L’attenzione mediatica è tutta protesa alle vicende politiche che tengono sospesa l’Italia e che sono al centro del dibattito pubblico nazionale. Vicende, ancora una volta, strettamente legate a Silvio Berlusconi. È lui, il mattatore che riempie i teleschermi con l’ennesimo videomessaggio. È tornato a parlare davanti ad una telecamera come più volte ci ha abituati in passato. Il viso ingessato, la voce monotono, i contenuti ripetuti nel tempo, al punto da sembrare patetici e ossessivi.
Diciassette minuti di videomessaggio trasmesso da tutte le televisioni, eccetto Mentana, che non apre il notiziario serale con la notizia del giorno. “Non per disprezzo verso il cavaliere ma, semplicemente perchè noi, riteniamo che il fatto del giorno sia la disputa al governo che riguarda tutti gli italiani, del possibile aumento dell’iva, che si era detto scongiurato. Ora il governo si è reso conto, di non avere le risorse per poter fare a meno delle entrate di quell’aumento”.
Questione che getta panico nel mondo economico, il rischio è di un nuovo arresto dei consumi. Mentre lui, il Cavaliere, chiama alla mobilitazione chiunque abbia a cuore gli ideali di Forza Italia. Si scaglia con forza, contro la magistratura e la sinistra fatta di invidia, odio e rancore. Ovviamente i mini
sti del PdL in questa “resurrezione” preparano un programma all’insegna del “meno tasse e più liberalizzazioni”. E sarà lui, la guida carismatica del movimento, “anche se non sarò al Parlamento, sarò sempre con voi – assicura – al vostro fianco, decaduto o no”. Questa l’eredità per i suoi discepoli, prima di salire o decadere “nel cielo del Parlamento”.Dov’è la novità ?
“Un invito alla ribellione – dice Maurizio Belpietro di Libero, a Ottoemezzo – si è presentato con un video dove ripercorre la storia delle sue vicende giudiziarie, della sua condanna e della sua discesa in campo e poi alla fine si appella direttamente agli elettori moderati del centro destra. Chiede una discesa in campo degli italiani che non votano a sinistra”.
State con me, io non mollo, ci sarò sempre, decaduto o non decaduto e rappresenterò sempre quello che ho rappresentato negli ultimi venti anni. È la certezza del futuro dell’Italia se, ci casca ancora.
“Sono convinto che mi state dando ragione, sono convinto che condividete questo mio allarme, sono convinto che saprete rispondere a questo mio appello, che è prima di tutto una testimonianza di amore per la nostra Italia.
E dunque: Forza Italia! Forza Italia! Forza Italia! Viva l’Italia, viva la libertà: la libertà è l’essenza dell’uomo e Dio creando l’uomo, l’ha voluto libero”.
Giovanni Valentini di Repubblica: ” Rispetto alle attese è stato un po’ deludente e decadente. Un messaggio che nella testa di Berlsuconi è l’apertura della campagna elettorale e giustamente sceglie, non la vicenda giudiziaria che lo costringe a uscire dalla politica, dopo la sentenza che lo ha trasformato, di fatto, in un pregiudicato. Sceglie il tema fiscale che sicuramente è più popolare”.
Un ritorno alle origini della “rivoluzione liberale”, promessa da venti anni e non mantenuta per colpa della magistrautra . Argomento che sentiamo, da oltre venti anni.
L’appello chiaro ai suoi elelttori è che lui non si arrende e attende invece che gli italiani lo votino, ancora. Questo il senso del discorso.
Non esce di scena. Non chiede la grazie. Chiede fedeltà incondizionata.
Dopo che è passato per tre gradi di giudizio, con quattordici magistrati che si sono intercambaiti nel giudizio, raccontare ancora la favola del perseguitato e martire della giustizia, rasenta il ridicolo. Come è possibile riconoscersi in un leader che attacca la magistraura in blocco e la sinistra
con la quale è alleato in questo momento? Lancia la bomba del fisco quando, tutti, sappiamo che con il governo del PdL la pressione fiscale è aumentata come le spesa pubblica e il debito. Pensa sul serio che gli italiani non se ne rendano conto? È possibile riproporre una leadership di un personaggio che mette in scena, oggi, il suo fallimento? C’è stata una condanna per frode fiscale accertata. Le accuse non sono infondate e non è un martire. Questo non è esser di destra o di sinistra. È un dato di fatto innegabile.Ora gli italiani, forse, vorrebbero il rispetto della legalità e delle istituzioni da coloro che li rappresentano. È chiedere troppo?