NEW YORK - Il Fondo monetario internazionale (Fmi), nel suo ultimo aggiornamento del World Economic Outlook parla chiaro, la crescita economica mondiale è debole e ancor peggio sta rallentando. Colpa sia dei Paesi avanzati che di quelli emergenti, dalla Cina all'India passando per Brasile e Russia i cosiddetti Paesi BRIC vedono tagliate le stime sulla crescita annuale, rispetto alle proiezioni economiche di primavera. Non va meglio nell'area Euro dove le stime sulla crescita nel 2013 sono state tagliate a +0,7%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Mentre nel 2012 il Fmi conferma una contrazione dello 0,3%.
Il Fondo monetario internazionale (Fmi), ha limato le previsioni sulla crescita mondiale nel 2012 e nel 2013 al più 3,5 per cento sul 2012 e al più 3,9 per cento nel 2013: rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa.
Inoltre l'istituzione conferma le stime sul Pil del nostro Paese. L'economia rimarrà in contrazione.
Pesante revisione al ribasso anche per il Regno Unito (-0,6%), mentre la Germania è invece uno dei pochi Paesi con un segno positivo.
ITALIA Nel 2012 il Prodotto Interno Lordo registrerà una caduta dell'1,9 per cento, che si attenuerà nel 2013 scendendo dello 0,3%, lo stesso dato già annunciato ad aprile.
Le stime sul Pil italiano sono tuttavia più ottimiste rispetto a quelle del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Secondo le stime di Confindustria l'economia si contrarrà di almeno il 2,4%.
Promossa la situazione dei conti pubblici. Il deficit continua a essere largamente in linea con le attese per il 2012 e il 2013 grazie agli aggiustamenti di bilancio, che nei prossimi due anni consentiranno all' Italia di raggiungere un piccolo surplus strutturale.
Tuttavia lo sforzo economico non sarà ancora sufficiente, gravato dalla crisi economica su cui pesa il finanziamento del Fondo Salva stati, preoccupa il debito italiano che si attesterà nel 2012 al 125,8% e nel 2013 al 126,4%, ovvero 2,5 e 2,6 punti percentuali in più rispetto alle stime.
La Spagna e l'Italia hanno compiuto "importanti passi nella giusta direzione". Afferma Blanchard, ma resta un rischio "ovvio", ovvero che "peggiori il circolo vizioso e che uno dei due Paesi perda accesso ai mercati". Questo, "potrebbe fare deragliare la crescita mondiale".
Sottolineando che la crisi dell'area euro può essere contenuta se i paesi proseguono sulla strada del risanamento dei conti e se sono aiutati dagli altri membri dell'area euro.
SPAGNA Preoccupa l'economia spagnola dove il Pil si contrarrà nel 2013. E' quanto emerge dall'aggiornamento del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che prevede una contrazione del pil spagnolo dell'1,5% nel 2012 (stime confermate rispetto ad aprile) e dello 0,6% nel 2013 (-0,7 punti percentuali rispetto ad aprile).
BORSE Oggi seduta decisamente fiacca sui mercati mondiali, Il risultato è che a Milano Piazza Affari ha chiuso in calo dello 0,36%, Francoforte è avanzata dello 0,13%, Londra è arretrata dello 0,07%, Parigi ha ceduto lo 0,03%. Viaggia debole anche Wall Street.
Non si allenta neppure la tensione sui debiti sovrani. Lo spread, il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedeschi, è in salita a 488 punti base con i titoli italiani che rendono circa il 6% contro l'1,23% dei tedeschi e il 6,7% dei bonos spagnoli.
L'euro è scambiato a 1,2177 dollari e 96,63 yen, non lontano dal minimo da due anni sul biglietto verde a quota 1,2162 toccato venerdì scorso.
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