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Florence Cassez è libera

Creato il 23 gennaio 2013 da Vfabris @FabrizioLorusso

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La cittadina francese detenuta in Messico da 7 anni, condannata in appello per sequestro di persona, delinquenza organizzata e porto d’armi (in base a processi e testimonianze dubbiosi e irregolari), è stata liberata oggi in seguito a una decisione della Corte Suprema di Giustizia Messicana che ha valutato, per la seconda volta in 10 mesi, il ricorso costituzionale presentato dai legali della ragazza.

Ci si aspettava una decisione diversa, probabilmente un semplice rifacimento del processo giudiziario senza le prove e le testimonianze raccolte illegalmente, ma non la libertà immediata che, invece, è arrivata (con 3 voti su 5) e pone fine a un lungo calvario mediatico, diplomatico e giudiziario cominciato nel 2005.

La trascendenza di questo caso è indubbia: in un paese condannato da più parti (mass media, ONG, Corte Interamericana dei Diritti Umani, ecc…) per le violazioni ai diritti umani, per i femminicidi, per gli abusi della polizia, per la guerra al narcotraffico promossa dall’ex presidente Calderón (2006-2012) che ha provocato oltre 16mila desaparecidos e circa 80mila morti, il rispetto della legalità nei processi e il rispetto dei diritti dell’uomo sembravano essere principi astratti, inutili, mentre rappresentano la base per ricostruire il tessuto sociale e la credibilità delle istituzioni. Senza questi elementi, nessuna lotta ai cartelli e alla delinquenza organizzata è possibile.

Il caso Cassez ha evidenziato, messo a nudo e condannato le interferenze politiche nella magistratura, l’intervento di ministri e presidenti in sfere a loro estranee, l’ingerenza dei media (in primis la catena Televisa) che hanno costruito il caso e alimentato i sospetti e i pregiudizi contro la francese.

Ora giustizia è fatta e, sebbene la Corte non abbia potuto stabilire l’innocenza o colpevolezza dell’imputata, sicuramente ha saputo cogliere quest’occasione storica e ha potuto stabilire un principio fondamentale per il Messico: che il rispetto dei diritti umani, del giusto processo e del diritto internazionale non sono più un semplice scherzo o parole astratte, ma linee guida ferme e chiare per l’azione giudiziaria, per le investigazioni della polizia, nel rispetto di uno stato di diritto che deve essere pieno e valido per tutti, compresi i ministri e i potenti di turno. Ecco qui la storia e il caso, passo dopo passo. LINK 1 – LINK 2.

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