Magazine Diario personale
Food writing week ITAŊ - Viaggiare col cibo - Food Traveling
Creato il 12 dicembre 2011 da Valeskywalker @valeskywalkerDelle scorte in valigia, delle donazioni postali ricevute con commozione e, in loro assenza delle nostalgie, gastronomiche degli expat ne scriviamo in tanti. Ma quali sono quei piatti che sono indissolubilmente legati ai luoghi dove siamo stati, tanto da evocarli all'istante, come la Madeleine di Proust?
Da Strasburgo, dove ho fatto la studentella principalmente mangiakebap, ho riportato 5kg in piu' e la nostalgia della tarte flambe' , in particolare la chevre chaud: pezzetti di pancetta e caprino fuso.
Di Dublino, mi manca il Panettone di Carluccio, che e' uguale al nostro ma 4 volte piu' caro. Pero' era l'unico Panettone che riuscimmo a trovare durante una vacanza prenatalizia sulle rive del Liffey.
E mi manca la Guiness di Dublino: prima di berla li' non mi piaceva, l'ho sempre trovata troppo amara. Dopo essere tornata, idem.
Di tutto il mangiare polacco,il ricordo principe e' la mia prima fettona di pane casereccio spalmata di formaggio fresco condito con i pezzetti di erba cipollina e, sopra, rispalmata di uno strato di smalec (strutto con pezzetti di cipolla). Era il mio primo viaggio in Polonia, in agosto e a Cracovia c'erano almeno trentaduegradi sotto un sole che spaccava le pietre. Quegli otto morsi da mille calorie l'uno erano cosi' incoscienti e spensierati da mettermi allegria al solo pensarci.
Di Bruxelles, sara' perche' ho mangiato cosi' tante volte le cozze con le patatine fritte da indire successivamente un anno di sciopero dell'abbinamento, il primo e piu' buon sapore che torna in mente e' il fondo di prosciutto al forno con senape (un piattino leggerino, da signorina) gustato la sera del mio compleanno a cena in quello che e' diventato uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto: la Quincaillerie.
La Bulgaria e' stato il luogo dove ho assaggiato il mio primo sorso di ayran, servito d'estate col ghiaccio e le foglioline di menta, da allora immancabile nel mio frigorifero.
La mia nostalgia degli Stati Uniti e' da bere: nostalgia per il vino rose' white zinfandel: leggero, buono (Sorprendentemente, anche quello venduto nel cartone da 5 litri per 10 dollari) e il te' freddo Green Tea Arizona Honey & Ginseng (io che ooodio il te' verde) sorseggiato mentre guidavamo attraverso la patria di tutti i film western, Kanab.
Della Cina, quel gusto piccante e speziato diversissimo da tutto quello che ho mangiato fino ad ora, io che il piccante e lo speziato lo sopporto poco. E il te' freddo al pompelmo e prugna.
La mia connessione con il cibo di dove abito adesso, in Francia, si crea nel momento in cui faccio la spesa, ma del frigo expat scrivero' prossimamente.
E della Croazia? Lo scoprirete domani col mio primo fotopost di ricetta!
Mi auguro che altri bloggers abbiano voglia di condividere questo tema, dando la possibilita' di scoprire cibi e ricette nuovi, ma soprattutto spero che voi che passate di qui troviate il tempo di lasciare in un commento almeno uno dei cibi che vi fanno viaggiare !
Eng- Food Traveling
All expats write a lot about the stocks carried in the suitcase, the postal deliveries opened with emotion and,
in the absence of both, about the food nostalgia. But what are those dishes that are inextricably tied to the places abroad where we have been traveling or living, so much that they have the power of instantaneous evoking, like Proust's Madeleine?
From Strasbourg, where I turned into a almost full kebap diet, I have brought back more than 5kg and the nostalgia for the tarte flambe', especially the one called chevre chaud: pieces of bacon and melted goat cheese.
In Dublin, I discovered the Panettone Carluccio: is the same of our Italian ones but 4 time more expensive. Still, the only Panettone we were able to find during a beautiful pre-Christmas holidays on the banks of the Liffey. And I miss the Guinness in Dublin: before drinking it there, I did not like it, I've always found it too bitter. Once I returned on the Continent, I didnt like it again.
Eating around Poland, my best memory is the first time I tasted a thick slice of bread spread with white cheese mixed with chopped chives and above it, re-spread with a layer of smalec (lard with chopped onions). It was my first trip to Poland: that day of August in Krakow there were at least thirty two degrees under the sun. Those eight bites for a thousand calories each were so irresponsible and lightheart that still thinking about it I am overwhelmed by the the joy of that moment.
From Brussels, probably cause I ate so many times mussels with French fries that when I moved back I went on a year strike of that pairing, the first and best taste that comes to my mind, is the upper ham baked with mustard (a typical light choice for a delicate young lady) that I enjoyed the evening of my birthday dinner, in the place that became one of my favorite restaurants of all: the Quincaillerie.
Bulgaria is the place where I tasted my first sip of ayran, served in the hot summer with ice and mint leaves: since then inevitable in my fridge
My nostalgia for the United States is liquid: the blush wine of white zinfandel: light, good (Surprisingly, even the one sold in 1 gallon cartons for $ 10) and the Ice tea Arizona Green Tea Honey & Ginseng (me, that I have always hated green tea), drank while driving through Kanab, the home of all western movies.About China, that hot and spicy taste completely different from everything I've eaten so far, and I have never bear before the hot and spicy. And the ice grapefruit and plum tea.
From where I live now in France, I feel a connection rather through the food products that I buy regularly in my grocery shopping, but I will write about the expat fridge another time.
And from Croatia? You'll find out tomorrow with my first fotopost recipe!
I hope that other bloggers will be willing to share this topic, as an opportunity to discover new foods and recipes.
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