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Formazione al lavoro e famiglia

Creato il 04 ottobre 2012 da Propostalavoro @propostalavoro

 

Formazione al lavoro e famiglia

Usando un concetto giuridico/finanziario la nostra cara, vecchia istituzione famiglia è alle soglie della liquidazione. L’alternativa proposta dal processo di civilizzazione e sviluppo è la convivenza e la coabitazione. La famiglia tradizionale nella sua natura di microcosmo e cellula sociale ha titoli,  dignità e potenza per clonare, ad uso e consumo di tutti, lo spirito del proprio essere

contemporaneamente allo spirito del contesto sociale di appartenenza.  Le risorse, le conquiste e i punti di forza del sistema sociale sono patrimonio di tutti e per eccellenza della famiglia la quale adotta lo spirito di esse, lo conferma e lo perpetua dando luogo ad un ambiente sociale coerente, prevedibile, coeso, strutturato e rassicurante. Nella stretta interdipendenza reciproca fra famiglia e sistema sociale il microcosmo svolge funzione di “braccio operativo”e” brodo di coltura sociale” ed è in seno alla famiglia, infatti, che la cultura sociale si manifesta, si esprime, si crea e si evolve. Come in ogni progetto sensato la struttura teorica funzionale si completa e si concretizza sulla base delle  risorse disponibili , ma soprattutto con l’ausilio di un operare umano corretto, finalizzato e coerente. In questo senso la famiglia diventa braccio operativo e depositaria delle ricchezze comuni. Compito di essa, oltre che proteggere, accudire e prendersi cura di ogni singolo componente  al suo interno, è difendere e perpetuare  i valori  della vita, educando i giovani e favorendone la formazione della coscienza personale e sociale opera questa che viene esercitata attraverso l’insegnamento, ma soprattutto l’esempio. La speciale affettività, propria solo al sano nucleo familiare, è in grado di connotare positivamente, nell’esperienza dei giovani, ogni proposta ed ogni insegnamento compresa l’educazione al lavoro poiché ogni lavoratore, ogni lavoratrice prima di essere tale è un uomo o una donna. Il profilo di un buon lavoratore può essere rapidamente tracciato sulla base di una serie di caratteristiche quali ad esempio: requisiti idonei al compito da svolgere, ma anche una sana moralità, senso del dovere, onestà di intenti e sentimenti, spirito di appartenenza, affidabilità, capacità di responsabilità e spirito di sacrificio. La famiglia è il luogo in cui questa solida base personale può essere realizzata oppure no ed è in questo senso che essa va considerata l’ente primo deputato alla formazione, anche formazione al lavoro. I malumori , le tensioni, lo scontento, i soprusi, le scorrettezze, gli illeciti che affliggono oggi il nostro mondo del lavoro, con l’aggravante della crisi economica, sono indubbiamente imputabili alla fragilità  della base personale dell’adulto in età da lavoro essendo venuta meno progressivamente quella preziosa opera, educativa e formativa da parte della famiglia, opera  non delegabile ad altri enti. Questo è quanto  in un sistema sociale, il nostro, ormai fragile, confuso ed incoerente formato dai rudimenti di un ente famigliare ormai fragile, confuso e incoerente.

 


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