In quindici giorni
on the road in Croazia sono riuscita a mangiare almeno dieci volte l'insalata di polpo: ogni volta leggermente diversa e ogni volta fantastica. Da quando siamo tornati mi sono cimentata varie volte fino a raggiungere finalmente la mia versione di quel sapore che mi riporta subito in vacanza.
ingredienti base della ricetta originale:
polpo, olive, cipolla, olio, pepe, limone
Come sempre succede mi succede quando cerco di cucinare qualcosa di tipico a 1000 km di distanza dalla sua origine, ho dovuto fare dei piccolissimi cambiamenti alla ricetta base (d'altronde e' la mia versione, no?)
- i polpi qua costano una follia e si trovano raramente, quindi compro i piu' affordable calamari: 200 gr di calamaro a testa di solito sono sufficienti, perche' una volta puliti ne avanza meno.
- le olive qua non sono buone come quelle croate, italiane o spagnole. Quelle verdi, che il Senator preferisce, sono un po' acidelle per me, e quelle nere non le vendono se non tostate: per fortuna ho una scorta pazzesca di olive nere sasso dal famoso Bennet prima del confine. In conclusione, uso le olive verdi e quelle nere mescolandole insieme.
- se ci metto tutta la cipolla cruda richiesta dalla ricetta originale, il giorno dopo al lavoro il Senator li stende tutti: mi accontento di mezza cipolla media a testa
- un bicchiere di vino che vi piaccia (l'altra sera ho usato un bicchiere di cava freixenet rose')
1) Pulire i calamari, se non lo avete mai fatto, significa armarsi di coraggio e: staccare i tentacolini e la testa dal corpo grande, svuotare il corpo grande da eventuali pezzi ancora dentro in modo che sia come un sacchetto vuoto e sfilare la lisca, una cosa lunga e trasparente che sentite lungo un lato del corpo. Sciaquate bene. Prendete il pezzo della testa e dei tentacoli, fate uscire spingendolo con le dita il dente (quel coso duro in mezzo ai tentacoli, sotto la testa) e poi tagliate col coltello la parte dei tentacoli dalla testa. Occhio che se tagliate troppo in alto esplode la sacca con l inchiostro e vi macchiate :-)
(Pulire i calamari mi ha fatto pensare che e' cosi', pulendo i calamari, che i registi americani dei vari film di fantascienza hanno avuto l'idea di come dovessero essere gli alieni)
2) Mettete i calamari a marinare in un contenitore con olio buono, sale, limone e pepe (si dovrebbe usare il bianco per il pesce, ma io uso il nero cosi' lo vedo e mi regolo meglio con la quantita'). Per sapere se la marinatura e' buona, io aggiusto le quantita' dopo averla assaggiata, non uso misure :-S
4) affettare a cubettini la cipolla (io ne metto mezza a testa), se vi piace e usate le olive denocciolate, affettate pure quelle. Ora, io di mio aggiungo del sedano: 3 gambi a testa. Se pulite il sedano ora, anziche' farlo prima, date cosi' piu' tempo ai calamari di marinare. Mettete nella insalatiera che userete per la portata, mescolate, aggiungete anche qui olio sale e pepe.
5) Mettete i calamari a cuocere con tutto il liquido di marinatura (io uso una padella tipo bistecchiera, che li fa quindi un po' grigliati, potete usare la griglia, il forno, la padella..). I corpi grandi dei calamari mano a mano che cuociono si gonfiano e diventano rosati: i tentacolini di solito sono cotti 3-5 minuti prima dei corpi grandi, comunque siccome azzeccare la cottura del calamaro non e' semplice, meglio tagliare un pezzettino (un anellino in fatto) e verificare in fase di cottura: quando sono teneri e' l ora di tirarli via, senza aspettare ulterioremente perche' poi i maledetti diventano di gomma.
Intanto che i calamari cuociono, bevete il bicchiere di vino
Pronti!
7) Affettare tentacolini a pezzi piccoli e i corpi dei calamari ad anelli e poi ancora almeno a meta', aggiungere il tutto alle verdure gia' mescolate nell'insalatiera, controllare se il mix di olio e limone va corretto aggiungendo un po' di limone o no (le olive verdi di qui sono gia' acidelle quindi non serve piu' limone, ma se voi avete olive migliori, allora forse si).
Bene, e' pronto: non e' uguale a nessuna delle insalate di polpo mangiate in Croazia, ma nessuna di loro era uguale all'altra. Pero' il sapore mi porta la', esattamente dove mi hanno accompagnato tutte le altre.