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Flavio Montrucchio

Creato il 09 marzo 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Nello spettacolo “Aladin” in scena il 18 marzo presso il Teatro Creberg di Bergamo, lei interpreta il protagonista. A farle da genio ci sarà Stefano Masciarelli. Può darci qualche anticipazione sulla vostra interazione sul palco?
Nella vita reale, Stefano è un mio grandissimo amico quindi è inutile dire che per me è stato un vero piacere lavorare con lui, insieme ci troviamo benissimo.
In passato, abbiamo avuto il piacere di recitare nella stessa fiction e anche quella è stata un’esperienza molto positiva e divertente.
Il musical “Aladin” che porteremo a Bergamo ricalca la favola originale delle “Mille e una notte”, impreziosita dalle musiche molto coinvolgenti dei Pooh. Questo stesso spettacolo è andato in scena anche l’anno scorso ma con un cast diverso: diciamo che questa versione è stata tagliata su misura per le caratteristiche mie, di Masciarelli e del nuovo cast.

Lo spettacolo vanta le musiche d’eccezione dei Pooh. Come è stato cimentarsi con dei mostri sacri della musica italiana?
E’ stato semplicemente gratificante, emozionante e molto impegnativo. I Pooh sono venuti tante volte a vederci durante la nostra tournée e questo ci ha riempito di orgoglio. È davvero un onore interpretare i pezzi di artisti tanto famosi in Italia e nel mondo.

C’è qualcosa che l’ha affascinata particolarmente del genere musical?
E’ certamente un’esperienza molto completa e formativa per un attore. Ho avuto anche una precedente esperienza molto positiva con il musical “Grease”.

Come si è preparato professionalmente alla sfida certamente impegnativa del genere musical?
Fin dall’inizio, le prove erano suddivise in sessioni differenti per le diverse discipline in gioco: recitazione, ballo e canto.
Per me la materia più dura è stata quella del ballo…devo dire però che siamo sempre stati accompagnati da grandi professionisti in ogni settore e quindi abbiamo imparato tutto quello che era necessario per mettere in scena uno spettacolo in cui davvero nulla è lasciato al caso.

La magia è un tema fondamentale del musical. Se Flavio Montrucchio possedesse davvero la lampada magica, di quale desiderio richiederebbe la soddisfazione immediata?
Ho appena cominciato a giocare a golf, quindi chiederei i poteri magici per giocare come il campione Tiger Woods!!! Scherzi a parte, a costo di sembrare banale, rispondo che chiederei la felicità perpetua per me e la mia famiglia.

Deve il suo esordio alla televisione, ha già all’attivo delle partecipazione nel mondo del cinema e incontra i favori di critica e pubblico nei panni dell’attore teatrale. Come vede il suo futuro professionale?
Mi auguro di poter continuare a lavorare in tutti questi settori che, a mio parere, non sono alternativi bensì complementari. Trovo soddisfazioni particolari nel girare una fiction e altre ancora in uno spettacolo teatrale…sono esperienze diverse e uniche, che arricchiscono in modo differente ed esclusivo.

Da quali attori trae ispirazione e insegnamento?
Traggo ispirazione da tutti quelli che ho incontrato sul mio percorso professionale. In questi dieci anni nel mondo dello spettacolo, ho imparato tanto osservando e studiando gli altri attori. Se oggi continuo a fare questo lavoro con passione e dedizione è proprio grazie a questo scambio costante con i miei colleghi.
Il mio attore preferito rimane comunque Totò, un mito assoluto di tutti i tempi.

Un libro e/o un film che l’hanno segnata?
Un libro che mi ha profondamente segnato è “Il profeta” di Khalil Gibran.
In fatto di film, invece, dico senza dubbio: “C’era una volta in America” di Sergio Leone. Credo sia un vero capolavoro del cinema di sempre!

Per l’intervista a Flavio Montrucchio si ringrazia Nausica Spettacolo, Roma

di Angela Laurino


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