Foucault 29

"[...] la confessione è divenuta, in Occidente, una delle tecniche maggiormente valorizzate per produrre la verità. Da allora siamo diventati una società singolarmente confessante. Gli effetti della confessione si sono propagati lontano: nella giustizia, nella medicina, nella pedagogia, nei rapporti familiari, nelle relazioni amorose, negli ambiti più quotidiani e nei riti più solenni; si confessano i propri crimini, i propri peccati, si confessano i propri pensieri e i propri desideri, si confessano il proprio passato e i propri sogni, si confessa la propria infanzia; si confessano le proprie malattie e le proprie miserie; ci si impegna con la maggiore precisione a dire ciò che è più difficile dire; si confessa in pubblico e in privato, ai propri genitori, ai propri educatori, al proprio medico, a coloro che amiamo; si fanno a se stessi, nel piacere e nella pena, delle confessioni impossibili a chiunque altro, e sulle quali si scrivono libri. Confessiamo - siamo costretti a confessare. Quando non è spontanea, o imposta da qualche imperativo interiore, la confessione viene estorta: la staniamo nell'anima, la strappiamo al corpo. [...] Come la tenerezza più disarmata, così il potere più sanguinario ha bisogno della confessione. L'uomo, in Occidente, è divenuto un animale confessante."
Michel Foucault (15 ottobre 1926 - 26 giugno 1984),
 Storia della sessualità 1. La volontà di sapere da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com