amata Toscana.Peposo dei fornacini. Un gustoso spezzatino di tenerissimo manzo cotto nel vino rosso e dall'intenso sapore pepato. Si scioglie in bocca come fosse cioccolato. Piatto tanto caro al Brunelleschi. Pare lo servisse a mezzogiorno come piatto unico agli operai intenti nella costruzione della famosa cupola del Duomo.