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Fondi Europei: intervista con l’Assessore De Santis

Creato il 25 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Fondi Europei: ogni sette anni l’Europa attiva un periodo di programmazione, un maxi-stanziamento di denaro comunitario che viene distribuito in tutte le regioni d’Europa per finanziare progetti di sviluppo. Gli strumenti di finanziamento si chiamano Fondi Strutturali e impegnano un terzo del bilancio dell’Unione Europea (circa 340 miliardi nell’ultimo ciclo), coinvolgendo tutti i settori: dall’Università alla ricerca, dall’industria agricola e agroalimentare ai progetti di riqualificazione territoriale e restauro urbanistico e culturale. L’ultimo periodo di programmazione dei fondi europei si è concluso nel 2013 e nel 2014 sono partite (e sono quasi ultimate) le procedure per la definizione del nuovo periodo di programmazione, che durerà fino al 2020.
Retrò Online propone un focus sulla struttura e sull’utilizzo dei fondi europei, con una serie di interviste e approfondimenti che coinvolgono esperti e politici. Abbiamo intervistato l’Assessore alle Attività produttive, Energia, Innovazione e Ricerca Giuseppina De Santis, ai margini della visita della delegazione dell’Europarlamento in Piemonte.

Benvenuta Assessore. Ci può tracciare un breve bilancio dell’ultimo periodo di programmazione dei fondi europei? Quali saranno gli obiettivi del prossimo periodo?

«L’ultimo periodo di programmazione è stato una fase di transizione, tra una programmazione precedente che qui in Piemonte ha finanziato una molteplicità di interventi di riqualificazione dei nostri comuni ma anche una serie di infrastrutture fisiche dell’Università e della Ricerca. Il prossimo periodo di programmazione finanzierà le strutture immateriali della ricerca. Si tratta di progetti di ricerca veri e propri, come il lavoro dei ricercatori, ma anche operazioni di networking, cioè di costruzione di legami di rete tra università e imprese: questo elemento è fondamentale, anche se non tutti sono pienamente consapevoli di quanto sia importante. La Ragione Piemonte ha investito 370 milioni di euro alla voce “Ricerca e innovazione”. È una grande opportunità anche per i giovani che studiano all’università».

Il Piemonte è efficiente nell’utilizzo dei Fondi Europei?
«Il Piemonte, rispetto alla media delle regioni italiane come alla media delle regioni europee, è molto efficiente: spende nei tempi giusti, senza sprecare le risorse e senza restituirle all’Unione Europea. L’Unione Europea ha la sua burocrazia, dopo c’è quella dello Stato, dopo ancora c’è quella della Regione e infine c’è quella delle banca, da cui spesso passano i finanziamenti. In questo ambito c’è veramente molto da fare per semplificare l’accesso ai finanziamenti comunitari. Dal punto di vista della capacità generale di usarli e di non sprecarli siamo in una fascia assolutamente positiva».

Tags:Fondi Strutturali Europei,intervista,piemonte,Unione Europea Next post

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