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Firenze: si chiamavano Samb Modou e Diop Mor e siamo tutti colpevoli

Creato il 14 dicembre 2011 da Chiosaluxemburg @ChiosaLuxemburg
Firenze: si chiamavano Samb Modou e Diop Mor e siamo tutti colpevoli
Ieri, nella spirale di violenza razzista in preoccupante espansione che registriamo in questi frangenti, un ragioniere di 50 anni di nome Gianluca Casseri,
già noto alle forze dell'ordine come estremista di destra, ha ucciso a Firenze, con la sua 357 Magnum 
Samb Modou 40 anni e Diop Mor 54 anni, entrambi senegalesi, mentre svolgevano il loro lavoro al mercato di Piazza Dalmazia. Non contento si è diretto poi al mercato di San Lorenzo ferendo altri due ragazzi.
Il motivo? Erano di colore e questo basta, almeno nella patetica ideologia di chi ritenga di appartenere ad una razza migliore.
Raggiunto dalla polizia il pluriomicida si è sparato un colpo alla testa.
Lo sdegno avvilente che si respira è quello di una società arrivata proprio in quel punto lì, quando nell'incertezza del proprio essere individuale e nelle difficoltà collettive dei momenti di crisi emerge puntualmente la convinzione che ci sia una colpa da ricercare
nell'altro, nel diverso, rei di inquinare la nostra vita, di portarci via il lavoro, di mettere a repentaglio la sicurezza nostra e delle persone che ci circondano.
Sui siti delle principali testate online prevale ovviamente la vergogna per quello che è successo,  l'indignazione, lo stupore, la rabbia.
Il sindaco Renzi su Twitter cerca di esorcizzare il dramma parlando di un killer folle, poi qualcuno gli fa notare che un folle non va diretto a sparare a 4 ragazzi di colore così, per caso, soprattutto con quel curriculum. Il sindaco si accorge dell'errore e rimedia con astuzia dialettica aggiungendo, accortosi di quale sia il pubblico che gli rinfaccia la leggerezza, l'hashtag #sapevatelo (come a dire...sono come voi, parlo come voi e nonostante ci sia poco da scherzare...).
Firenze: si chiamavano Samb Modou e Diop Mor e siamo tutti colpevoli
Sulla notizia prevale un'informazione parziale, e dichiarazioni di colori e sfumature che credo sia interessante andare ad analizzare.In pochi parlano dei ragazzi morti Modou e Mour, si parla di senegalesi, ambulanti. Le vittime sono senza nome tanto che su twitter ci si sforza di far diventare trending topic questi nomi, almeno per rendere giustizia a morti assassinati senza un perchè, mentre cercavano di sopravvivere. Sul sito del Giornale si parla addirittura di sparatoria, quando sparatoria non c'è stata visto che a sparare era uno solo, Casseri.
Firenze: si chiamavano Samb Modou e Diop Mor e siamo tutti colpevoli
Si insiste sul fatto che Casseri era anche uno scrittore, simpatizzante di Casapound, formazione di estrema destra i cui appartenenti si definiscono "fascisti del terzo millennio" e questo lo connota certamente come razzista; ma il fatto che fosse un appassionato di Tolkien e questo viene ripetuto tra gli altri dal Fatto Quotidiano, a più riprese, non capisco onestamente cosa c'entri. Tolkien è uno scrittore fantasy e non mi risulta che nei sui libri ci siano  incitamenti all'odio razziale sebbene quella destra da sempre ne faccia un punto di riferimento culturale.
Nel suo saggio "I protocolli del Savio di Alessandria" Casseri rilancia la tesi del complotto mondiale degli ebrei e le tesi negazioniste sull'Olocausto ed è questo che bisognerebbe semplicemente ricordare, credo.
Nei forum che si autodefiniscono fascisti prevale (non cito il forum perchè sarebbe pubblicità inutile che non meritano) la soddisfazione per -2 negri e la sofferenza per la perdita di uno di loro, con una cornice raccapricciante e vari impliciti riferimenti ad un complotto plutogiudaicomassonico ai danni di una sedicente società pura di eroi come Casseri (per rimarcare questo citano Napoleone Bonaparte, molto probabilmente esso stesso massone!).(Il thread è stato già rimosso dal forum in questione)
Parliamoci chiaro: nel migliore dei casi, e quindi senza arrivare alla ferocia nazista, siamo tutti un po' razzisti, ce l'abbiamo nel sangue. Anche quando vogliamo denunciare un fatto increscioso, anche quando siamo realmente indignati, ci esprimiamo male, con un linguaggio culturalmente razzista, oppure prendendo per indizi dei fatti insignificanti.
I siti di Repubblica e Corriere  hanno già declassato l'articolo, continuando a mostrare lo sdegno per i forum razzisti che hanno elevato Casseri a eroe, quando questo è un evento di una gravità enorme, per cui colpevoli siamo tutti noi italiani: cittadini falliti, senza orgoglio, senza un'elite culturale, senza rispetto per noi stessi e per chi cerca il nostro aiuto. Il calore e l'affettuosità italici sono ormai retorica come il core de Roma e tanti altri simboli. Finiti da quando abbiamo accettato una cinica e a tratti sadica legge sull'immigrazione che somiglia ad una gara ad ostacoli che termina con una lotteria finale.
Casseri ha ucciso perchè odiava le persone di colore, e non solo loro, visto che nei suoi scritti c'è la solita paccottiglia complottista infarcita di negazionismo, antisemitismo, nazionalismo. Era uno squilibrato? Non lo so, poco importa, perchè come dicono queste persone "Noi siamo quello che facciamo".
 "Un folle di estrema destra che spara sugli immigrati è la mano armata di un pensiero seminato da anni" commenta Aly Baba Faye, sociologo e leader storico della comunità senegalese.
Siamo evidentemente in uno di quei momenti storici che partoriscono i mostri: il razzismo è il termometro della situazione di decadenza civile e morale della nostra società e dell'Europa intera, vedi Breivik, di cui avevamo purtroppo preconizzato l'emulazione qualche settimana fa, e vedi anche l'episodio del rogo del campo rom di Torino.

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