Un “Dolcepensiero” dove il nome fa la differenza: quando ho cucinato e postato la mia prima Clafoutis alle ciliegie, ho scoperto che oltre ad essere un dessert francese, ho letto che si può preparare con tanti altri tipi di frutta ma nel caso non siano ciliegie, il dolce cambia nome divenendo una Flognarde. Complici le belle Pesche Tabacchiere che stanno primeggiando sul banco dell’ortolano insieme a quelle bianche, gialle, noci mi sono cimentata in questa nuova versione. Ma quanto sono belle le pesche tabacchiere? dalla forma appiattita – sembra quasi che qualcuno si sia divertito a premerle con mani, affermazione curiosa di Matteo - con la pelle vellutata, dal nocciolo interno piccolo, sono dolci e zuccherine. Esistono da parecchio tempo, ma è ultimamente che hanno avuto una nuova “vita”, anche io le ho scoperte da pochi anni… Le mie sono siciliane dal profumo intensissimo!
E la curiosità di sperimentare, provare e capire cose nuove per me si possono dire sensazioni che mi affascinano sempre anche se magari non sono più novità… in effetti io personalmente arrivo sempre dopo con i miei tempi e le mie voglie e su questo il mio bimbo mi assomiglia: piano piano noi ci arriviamo e sempre. Solo in un campo non metto mai la testa sotto la sabbia e si tratta della salute soprattutto quella del mio piccolo o cmq dei bimbi in generale (se poi vicini a me!!!). E’ vero anche che ogni genitore è a se’ ma stimo molto – e qui mi ci metto pure io e in primissima linea – coloro che non si nascondono dietro false apparenze, pensando che sia male far sapere agli altri che il tuo piccolo possa avere qualche problema. E’ così che il più delle volte mi sono sentita: vi ho raccontato spesse volte che Matteo è già da tre anni e più che ha intrapreso un viaggio logopedico per migliorare la sua parlata legata ad una probabile sindrome legata all’eredità genetica. Nulla di preoccupante, solo un marchio di fabbrica di famiglia, così amiamo definirlo: non si fanno interventi chirurgici, non ci sono pillole da prendere ma solo è giusto sapere cosa ci ha spinto noi genitori a voler capire meglio il nostro piccolo. Ora siamo felici che Matteo parli e TANTO… mo’ non stà più zitto, ancora si deve migliorare ma ci siamo appoggiati ad una struttura all’avanguardia che c’è qui in Brianza che cura con amore e professionalità bambini con qualsiasi problema anche solo logopedico fino a casi con sindromi molto gravi con handicap annessi. Dico questo perchè in questi giorni ho avuto ancora la riprova, questa volta una famiglia a me troppo vicina e che amo, che bisogna andare a fondo nelle cose anche se brutte della vita per far si che un domani coloro che ora sono bambini e possono prendere certi controlli con la loro fanciullesca filosofia, diventino adulti coscenti e sani, pronti a vivere come meglio sia in salute! adulti che sono a conoscenza della loro mappa genetica: siano negli anni 2000 e più, anni in cui la medicina ha fatto e sta facendo progressi, perchè fidarsi solo delle visite pediatriche senza ascoltare consigli, esperienze, anche solo sensazioni di professionisti che vivono accanto ai nostri figli? io ora sono contenta di aver capito Matteo già da molti anni e se le notti di anni fa le passavo a piangere perchè credevo in eventi tristi oppure avevo paura di aver intrapreso terapie forse non adatte, oppure credevo di non essere capita, ora sono felice… felice di vivere la vita di mio figlio in piena armonia con lui, accanto poi abbiamo un papi veramente amorevole!!!. Ci adoriamo a vicenda, anche l’esperienza che tutt’ora stiamo vivendo delle lezioni di logopedia, ci hanno rafforzato, ci hanno fatto capire che siamo stati fortunati perchè quando siedi accanto a mamme o bimbi con problemi ben più gravi che perdureranno per tutta la loro vita, credetemi cambiate molti dei vostri pensieri e davanti a queste mamme ti senti “niente, una nullità”: queste mamme dal coraggio, dalla forza di volontà che le porta mesi lontani da casa, dagli affetti e dagli altri figli, per essere ricoverate in ospedale e dare al loro meraviglioso bimbo tutto il sostegno non solo medico ma anche spirituale… e che dire delle nonne? ne ho incontrate tantissime e con loro ci siamo fatte anche un pianto e grazie a loro ho capito che nella vita contano altre cose… ora per me la felicità di Matteo e Marco conta più di tutto, il futuro di Matteo deve e sarà sempre il nostro progetto migliore da sviluppare e se esperienze come questa possono legarci sempre più… beh noi siamo pronti!!!
Non voglio tediarvi ancor di più, godiamoci il dolce…
INGREDIENTI
500 grammi di pesche tabacchiere (peso lordo)
una noce di burro leggermente salato
3 uova biologiche
125 grammi di farina bianca 00
65 grammi di zucchero semolato
1 fialetta di aroma alla vaniglia
300 ml di latte intero
zucchero di canna q.b.
un pizzico di sale
PREPARAZIONE
Snocciolare le pesche ben lavate. Imburrare uno stampo per crostata dal diametro di cm 24/26 dove adagerete sul fondo dello stampo le pesche tagliate a spicchi. Nella planetaria, sbattere le uova con un pizzico di sale, unire la farina e zucchero alle uova. Terminare con il latte e la vanglia; mescolare molto bene senza schiumare. Versare lentamente il composto sopra le pesche, cuocere la torta in forno caldo a 180°C per 50 minuti. La torta deve rimanere morbida ma asciutta. Perfetta da gustare tiepida o fredda cosparsa con zucchero di canna e con una pallina di gelato.
Dall’archivio di Dolcipensieri:
GELATO ALLA PESCA E CIOCCOLATO BIANCO
COMPOSTA DI PESCHE AL TE’ VERDE AROMATIZZATO FRAGOLA/ANANAS