La colonna sonora per questa ricetta, e soprattutto per questa storia, non può che essere"Amore" di Ryuichi Sakamoto. La storia d'amore è quella che ognuno di noi dovrebbe vivere. La seconda, visto che la prima è con la propria Mamma, e si tratta della lettura. Leggere ci rende più curiosi, più intelligenti, più interessanti e quindi più belli. E in un mondo in cui tutti vorrebbero assomigliarsi essere volutamente diversi in quanto le proprie sinapsi vivono di vita propria non può che essere una meravigliosa storia d'amore. Un atto d'amore verso sè stessi che, a differenze del selfie, non è immortalare il proprio narcisismo ma arricchire il proprio "io", che poi potrebbe divenire "noi". Ma questo è un altro discorso.
Uno dei libri adottati fu pubblicato a Firenze nel 1728 e si tratta di "Altro parere intorno alla natura, ed all'uso della cioccolata" disteso in forma di lettera indirizzata all'illustrissimo Conte Armando di Woltsfeitt. Il librino è in realtà una lettera aperta, scritta da Francesco Zeti, dipendente di tal Panone, proprietario di una fiorente attività di fornaio. Evidentemente Panone, seguendo la moda che dalle corti europee, e soprattutto a Venezia,. era diventata consuetudine comune, aveva iniziato a servire "Cioccolatte" ai propri clienti, ovvero una bevanda preparata con il cioccolato in polvere diluito con latte, zuccherata e profumata con spezie "calde" come la cannella e la noce moscata. E sul più bello, con tanto di bolle papali e scritti gesuiti che avevano sottolineato la bontà del cioccolato e la liceità del suo consumo nei giorni di magro, nella tarda primavera del 1728 iniziò a girare in Firenze una lettera, nella quale si denigrava pesantemente il prodotto "cioccolato" e di conseguenza il suo consumo. L'umilissimo Francesco offre all'Illustrissimo Conte il suo punto di vista, contestando il contenuto della lettera scritta, secondo lui, da "Dilettanti di questa squisita bevanda" inserendo tutta una serie di argomentazioni indicatrici di quanto studio, quanta passione e quanto amore doveva avere Francesco per il suo lavoro e per questo "salubre" ingrediente. Alla lettera segue una nutrita bibliografia di autori che trattano ed hanno trattato la cioccolata, uno scherzo ditirambico in lode alla cioccolata ed una lode all'albero che produce il cacao, senza il quale non ci sarebbe nulla di cui godere (e disquisire).
E la storia d'amore dov'e? Sotto i vostri occhi: l'amore per il passato e per il futuro, l'amore e la passione per il proprio lavoro, l'amore per la verità, l'amore per la natura e per quanto essa è in grado di produrre. E l'amore per il voler condividere tutto questo. Chissà se l'amore contenuto in questo librino riscalda il cuore di coloro i quali si stanno riempendo la bocca della parola "Expo"....
Ingredienti (per due persone) 100 g di cioccolato fondente 54% max 62% 50 g di zucchero 50 g di burro (più quello necessario per imburrare gli stampini) 50 g di farina non forte 5 cl di caffè ristretto 2 uova bio 2 quadrotti di cioccolato fondente (8 g) 1 pizzico di peperoncino o mix di spezie (se desiderato) Preparazione: 10’, Cottura: 10’, Difficoltà: minima
Procedimento Accendere il forno a 200° statico. In una ciotola unire il cioccolato con il burro e scioglierli al microonde (mi raccomando non superate i 350w i potenza ) o a bagnomaria. In una terrina sbattere le uova con lo zucchero fino a renderle spumose. Versare la farina setacciata e mescolare nuovamente. Unire questo composto a quello di cioccolato, mescolare ed unire infine il caffè ristretto (unendo, a questo punto, il peperoncino, se desiderato) mescolando sempre delicatamente con una spatola. Imburrare 2 coccotte di 6-7 cm diametro o due stampini che possano andare in forno. Versare il composto a metà delle tazzine, posizionare il quadrotto di cioccolato e ricoprire con il resto del composto. Cuocere per 10’ nel (forno caldo, sfornare e lasciar riposare 5’ prima di servire il dessert decorando, se si desidera, con un po’ di zucchero a velo o con la scorza grattugiata di un arancio bio o con un rametto di ribes.