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Foschi: Schettino per “l’inchino”, ha agito di testa sua

Creato il 26 gennaio 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope

Il presidente della Costa Crociere smentisce la dichiarazione di Schettino

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Anche davanti al Parlamento, il presidente e amministratore di Costa Crociere Pierluigi Foschi scarica l’uomo che ha portato la Concordia sugli scogli del Giglio, e, come già aveva fatto con i giornalisti di mezzo Mondo, dichiara:

“Il comandante Schettino decise ‘autonomamente’ di fare l’inchino al Giglio”.

 E fu sempre il comandante che sottovalutò la gravità dell’incidente, tanto che il direttore delle operazioni marittime rimase “completamente sorpreso” quando gli fu comunicata la decisione di abbandonare la nave.

Non ha potuto tuttavia smentire, riguardo all’inchino, che:

che si tratta di una prassi “adottata da tutte le società crocieristiche del mondo”.

Il 13 gennaio è avvenuto “un tragico incidente che non doveva avvenire e poteva non avvenire”, se il comandante non avesse deciso di ‘accostare’ così vicino all’isola. Una decisione di cui Costa Crociere non sapeva nulla:

“Quella manovra non era autorizzata. Noi non ne eravamo al corrente, tanto che nel giornalino di bordo era scritto che la nave sarebbe passata a cinque miglia dal Giglio”.

Una versione che l’azienda ripete come un mantra da venerdì notte e che però non torna con i racconti degli stessi ufficiali a bordo. Ad esempio con quello del comandante in seconda, Roberto Bosio, che ai magistrati ha raccontato che:

“Fin dalla partenza da Civitavecchia, la ‘navigazione turistica era programmata’, con l’obiettivo di “consentire ai passeggeri di ammirare le zone costiere presenti sulla tratta della crociera”. Chi l’aveva ‘programmata”?

Foschi comunque a tutto questo ribadisce che:

“L’inchino non esiste nella nostra azienda esiste la navigazione turistica, che è una pratica adottata in tutto il mondo e consentita dalle norme”.

Come vedete le dichiarazioni di Schettino e quella di foschi sono completamente in antitesi. Infatti Schettino dichiarò che tramite una telefonata, dai vertici della Costa Crociere, gli fu chiesto di fare un bell’inchino.

Sempre da fonti ufficiali, riguardo ai passeggeri ancora dispersi, apprendiamo che:

Gabrielli ha dichiarato:

 TROVARE ANCORA DEI PASSEGGERI VIVI SAREBBE UN MIRACOLO. LE RICERCHE PROSEGUONO, MA USL LE SOSPENDE IN 2 ZONE DEL RELITTO 
Le difficoltà e i pericoli per i soccorritori che operano all’interno della Concordia aumentano di ora in ora ma nessuno vuole arrendersi. Primi fra tutti i familiari delle persone ancora disperse. Loro, come fanno ogni giorno, anche oggi sono arrivati sull’Isola del Giglio sperando in qualche novità.

Una speranza che al tredicesimo giorno dalla tragedia è riposta solo in un “miracolo”. Parola che risuona quasi come una mannaia quando ad usarla è il Capo della Protezione civile Franco Gabrielli: “per il tempo trascorso e per le condizioni date pensare di trovare ancora qualcuno in vita oggi sarebbe un miracolo”.

Però nessuno vuole rinunciare a pensare “che questo sia possibile” e i soccorsi continueranno. Almeno fino a quando la nave non sarà stata tutta ispezionata, o meglio “non lo saranno tutte le parti che sarà possibile ispezionare” aggiunge Gabrielli. Qualche corpo potrebbe essere trovato solo al momento che “la nave sarà rimessa in asse o smantellata”.

Difficile che gli spelosub possano arrivare ai ponti 1 e 2, i primi a finire sotto l’acqua del mare del Giglio, ora nera e putrefatta dentro quella carcassa, dove muoversi è “difficilissimo e rischioso” spiega l’ingegnere dei vigili del fuoco Ennio Aquilino, coordinatore dei soccorsi. Lui è pronto a spingere i suoi uomini al massimo sforzo, ma “senza mettere a rischio la loro vita”. Una decisione che in serata è in qualche modo confermata dall’Asl di Grosseto che, dopo le analisi microbiologiche, blocca le ricerche dei sub “nelle zone D ed E” della nave.

Si tratta, in realtà, di due corridoi dove già erano state sospese le immersioni. Già da qualche giorno quando riemergono i sub devono sottoporsi a particolari lavaggi.


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