La pianta di oggi fa parte della famiglia Ginkgoacee era una pianta largamente diffusa in tutto l’emisfero boreale durante il Mesozoico,si è poi quasi estinta e ridotta ad una sola specie.
La droga è costituita dalle foglie con la caratteristica forma di ventaglio viene utilizzata in fitoterapia come estratto secco .
L’estratto contiene flavonoidi, appartenenti a diverse classi, tra cui catechine,flavoni (luteolina) ed i flavonoli (quercetina, canferoloe isoramnetina) .
I composti ritenuti responsabili degli effetti farmacologici sono i terpenoidi ed i flavonoidi.
Normalmente si impiega per stanchezza mentale utilizzandolo a cicli di qualche mese prendendo una compressa al giorno la mattina.
Sono state anche dimostrate proprietà antiossidanti e neuroprotettive e, quindi, promettenti effetti terapeutici nel trattamento dell’ischemia cerebrale, grazie anche alla capacità dell’estratto di migliorare la microcircolazione cerebrale.
Quindi inibizione dello sviluppo dell’edema cerebrale traumatico o tossico e sua accelerato miglioramento , riduzione delle lesioni retiniche stimolazione delle capacità mnemoniche, di apprendimento e riequilibrio degli scompensi psichici
Alcuni studi indicano che l’estratto di Ginkgo può stabilizzare o migliorare la performance cognitiva in pazienti con morbo di Alzheimer .
L’estratto di Ginkgo viene anche quindi, utilizzato nel trattamento dei disturbi cognitivi e delle sindromi demenziali (riduzione della memoria e della concentrazione, depressione, vertigini, acufeni,cefalee), delle patologie circolatorie periferiche. Per uso esterno è utile per medicare ecchimosi, ulcere e bruciature, favorendone la cicatrizzazione.
Prima di assumere l’estratto di Ginkgo biloba, se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici è necessario consultare il medico. E’ controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.
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