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Fontana di Trevi: arriva D’Artagnan

Creato il 19 ottobre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

D’Artagnan è il soprannome di uno strano personaggio che si aggira da tempo immemore tra i vicoli di Roma e frequenta assiduamente Fontana di Trevi, la celebre costruzione settecentesca che affascina da sempre turisti e viaggiatori di tutto il mondo.
 
Secondo tradizione, chiunque giunga nella città eterna e desideri tornare una seconda volta, deve gettare una monetina in acqua voltando le spalle all’imponente gruppo scultoreo che ci parla del mare.
 
La statua di Oceano, all’interno della nicchia centrale, guida un cocchio di conchiglia trainato da due cavalli alati e domina la scena sottolineandone il possesso con un’attenzione costante al controllo della fontana, quasi a proteggerla dall’arrivo di eventuali attacchi nemici. Di aggressioni ne ha subite parecchie. Qualche anno fa l’acqua diventò rossa per opera di uno spostato che riempì il simbolo della Roma papale di colorante liquido, il quale fortunatamente non ne intaccò i marmi preziosi.
 
Nel tempo è sempre stata vittima di continue sottrazioni del consistente bottino accumulatosi sul fondo. In molti, armati di antenna telescopica o laccio con magnete, l’hanno defraudata ma ultimamente il limite della decenza civica è stato ampiamente superato. Roberto Cercelletta, in arte D’Artagnan depauperava quotidianamente il tesoro monetario destinato ad aiutare la Caritas, e agiva platealmente indisturbato, con la complicità di indifferenti vigili urbani che non intervenivano in alcun modo.
 
Ramazza alla mano, da vent’anni entrava nella fontana all’alba spazzando e affastellando tutto ciò che aveva sembianza aurea. La troupe de Le Iene, il popolare programma televisivo, recatasi sul luogo per denunciare la gravità della situazione, è stata aggredita verbalmente e fisicamente da D’Artagnan e compari sotto lo sguardo assente delle forze della Polizia Municipale.
 
I vigili sono stati “sospesi”( perché non licenziati?) e il Sindaco Alemanno ha finalmente approvato una delibera che prevede l’arresto, anziché la semplice denuncia, di chi verrà colto a rubare il denaro.
Negozianti e municipale della rinomata piazza sono da sempre minacciati da Cercelletta, che aggredisce sé stesso e gli altri a colpi di lametta nascosta in bocca e spacca setti nasali a chiunque voglia farlo uscire dalla fontana.
 
Caro sindaco Alemanno, signore e padrone di Roma, dacci oggi qualcosa di definitivo. Non vogliamo più rivedere D’Artagnan né altri che si impossessano dei nostri soldi e ci dissociamo dai vigili conniventi che consentono lo scempio per paura o corruzione. Augurandoci che la delibera venga applicata e che tutto non si concluda a tarallucci e vino, andiamo a rinfrescare spirito e mente tra gli splendori dell’arte e ricordiamo il rito antico dell’acqua.
 
Una volta Fontana di Trevi costituiva l’anello finale dell’Acquedotto Vergine, che nel 19 A.C. Agrippa fece edificare per incrementare l’acqua termale del Pantheon. Uno dei più antichi di Roma, forniva acqua potabile non calcarea considerata la più buona della città. Secondo la leggenda, le ragazze ne porgevano un bicchiere ai loro fidanzati in partenza per poi romperlo con l’augurio di fedeltà eterna.
 
Continuiamo il percorso nella tradizione infilandoci in uno dei numerosi ristoranti adiacenti alla fontana e assaggiamo qualcuna delle ricette tipiche. Per digerire, torniamo ai suoni delle sue acque che scorrono, dedichiamoci al simbolico lancio della moneta e beviamo dalla fontanella degli innamorati, a sinistra della costruzione.
 
Residenti o turisti, rimarremo o torneremo a Roma con un fedele e ardente accompagnatore.

Roberta Paoletti @Fallo Sapere


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